Tiffany
Le mie guance erano bagnate, e le lacrime infuocate scivolavano ininterrotte fino al collo.
Non avevo più la voce per chiedere di smettere.
Le parole, le mie suppliche, morivano in gola ad ogni suo gesto.
Strizzavo gli occhi, come sempre non mi restava che sperare. Sperare che finisse presto.
Soffocai gli ultimi singhiozzi, prima di schiudere lentamente le palpebre.
Poi di nuovo il buio. E poi freddo.***
Aprii gli occhi di soprassalto, svegliandomi dal mio sonno.
Ripresi fiato, quasi come se fino a quel momento non fossi riuscita a respirare.
Mi misi a sedere, ansimando, e mi accorsi di essere completamente sudata solo quando mi scostai i capelli dal viso.
Era successo. Di nuovo.
Era da tanto che non mi succedeva e pensavo di essermi liberata degli incubi. Ma è proprio vero che del passato non ci si può liberare.Certo ero migliorata rispetto ai mesi precedenti, quando svegliavo Ethel e Zayn per le urla.
Mi alzai da letto per andare in cucina, e mi versai un bicchiere di acqua fresca, nel tentativo di calmarmi e di riprendermi.
Sarebbe mai finito tutto questo?Sentii dei passi dietro di me, e la luce di soprassalto si accese, facendomi sobbalzare.
Era Ethel. Avvolta da un lenzuolo leggero con i capelli legati.
"Mi hai spaventata" dissi.
"Scusami" bisbigliò "ma sono sveglia da un po' e ti ho sentita alzare, va tutto bene?"
"Si, tutto ok".
Ma avevo ancora la voce impastata a causa della bocca asciutta e i capelli appiccicati alla fronte per il sudore.
"È successo ancora, non è così?"Il silenzio parlò al posto mio.
La ragazza sospirò e, chiudendosi meglio nel lenzuolo, si sedette sulla sedia affianco a me. Nel frattempo prese il pacchetto di sigarette, che lasciava sempre sul tavolo, e accese una sigaretta. Incrociò le gambe sulla sedia, e se la portò alla bocca.
"Devi tornare dallo psicologo Tiff" disse prima di aspirare nuovamente "non sei ancora pronta".
"Sto bene Ethel, davvero" risposi, seccata.
Erano ormai due mesi che avevo interrotto le sedute. Non volevo ritornare, faceva male. Non volevo ricordare, solo dimenticare e reprimere il mio passato in un angolo oscuro della mia mente. E non rielaborarlo mai più.In pochi sorsi terminai l'acqua fresca che era rimasta, sotto lo sguardo interrogativo della ragazza, che non insisteva.
Sapeva quanto potessi essere testarda in queste situazioni, e su questo tema sono sempre stata irremovibile.Terminata la sua sigaretta, la spense spiaccicandola nel posacenere al centro del tavolo, prima di rialzarsi nuovamente dalla sedia tornando nella sua stanza.
"Se hai bisogno sai dove trovarmi, tanto non mi riaddormenterò molto presto se Zayn continua a russare in quel modo" disse infine prima di lasciare la stanza.
Io le sorrisi per ringraziarla, prima che sparisse dietro la porta.
E dopo poco, anche io decisi di ritornare in camera mia, nel tentativo di rilassarmi e riprendere sonno.Come avevo previsto, il sonno fece molta fatica ad arrivare.
Riuscii a fare brevi pisolini di circa una mezz'oretta ciascuno fino al mattino seguente, quando poi decisi di alzarmi, arresa al fatto che quella notte non avrei riposato.
Nonostante ormai fossero mesi che non abitavo più nello Yorkshire, la paura e gli incubi tornavano a tormentarmi certe notti. E non avevo alcun modo di reprimerli o prevederli.Mi vestii e mi truccai leggermente nell'invano tentativo di coprire le mie occhiaie, prima di uscire per andare al lavoro e come tutti i giorni, passai prima a fare colazione nel bar mio e di Louis, all'incrocio con Oxford Street.
Come sempre, lo trovai seduto al tavolino appartato affianco alla finestra, nell'angolo della stanza, immerso sui libri dove di tanto in tanto sottolineava qualche parola e segnava affianco qualche appunto. Sul tavolo di fronte a lui, era appoggiata la tazza fumante di caffè espresso.
Le maniche della sua felpa erano arrotolate a tre quarti e mettevano in mostra i tatuaggi incisi sui suoi avambracci, il ciuffo era leggermente sparato verso l'alto con un velo di gelo.
Il suo aspetto non rispecchiava affatto lo stereotipo di studente universitario di giurisprudenza.

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As Black As Ink
FanfictionDove Tiffany, frequentando un semplice corso di scrittura e poesia, incontra Harry, un ragazzo di cui non sa nulla, se non il suo nome e il suo modo di esprimersi attraverso i suoi testi e i suoi versi. Mentre il fare vissuto della ragazza, il suo m...