Capitolo 15

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Harry

Quella sera mi ero addormentato verso l'una di notte.
Non riuscivo a dormire, non avevo ancora chiuso occhio dalla sera prima.

Quello che era successo il giorno di Natale mi aveva scosso.
Maledetta impulsività, se solo a volte fossi in grado di pensare, non mi complicherei la vita ogni volta.
Di certo, l'unica cosa che mi rallegrava era che anche Tiffany aveva cercato di ristabilire il contatto con le mie labbra. Che anche lei, in un secondo momento, aveva ricambiato il mio bacio.
Sembrava quasi sollevata dal fatto che l'avessi fatto io per primo.
Era da quel pomeriggio passato insieme ad Oxford Street che volevo farlo. O forse quasi dal primo giorno.

La tentazione di chiamarla e di mandarle un messaggio era tanta, ma non le volevo mettere troppa pressione.
In più avrei dovuto pensare a cosa dirle. Sarebbe arrivato il momento di parlare di quello che era successo, e il fatto che io avessi un disperato bisogno di baciarla non poteva essere una scusa plausibile.
Anche se era la verità.

Se non vedevo l'ora di scrivere a Tiffany, c'era qualcun altro che quella sera, invece, si era divertito a tartassarmi di telefonate.
Avevo cercato di ignorarle, di bloccare il suo numero, ma continuava.
Esasperato gli avevo scritto un messaggio di lasciarmi in pace. Che quando avrei avuto tutto i soldi lo avrei chiamato io.
Lui era sicuramente ubriaco perché non mi rispose ma continuava a telefonarmi. O forse anche lui aveva un bisogno disperato dei miei soldi per rifornirsi della sua merda.
Come ero finito in quel giro non lo sapevo.
Era la mi sconfitta più grande, e non me lo sarei mai perdonato.

Ormai ero sveglio da un po', anche se non erano nemmeno le 9.
Ero rimasto qualche minuto nel letto, prima di andare a fare una doccia calda, e stavo perdendo tempo girovagando tra i vari social.
Scorrevo distrattamente la home, lasciando qualche like tra varie pagine di citazioni o alcuni video. In uno di questi, anche Tiffany aveva lasciato una reazione.
Mi accorsi che in realtà Tiffany non era molto attiva sui social, per lo meno non sembrava dato che l'ultima volta che avevo guardato il suo profilo, la sua ultima condivisione risaliva al mese scorso, ed era una foto in cui era stata taggata in un locale con i suoi amici.
Non li avevo mai visti.
In realtà, non conoscevo nessun amico di Tiffany mentre lei, bene o male, i miei amici li aveva conosciuti tutti. Quelli che contavano davvero, per lo meno.
Scorrevo fra le sue notizie, e non fu difficile, dati i pochi post, risalire a una notizia di una paio anni prima, che proprio non mi aspettavo di trovare.

Tiffany Bruce ha aggiornato il suo stato: fidanzata ufficialmente.

Rimasi a fissarla per qualche secondo, mentre sentivo lo stomaco completamente sottosopra.
Dovevo davvero smetterla di farmi prendere così sul serio, ogni volta che si parlava di lei e della sua situazione sentimentale.
La notizia aveva ricevuto 61 mi piace e diversi commenti di persone che non facevano altro che congratularsi.
Ma della persona con cui aveva avuto una relazione, non c'era nemmeno l'ombra.
Nessun commento al post, e i mi piace erano quasi tutti da parte di amiche e di ragazze, e probabilmente qualche parente stretto di Tiffany. Non aveva nemmeno nessuna foto con un ragazzo, nè qualunque cosa che potesse alludere al fatto che fosse fidanzata.
Lui non era nemmeno taggato in quel post, nè in nessun altro contenuto. Forse non era iscritto a Facebook, o semplicemente lei aveva rimosso il tag.
Cliccai immediatamente la X per chiudere quella notizia, tornando immediatamente nella home. Non avrei dovuto avere motivo di innervosirmi. Alla fine lei poteva fare ciò che voleva, non eravamo niente io e lei. Non la conoscevo nemmeno due anni fa.
Quello che sapevo fino a quel momento era che Tiffany era single. E mi bastava.

Dopo aver passato i seguenti cinque minuti a fissare il soffitto sopra di me, decisi di alzarmi dal letto.
Avrei dovuto iniziare a fare qualcosa di produttivo.
Ma prima di tutto, avevo bisogna di una bella tazza di caffè doppio.

As Black As InkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora