Tiffany aveva sperato e pregato davvero tanto che la pioggia si decidesse a dare tregua alla grande e caotica Londra.
Ma nulla.
Lassù non avevano deciso di ascoltarla.Tiffany, dopo aver aiutato Carola con la chiusura, si affrettò ad uscire dirigendosi a passo svelto verso la direzione della metro.
Voleva disperatamente tornare a casa.
Aveva con sè il suo piccolo ombrello rosso a pois bianchi, decisamente appariscente, ma a lei non importava. Quel colore così accesso e il pizzo che ne ornava il contorno le piacevano da impazzire.
Era decisamente il suo ombrello preferito, ormai un po' rovinato, ma rimaneva il suo preferito.La fermata, per fortuna, non era così affollata come le altre serate.
Visto che erano le sette inoltrate ormai il traffico e il via vai di persone andava diminuendo, ma Tiffany teneva saldamente il suo zainetto per evitare che qualcuno tentasse di aprirglielo da dietro.
Non si fidava mai di quei posti.Non appena salì sulla metro, si fece spazio per cercare di raggiungere un posto libero per sedersi.
Nel mentre, prese il cellulare dalla giacca del suo cappotto pesante e digitò un messaggio ad Ethel, una dei suoi coinquilini.
La avvisò che era sulla strada del ritorno, ma sapeva che poco avrebbe importato.
Ethel e Zayn erano decisamente pigri e sfaticati.
Sicuramente non avevano fatto la spesa, come aveva chiesto loro quella mattina prima di uscire.E infatti, come aveva previsto, al suo arrivo la tavola non era nemmeno apparecchiata.
"Ethel? Zayn?" chiese una volta varcata la soglia dell'ingresso.Era un piccolo ed umile loft, nella zona Paddington di Londra.
Una zona non molto rinomata, bisognava ammetterlo. Ma per lo meno le dava la sicurezza e la certezza di avere un tetto sulla testa e un letto per dormire.
Sperava che prima o poi, con i guadagni della biblioteca, si sarebbe ripagata il suo tanto atteso appartamento per l'università."Sono qui" disse la voce maschile provenire dal salotto.
Era stravaccato sul divano con i piedi a penzoloni, fuori dal bracciolo del divano, sorseggiando una birra davanti alla TV, che trasmetteva un violentissimo incontro di box."Non avete nemmeno apparecchiato! Possibile che Ethel non abbia letto il messaggio?" disse appendendo il cappotto all'appendiabiti, raccogliendo intanto i capelli in una coda alta.
"Quella è in bagno da due ore, non sapevo fossi di ritorno" poi si riattaccò al collo della bottiglia e riprese a fissare lo schermo della TV "tanto sai che non lo avrei fatto comunque".
Sospirai rumorosamente, buttando gli occhi al cielo.
Erano fatti così, e lo sapeva, ormai ci era abituata.
D'altronde, questa era il prezzo da pagare per la vita che aveva scelto.Tiffany non aveva potuto scegliere i suoi coinquilini.
La scelta di andare fuori e casa e venire qui a Londra fu piuttosto affrettata da avvenimenti che erano successi in passato. Avvenimenti che stava cercando di dimenticare, ma che era quasi impossibile rimuovere dalla sua mente.Era a Londra per studiare. Il suo sogno era quello di studiare letteratura inglese in una delle più rinomate università della zona.
Tutto si sarebbe potuto avverare se solo non si fosse dovuta allontanare da casa e non fosse stata costretta a cercare una sistemazione diversa da quella che aveva trovato.
Sarebbe andata ad abitare in un appartamento con altre ragazze che dovevano studiare li, ma al suo improvviso anticipo della partenza non avevano la stanza, così fu costretta a trovarsi un altro appartamento, con altri ragazzi disposti ad ospitarla.
Ed eccola lì, insieme ai quei due ragazzi che sembravano essere totalmente l'opposto di lei.
Ma i loro caratteri erano forti, e questo lo rendeva compatibili, o per lo meno, accettabili.Lei precisa, ordinata, ferma sulle sue decisioni.
Loro, incerti, non avevano un programma, nè della giornata, nè del loro futuro.
Vivevano la loro vita giorno dopo giorno, senza sapere cosa può riservargli l'alba seguente.
Questo li eccitava, li eccitava da morire.
A Tiffany faceva ribrezzo e non avrebbe mai potuto vivere una vita fatta di incertezze.

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As Black As Ink
FanfictionDove Tiffany, frequentando un semplice corso di scrittura e poesia, incontra Harry, un ragazzo di cui non sa nulla, se non il suo nome e il suo modo di esprimersi attraverso i suoi testi e i suoi versi. Mentre il fare vissuto della ragazza, il suo m...