Capitolo 29

123 14 1
                                    

"Non se ne parla, Tiff.
Non puoi seriamente chiedermi una cosa del genere" disse Louis, finendo in un sorso il caffè rimasto nella sua tazza.

"Oh andiamo Lou, è solo per una sera. Una sola. Poi potrà stare da me" ribattei io.

Ero finalmente riuscita a contattare Gemma, la sorella di Harry ed ero alla disperata ricerca di qualcuno che potesse ospitarla, almeno per la prima sera, dato che sarebbe arrivata la mattina stessa.
Non potevo portarla a casa mia, o avrei rischiato di rovinare tutto se Harry fosse passato. E non potevo assolutamente permettermelo dopo tutto il lavoro delle ultime settimane.
Quindi mi serviva un aiuto anche piuttosto in fretta.
Gli hotel di Londra erano tutti occupati, non restava che chiedere a Louis.

"Harry potrebbe venire a casa mia da un momento all'altro, non posso rischiare di mandare tutto all'aria" continuai io.
Ma Louis sembrava irremovibile.

"Non la conosco nemmeno.. e poi lo sai come sono fatto.
Non sono molto socievole e non sarei di certo una buona compagnia per questa ragazza"

Roteai gli occhi, sbuffando esasperata.
Da quando Eleanor lo aveva lasciato, l'unica persona con la quale era capace di passare una notte insieme ero io.

"Senti, non ti sto chiedendo di convivere con lei giorno e notte per una vita intera, ok?
Solo un giorno, te lo giuro.
Poi vedrò di trovarle un'altra sistemazione.
Ti prego.. ti scongiuro, fallo per me".

Il ragazzo sbuffó, appoggiandosi con la schiena alla sedia.
Mi guardò storto per qualche secondo, fino a quando non si arrese.

"E va bene" disse alla fine "la ospiterò io, ma solo per questa sera, chiaro?"

Io non potei che esserne felice e subito scattai dalla sedia per abbracciarlo.

"Sapevo che potevo contare su di te" dissi entusiasta, stampandogli un bacio sulla guancia.
Non appena sciolsi quell'abbraccio, diedi un occhiata al mio orologio.
Erano quasi le 10 e il volo di Gemma sarebbe atterrato fra circa mezz'ora.

A quel punto Louis estrasse le chiavi della sua auto dalla tasca dei suoi pantaloni e me la lanció. La presi al volo e la riposi nelle tasche del mio cappotto.

"Ora devo scappare, o farò tardi in aeroporto. Grazie mille, Lou" dissi di nuovo, raccogliendo la mia borsa.

"Fai attenzione, per cortesia" rispose lui alludendo alla sua auto.

Io mi infilai velocemente il cappotto avviandomi verso l'uscita, voltandomi verso il ragazzo mimandogli un "tranquillo" con le labbra.
Louis sembrava poco disponibile ed egoista ogni tanto, ma in realtà era un ragazzo dal cuore d'oro e avrebbe fatto di tutto per i suoi amici.

Quando fui davanti al bancone intravidi Liam. Subito mi ricordai dei nostri patti e di come ci eravamo organizzati per l'arrivo di Gemma e per la festa dell'indomani.
Lui e Niall avrebbero dovuto tenere occupato Harry tutta la giornata, mentre io mi sarei vista con Gemma.
Così mi avvicinai al bancone.

"Liam" dissi io richiamando l'attenzione del ragazzo, che lasciò l'ordinazione ad Emily e subito si avvicinò a me.

"Io sto andando a prendere Gemma... ti prego, non rovinare tutto" dissi io con tono supplicante.

"Stai tranquilla Tiffany, il tuo ragazzo è in buone mani" rispose lui, ammiccando.
Io ridacchiai, lasciandogli un sorriso, prima di salutarlo e uscire dal locale cercando di nascondere con tutte le mie forze il terrore che quei due insieme potessero rovinare tutto.

*
Come previsto, mi ritrovavo a correre e farmi spazio fra le persone in fila in ogni angolo dell'aeroporto.

Sapevo che prendere i mezzi per raggiungere questa zona sarebbe stato rischioso. Se non fosse stato per la disponibilità di Louis nel prestarmi la sua auto, probabilmente sarei arrivata in ritardo.
Per fortuna riuscii a orientarmi abbastanza facilmente per l'enorme aeroporto che, nonostante fosse veramente immenso, era comunque ben segnalato.

As Black As InkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora