Quando quella mattina mi svegliai ero veramente di buon umore.
Erano le 9 del mattino, fuori il cielo era ricoperto di nuvole bianche, e il freddo non era pungente, non era un freddo fastidioso.
Era un clima tipico di fine dicembre e sembrava quasi volesse iniziare a nevicare.
Nonostante ciò, ero tremendamente di felice e niente al mondo avrebbe potuto buttarmi giù di morale.
Harry la sera prima mi aveva scritto per chiedermi se avevo voglia di fare colazione con lui quella mattina, e ovviamente non rifiutai.
Mi piaceva pensare che ora non dovevamo avere un motivo preciso per vederci. Non dovevamo più inventare scuse banali, nè lui doveva avere un pretesto.
Bastava un messaggio e ci saremmo visti.
Io di certo non avrei mai rifiutato un suo invito.Subito dopo aver fatto una doccia calda, mi truccai leggermente.
Non volevo esagerare e non ero affatto una persona che per fare colpo voleva puntare sulla bellezza esteriore. Avevo letto tanti libri che mi avevano insegnato il vero senso della bellezza, e avevo imparato a lasciare perdere tutte le superficialità.
Controllai l'orologio. Ero già in ritardo, dovevo sbrigarmi se non avessi voluto perdere la metro.
Infilai in velocità le mie Dr Martens nere, nel caso avesse veramente iniziato a nevicare almeno non mi sarei congelata i piedi, chiusi il mio cappotto e mi avvolsi nella mia sciarpa pesante, prima di uscire di casa.
Mi avviai a piedi fino alla fermata della metro. Faceva freddo, alzai gli occhi verso il cielo.
Si, era decisamente un cielo tipico da neve. Adoravo la neve.
Mi riconduceva a tutti i bei momenti della mia infanzia e quando il nonno portava me e Bryan a pattinare durante le vacanze.
Bryan non lo sentivo da tanto tempo. Ero quasi sicura che lui fosse arrabbiato con me per la mia partenza improvvisa.
D'altronde lui non sapeva nulla di quello che mi era successo. Avevo pregato alla mamma di non dirgli niente.La fermata della metro era quasi deserta, ma non potei dire lo stesso purtroppo quando raggiunsi il centro della città.
Londra era piena di turisti, famiglie e bambini che correvano distrattamente sui marciapiedi.
Alcuni ragazzi molto giovani scattavano foto a qualunque parte della città ed erano entusiasti di vedere la capitale così illuminata e piena di vita. Perché bisognava ammetterlo: Londra per Natale era uno spettacolo meraviglioso.
Era sempre stata la città dei miei sogni, mi ero ripromessa che almeno una volta nella vita avrei dovuto visitarla con la mia famiglia e le mie amiche.
Di certo non avrei mai pensato che mi sarei addirittura trasferita qui.Anche il bar di Liam quella mattina era decisamente affollato, e al bar con lui c'era una ragazza che avevo visto poche volte al banco e solamente alla sera, quando ero venuta a vedere le esibizioni di Harry.
Cercai con lo sguardo il ragazzo, pensando che potesse essere già arrivato, ma non mi sembrava di vederlo.
Il solito posto, mio e di Louis, era occupato da un'altra coppia quella mattina, così cercai un altro posto a sedere.
Liam intanto stavo preparando dei caffè, e quando si accorse di me, mi salutò velocemente con un cenno della testa.
Era molto impegnato, quindi non lo disturbai oltre.
Mi affrettai subito a sedermi nell'unico posto libero nell'angolo del locale incominciando a svestirmi del mio cappotto. Poi mi sedetti sulla sedia, aspettando che il ragazzo facesse il suo ingresso in quel locale, illuminando la mia giornata con il suo sorriso perfetto.Aspettai poco meno di cinque minuti quando mi accorsi che Harry aveva appena varcato la soglia della porta.
Guardò automaticamente nel tavolo infondo alla stanza, probabilmente anche lui aveva notato che mi sedevo sempre lì insieme a Louis.
Quando si rivolse a Liam, lui gli fece segno con la testa nella mia direzione e quando si accorse di me mi sorrise.
Il suo solito sorriso raggiante, sincero, puro. Che ricambiai immediatamente, senza nemmeno sforzarmi di sembrare sinceramente felice di averlo lì con me.
Spostai lo zaino che avevo appoggiato sulla sedia per tenere occupato il posto, quando lui si sedette di fronte a me.
"Scusa il ritardo, non trovavo parcheggio" si giustificò lui "si sta avvicinando il capodanno, odio questo periodo dell'anno".
Quando anche lui si sfilò la sua giacca, mia accorsi delle goccioline ghiacciate e bianche che aveva appiccicate sulle sue spalle.
"È neve?" Gli chiesi.
E prima che lui rispondesse, guardai fuori dalla finestra dal lato opposto a dove eravamo seduti noi.
Si, stava nevicando.
Subito mi illuminai come una bambina.
Avevo aspettato questo momento per tutto l'anno. Finalmente potevo vedere la grande Londra sotto la neve.
Lui mi stava guardando. Forse mi credeva pazza e infantile. Ma non potevo farci nulla. Adoravo questo periodo dell'anno.
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As Black As Ink
FanfictionDove Tiffany, frequentando un semplice corso di scrittura e poesia, incontra Harry, un ragazzo di cui non sa nulla, se non il suo nome e il suo modo di esprimersi attraverso i suoi testi e i suoi versi. Mentre il fare vissuto della ragazza, il suo m...