Tiffany
Erano già passate le sette ed io, stranamente, ero in ritardo.
Tremendamente in ritardo.
Harry sarebbe passato a prendermi per le nove e io dovevo già essere pronta, ma non mi ero nemmeno fatta la doccia.
Ero rimasta tutto il pomeriggio in videochiamata con Ethel.
Non ci sentivamo dalla vigilia di Natale, entrambe eravamo impegnate.
Lei con la sua famiglia ed io... beh, io con Harry.
Lei ancora non sapeva nulla, sapeva solo che era il ragazzo con cui mi aveva visto quel venerdì sera, quando lei e Zayn erano passati a prendermi, ma nulla di più.
Anche lei ebbe la stessa reazione di Louis, e mi chiese se ora stessimo insieme o qualcosa del genere.
Ma quando non seppi esattamente cosa rispondere, subito non perse l'occasione di prendermi in giro e rinfacciarmi il fatto che nemmeno io, come lei, sapevo cosa dire quando io le porsi la stessa domanda riguardo Zayn.
In realtà era vero.
Io ed Harry non sapevamo cosa fossimo. Non eravamo una coppia, ma non eravamo di certo amici.
Non ne avevamo parlato.
Sinceramente, per ora mi andava bene così. Io e Harry non avevamo bisogno di definirci, nè di darci una stupida etichetta.
L'unica cosa di cui ero certa, era che con lui stavo bene.Mi infilai in velocità sotto la doccia, sciacquandomi e lavando bene i miei capelli.
Odiavo fare le cose di fretta, ma odiavo anche farmi aspettare.
Poi Harry non poteva fare tardi, si sarebbe dovuto esibire.
Per fortuna, per una volta nella mia vita, avevo già preparato il mio outfit.
Avrei messo il mio vestito rosso, quello che avevo comprato qualche settimana fa insieme ad Ethel prima che partisse, apposta per questa occasione.
Amavo il capodanno proprio per questo motivo, almeno avevo un pretesto per vestirmi bene e per sentirmi più bella.Verso le nove meno un quarto, ero già quasi pronta.
Mi ero asciugata e stirata i capelli alla velocità della luce, anche se avevo speso un po' più di tempo per il trucco.
Per l'ultima notte dell'anno, avevo azzardato ad applicare un po' di ombretto e marcai molto di più con l'eye-liner. Giusto per togliermi questo sfizio.
Chissà se ad Harry sarebbe piaciuto.
Mentre stavo fissando con il pennello le ultime passate di fard, sentii suonare il campanello e controllai l'ora sul mio orologio da polso, che avevo indossato poco prima.
Harry era in anticipo di 10 minuti.
Ero ancora scalza, dovevo finire di truccarmi e indossare buona parte dei miei gioielli.
Mi avviai velocemente verso la porta, aprendola sicura che fosse lui, dato che non aspettavo nessun altro.
In più, aveva ascoltato il mio consiglio.
Gli avevo scritto poco prima di non aspettarmi in macchina, perché ci avrei messo un po', così gli dissi di venire in casa.
Quando la aprii, lui era davanti alla porta solo con la sua camicia bianca semitrasparente, che lasciava intravedere la marea di tatuaggi dipinti sul suo torace, di cui ignoravo l'esistenza.
Aveva i suoi soliti pantaloni neri aderenti e ai piedi gli stivaletti scamosciati.
I capelli erano pettinati in un ciuffo con un filo di gel e avrei potuto riconoscere il profumo della sua colonia che si era appena spruzzato, lo portava sempre anche quando lo avevo incontrato nel locale il mese prima.
Lui mi sorrise, notando che anche io, nonostante non fossi del tutto pronto, ero piuttosto elegante.
Sentivo i suoi occhi scrutare il mio corpo e il mio abito, cosa che dopo qualche secondo mi mise un po' a disagio.
Mi portai così una ciocca di capelli dietro all'orecchio abbassando lo sguardo.
"Ciao Tiffany" disse lui, alla fine, dopo esserci fissati per quel tempo che sembrava infinito.
"Ciao Harry, vieni dentro" dissi spostandomi dalla porta.
Era sceso senza la giacca, probabilmente per non tirarla giù dalla sua macchina, ma nonostante fuori ci fosse un cielo limpido e pieno di stelle, c'era comunque davvero molto freddo.Harry avanzò di qualche passo nel mio salotto, incominciando a scrutare casa mia.
"Cinque minuti e sono pronta" dissi sparendo poi nel corridoio finendo di vestirmi.
Infilai i miei tacchi rossi, colore del vestito, sperando vivamente di riuscire a resistere tutta la serata.
Indossai poi i miei pendenti, e mi diedi un'ultima sistemata allo specchio.
Mi piacevo e non vedevo l'ora di uscire e rimanere finalmente un'altra serata con Harry.
Esitai un secondo, indecisa se applicare anche un lieve strato di rossetto rosso.
Alla fine decisi che non l'avrei messo.
Avevo già un trucco abbastanza pesante, così uscii definitivamente dalla stanza, afferrando la pochette che avevo appoggiato sul mio letto e tornai in salotto.
Harry si accorse di me solo quando sentì il rumore dei miei tacchi. Notai che stava anche lui ispezionando le pareti e il salotto e si era soffermato in particolare sul tavolino posto affianco alla porta finestra che dava sull'esterno.
Capii cosa stava guardando e capii anche che domanda volesse farmi, quando notai il pacchetto di sigarette di Ethel.
"Non sono mie" dissi subito, precedendolo "sono della mia coinquilina, evidentemente ne aveva un altro pacchetto con se".
Lui mi sorrise per un attimo, poi posò di nuovo gli occhi sul mio corpo.
Si avvicinò poi a me molto lentamente, mentre io rimasi come pietrificata al mio posto, aspettando solo che lui venisse verso di me e annullasse le distanze che ci dividevano.
Mi appoggiò una mano su un fianco e con l'altra mi accarezzò i capelli.
"Stai benissimo" sussurrò.
Notai un lieve rossore sulle sue guance, ma non ci feci caso poiché anche io cominciai ad avvampare. Per fortuna che avevo già applicato del blush sulle mie guance. Magari il mio imbarazzo si sarebbe confuso con quello.
Appoggiai le mani sul suo petto, accarezzando con le dita la parte di pelle rimasta scoperta, alzando lo sguardo sul suo.
"Anche tu sei molto elegante devo dire" dissi io, con tono invece più sarcastico.
Anche se era vero che lo trovavo elegante.
Infatti anche lui rise continuando però a toccare ed accarezzare i miei capelli.
Appoggiò poi le labbra sulle mie lasciandomi un tenero bacio a stampo sulle mie labbra.
Un veloce e semplice bacio.
Non era affatto un bacio malizioso o passionale.
Era un bacio semplicissimo.
Perché aveva voglia di farlo.
Io non mi lamentai affatto. Prima o poi mi sarei abituata alla scarica che mi dava poggiare le mie labbra sulle sue.
Di una cosa ero certa: avevo fatto bene a non indossare il rossetto.

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As Black As Ink
Fiksi PenggemarDove Tiffany, frequentando un semplice corso di scrittura e poesia, incontra Harry, un ragazzo di cui non sa nulla, se non il suo nome e il suo modo di esprimersi attraverso i suoi testi e i suoi versi. Mentre il fare vissuto della ragazza, il suo m...