Il giorno seguente si svegliò tra le braccia del ragazzo. Aveva la faccia attaccata al suo petto e lo stringeva, mentre lui aveva un braccio intorno al suo corpo e l'altro al suo fianco. Cook aprì gli occhi piano e la guardò dolcemente.
-Buongiorno.- Disse lui sbadigliando.
-Già, giorno.- La ragazza gli poggiò il mento su un pettorale, guardandolo negli occhi.
-Che c'è?!- Chiese confuso.
-Niente, niente. È solo che... sono contenta di essere venuta.- Sorrise.
-Perché puoi dormire con il sottoscritto? Basta chiedere.-
-Coglione pieno di sè.- Scoppiò a ridere lei. Vennero interrotti dal telefono di Cook che squillava. Lo prese e rispose.
-Mandy è da te?-
-Ciao anche a te Mick.-
-Non ho tempo per i convenevoli.-
-Sì è da me, fratellino paranoico.-
-E perché è lì?- Lui non parlò.
-Cook ho visto la sua camera. Cos'è successo?- Continuò il silenzio.
-Cazzo Matty, vero?-
-Sì...- Sussurrò.
-Cazzo, non dovevo lasciarla da sola. Vaffanculo. Io lo uccido quel figlio di puttana.-
-Non fare cose di cui potresti pentirti, Mickey. Valutiamo prima la situazione.-
-Lo denunciamo. Per forza.- Lei sentì le parole del fratello e iniziò a scuotere la testa contraria.
-Vediamo... e... poi lo denunciamo.- La guardò negli occhi serio. Gli prese il telefono di mano.
-No Mick, non denuncerai nessuno. Sto bene, non preoccuparti.- Le rubò il cellulare.
-No, non crederle. Non sta per niente bene.-
-Ok, valuteremo la situazione e vedremo cosa fare. Per adesso falla stare da te.-
-Assolutamente. Ciao amico.-
-Sì sì, ciao.-
-Cazzo, abbiamo lezione tra cinque minuti. Dai su alzati.- Il ragazzo cominciò a correre per la stanza.
-Da quando vuoi frequentare?-
-Da quando mi serve per stare in questa topaia.-
-Perché cosa è successo a casa tua?-
-Niente, è solo che... niente.- Sbuffò.
-Cazzo, Cook. Io ti ho raccontato ogni cosa di me e tu non vuoi neanche dirmi perché vivi qui? Pensavo ti fidassi di me, pensavo...-
-Non sono pronto, ok?-
-Non sei pronto?! Mi prendi per il culo vero? Non può essere peggio di essere stuprata dal proprio cugino o... o che cazzo ne so!-
-Tu parli troppo facilmente di questa cosa, io non ce la faccio. Non mi piace parlare del mio passato, ok?-
-Non ha un fottuto senso. Io non ne parlo facilmente. Io ho difficoltà nel parlare di questa cosa, ma ho dovuto. Chiaro? Sono due cose completamente diverse. Ho dovuto per pararmi il culo, per non farvi dire niente e per non farvi fare domande.-
-Non è stato così difficile per te dirmelo quel giorno.-
-Ne avevo bisogno, cazzo. Se tu sapessi quello che ho dovuto sopportare in passato, non mi diresti queste cose.- Cominciò a urlargli contro.
-Hai anche tu dei segreti, ok? Io non so cosa hai dovuto passare, tu non sai niente della mia famiglia. E mi va bene, perché non voglio che tu faccia delle domande che potrebbero avere delle risposte scomode.-
-Che genere di risposte scomode? Non può essere peggio di così.-
-Sì invece, cazzo!- Le urlò.
-Per piacere, finiscila di chiedermi della mia famiglia. Non... non voglio parlarne.-
-Va bene.- Chiuse bruscamente la discussione prendendo dei vestiti.
-Mandy. Finiscila di comportarti come una cazzo di bambina imbronciata.-
-No Cook, finiscila tu. Io non so praticamente un cazzo di te. So solo che sei un drogato che scopa con chiunque e... e che hai questo secondo lato, ma mi sono fidata. Anche se non ti ho detto tutto, sai una delle cose peggiori che mi sia successa. Tu mi conosci abbastanza, ma non ti fidi ancora.-
-Non sono una persona che si fida facilmente.-
-Per quale fottutissimo motivo non riesci a fidarti di me?-
-Non lo so...-
-Oh bella risposta, bravo. Hai vinto un milione di dollari.- E uscì dalla camera, sbattendo la porta.
-Mand, cazzo.- La seguì prendendola per un braccio e facendola girare.
-La vuoi smettere di fare così?-
-Così come?-
-Sembri una cazzo di isterica. Non sono il tuo ragazzo, non devo dimostrarti niente con la fiducia. Quando sarò pronto te lo dirò.- Lei sentì un tuffo al cuore a quella risposta.
-Va bene, adesso lasciami andare.- Lo guardò seria.
-Ok...- Lei si incamminò verso il bagno e lui sospirò pesantemente, tirando un pugno al muro.
Durante le lezioni furono silenziosi e non parlarono per niente. Gli altri lo notarono, ma non dissero nulla. Tutti avevano visto il volto martoriato di Mandy, ma non fiatarono a riguardo, capendo perfettamente cosa fosse successo. Dopo la scuola, Cook e la ragazza si chiusero in camera: lei studiava seduta alla scrivania, mentre lui se ne stava sul letto facendo qualche esercizio di algebra. Non prestava veramente attenzione ai suoi compiti, non gliene fregava niente, però era un modo per tenersi occupato. Ogni tanto il suo sguardo ricadeva sull'amica attenta e concentrata, mentre completava i suoi compiti. Dopo un po' si stancò di quel silenzio e le rivolse la parola.
-Ehi, Mand. Voglio portarti in un posto.- Disse alzandosi e dirigendosi verso di lei. La ragazza non fiatò, continuando a compilare i fogli.
-Dai, smettila con questo mutismo selettivo.- Si girò verso di lui.
-Non è mutismo selettivo. È solo che non mi va di andare da nessuna parte con te. Tu non ti fidi di me, allora io non mi fido di te.-
-Che cazzo di ragionamenti sono?!-
-I ragionamenti di una che pensava fossimo diventati amici.-
-Cazzo sono tuo amico e poi... mi fido di te. Infatti volevo portarti in questo posto per parlare.-
-Non mi interessa più niente.-
-La finisci di comportarti così? È da stamattina che non mi parli e sono stanco. Vuoi dirmi cosa cazzo ti ho fatto?- Cominciò ad urlare ferito. Lei non poteva dirgli che la risposta "non sono il tuo ragazzo, non devo dimostrarti niente con la fiducia" l'aveva fatta stare male, così stette zitta.
-Smettila di stare in silenzio, mi fai venire il nervoso.- Si avvicinò di più alla ragazza che restava seduta impassibile al suo posto. Mandy sbuffò.
-Vuoi veramente dirmi cos'è successo?-
-Sì...- Sussurrò lui.
-Quindi vieni con me?-
-Sì...- Acconsentì lei. Si alzò dalla sedia mettendosi di fronte a lui.
-Ci servirà una macchina.-
-Posso chiederla a Mickey oppure non chiedergliela affatto.- Sorrise maliziosa. Il ragazzo alzò un lato della bocca. Si diressero verso casa Milkovich e Amanda entrò. Prese silenziosamente le chiavi dallo svuota tasche su un mobile e uscì con altrettanto silenzio. Sventolò le chiavi della macchina davanti alla faccia di Cook che sorrise. Misero in moto e partirono.#Spazio Autrice#
Ho appena scoperto che non aggiornavo dal 15 luglio. Non mi perdonerete mai. Ultimamente mi è tornata la voglia si scrivere e ho buttato giù qualche parola. Diciamo che mi è passato il blocco dello scrittore, per così dire, anche se scrittore, non lo sarò mai. Spero vi sia piaciuto, ma è un po' un capitolo di passaggio. Se è di vostro gradimento, ci vediamo nei prossimi capitoli.
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Don't you need me || James Cook
ФанфикMandy Milkovich è la classica ragazza del South Side di Chicago, ma la sua vita cambierà quando metterà piede nel suo nuovo college, il Roundview. Qui conoscerà persone disposte a fare di tutto per lei, degli amici inseparabili, e incontrerà James C...