Weird

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Si alzò per fumare una sigaretta attaccato alla finestra, come faceva di solito. Guardò attentamente la strada e notò una coppietta passeggiare felice. Sembravano molto affiatati e, osservandoli meglio, li riconobbe come Freddy ed Effy. Lei ormai aveva fatto la sua scelta e lui non era nessuno per impedirle di essere felice. Lui l'amava, ma il suo amore non era corrisposto. Nessuno effettivamente avrebbe mai potuto amare un ragazzo come lui. Aveva mandato a fanculo il rapporto che aveva con il suo migliore amico solo per una ragazza e, quella ragazza, non lo voleva e non l'avrebbe mai voluto. Doveva cercare di dimenticarla ma non gli veniva in mente niente se non scopare con qualcuna. Non voleva mettere in mezzo Mandy perché ci teneva troppo a lei e non voleva farla sentire usata, però quel bacio, anche se solo per un momento, gli aveva fatto dimenticare Effy. Una lacrima uscì dal suo occhio destro e in modo violento la tolse dalla sua guancia. Non doveva piangere per Effy, soprattutto perché non ce n'era un motivo valido. Sapeva bene fin dall'inizio che la ragazza preferiva Freddie, ma aveva voluto comunque continuare a fare sesso con lei con la speranza che cambiasse idea. Rimase così fino a quando non arrivò l'alba e, a quel punto, decise di andarsi a fare una doccia calda. Aveva bisogno di rilassarsi. Prese tutto il necessario e si diresse nei bagni. Entrò in doccia, chiuse la tenda e aprì l'acqua calda. A contatto con il getto, i suoi nervi furono meno tesi e i suoi muscoli si rilassarono. Poggió la testa sulle piastrelle fredde e sospirò sommessamente. Le lacrime ricominciarono a uscire e cercò di scacciarle strofinandosi forte la faccia. Cercò di calmarsi concentrandosi sul rumore dell'acqua che scorreva e ce la fece. Riuscì a bloccare quell'imminente attacco di panico. Quando finì di lavarsi andò in camera sua e vide una Mandy sveglia e confusa.
-Dove cazzo eri Cook?-
-A farmi una doccia.- Dopo la risposta, lei notò subito i suoi capelli bagnati e il petto nudo con delle piccole gocce. Era ancora più bello in quello stato.
-Mi hai fatto spaventare. Avresti anche potuto avvisare.-
-Stavi dormendo. Avrei dovuto svegliarti per avvisarti che sarei andato a farmi una doccia?-
-Sì.-
-Ah va bene. La prossima volta ti avviserò anche quando avrò voglia di farmi una sega.-
-Cretino.- Rise lei.
-Vieni qui.- Disse sorridendo lui. La ragazza si alzò dal letto e andò da lui. James l'abbracciò.
-Non ti lascerei mai da sola. Lo sai questo?-
-Ok...- Rispose e fece un respiro profondo.
-Oddio, finalmente profumi. Non avrei sopportato di sentire quel tanfo per molto.-
-Vaffanculo.- Scoppiò a ridere.
-Adesso, medichiamo la ferita.- Continuò lui.
-No, no ti prego. Non torturarmi in quel modo. Non puoi comprare dell'alcol che non brucia, invece di disinfettarmi con la vodka?-
-E dove li vado a trovare i soldi?-
-E dove la vai a trovare la vodka?- Chiese retorica.
-La rubo.-
-E non puoi rubare, non so, il disinfettante?-
-Se rubassi il disinfettante infermeria se ne accorgerebbero, mentre nei supermercati dove vado io non ci sono telecamere, quindi non mi sgama nessuno.-
-Va bene, ho capito. Devo per forza subirmi questo martirio.- Lui sorrise.
-Dai, non è poi così male avere qualcuno che si prende cura di te, no?-
-Sì, a parte la vodka che mi fa sentire come se avessi degli spilli nella testa, ma per il resto... no, va bene. È fantastico.- Disse sarcastica. Lui la fece accomodare sulle sue gambe e cominciò a picchiettare il fazzoletto sulla ferita.
-Cazzo Cook, fa malissimo.-
-Stringimi il braccio quando fa male, così non ti lamenti.- Lei lo prese alla lettera e quando tornò a disinfettare conficcò le dita nel bicipite del ragazzo che sussultò per il dolore.
-Ahia. Ho detto stringimi il braccio. Non staccamelo.-
-Scusa.-
-Fa niente.- Le spalmò un po' di crema, sempre rubata in infermeria, mise un cerotto e le sistemò la frangia in modo che la ferita non si vedesse. Lui le fissò le labbra per qualche secondo e lei fece lo stesso, però spostò lo sguardo poco dopo per guardarlo negli occhi. C'era un'aria indescrivibile, erano molto vicini e lei si avvicinò di più. La stessa cosa fece il ragazzo e si trovarono entrambi a fissarsi di nuovo le labbra. I loro nasi si sfiorarono e le bocche si avvicinarono. Esitarono un po' prima che lei le facesse congiungere in un bacio. Subito le loro lingue si intrecciarono e lei mise le mani tra i suoi capelli tirandoli un po'. Cook gemette leggermente e l'avvicinò più a se stesso, prendendole il viso tra le mani. Le sue labbra piene sfioravano quelle sottili della ragazza e dopo averle leccato il labbro inferiore si spostarono sulla sua mascella. Uno spiraglio di lucidità si fece spazio nella mente di Mandy che lo allontanò. Lui era confuso.
-Non voglio essere usata per dimenticare Effy. Quindi è meglio se lasciamo perdere quello che sta succedendo tra di noi e restiamo solo amici.-
-Va bene... sono d'accordo con te.- Sussurrò leggermente ferito. Quando la baciava sentiva delle sensazioni strane e subito si pentì di quello che le aveva detto la sera precedente. Però aveva anche ragione lei. Non poteva usarla per dimenticare l'amica. Lei si alzò e si preparò per andare in classe. Lui la imitò e uscirono insieme, dirigendosi verso la prima lezione. Durante la giornata i due furono stranamente silenziosi. Mandy parlò poco con gli altri e Cook era troppo tranquillo. A pranzo, mentre era in fila in mensa, Ian le si avvicinò.
-Che succede? Non hai parlato per niente oggi.-
-Non mi va di parlare.-
-Riguarda me? Ho fatto qualcosa di sbagliato?-
-Tu non c'entri niente Ian. È una cosa mia e non ne voglio parlare.-
-Riguarda Cook, non è così?- Lei lo guardò confusa.
-È troppo tranquillo e non è da Cook. Poi vi comportate entrambi in modo strano.-
-Non... Non è successo niente. Stai tranquillo.-
-Oh però due secondi fa mi hai detto che era una cosa tua e che non volevi parlarmene.- La ragazza lo fulminò con lo sguardo.
-Va bene. Ricevuto. Non vuoi parlarne. Però ricordati che se vuoi far finire questo silenzio stampa, io sono qui.-
-Ok ok.- E sospirò. Il rosso si andò a sedere al tavolo con tutti i loro amici e Freddie le si avvicinò.
-Che sta succedendo tra te e Cook?-
-La finite di chiedermi tutti cosa stia accadendo tra me e Cook?! Non sta succedendo niente.- Si voltò frustrata verso di lui.
-Oh sì, continua a mentire a me e soprattutto a te stessa.-
-Freds perché continui a insistere? Sì ok, è successo qualcosa, ma non voglio parlarne nè ora nè mai. Non è importante.-
-Forse lo è se entrambi continuate a comportarvi così.- Era troppo insistente e lei continuò a camminare per prendere il suo cibo.
-Un hamburger e delle patatine.- La signora gliele mise nel piatto.
-Grazie.- Sorrise lei continuando a camminare.
-La smetti di ignorarmi? Cazzo Mand, oggi sei più strana del solito e Cook è fin troppo tranquillo per i miei gusti. Vuoi dirmi che succede?-
-Cazzo Freds, smettila ok? Non ce la faccio più a sentirmi dire "Cosa succede Mand? Cosa succede tra te e Cook? Oggi sei silenziosa. Oggi sei strana." Basta, va bene? Se non voglio parlarne e perché non è importante e perché, sinceramente, non mi interessa più di tanto.-
-Come fai a dire che non ti interessa se non vuoi parlarne? Se fosse poco importante lo diresti.-
-Vaffanculo Freddie. Finiscila.- Ringhiò lei.
-Ok, la smetto. Va bene. Cambiando discorso...-
-Grazie a Dio.- Lo interruppe.
-Cambiando discorso, oggi Naomi dà una festa a casa sua. I suoi genitori non ci sono e la settimana scorsa ha cacciato tutti gli hippie che infestavano il suo appartamento, quindi ha casa libera. Ovviamente ci andiamo e tu devi venire per forza.-
-Va bene...- Disse alzando le spalle.
-Ok. Andiamo a sederci.- Si accomodarono al tavolo.
-La notizia di una festa ti ha fatto cambiare decisamente umore eh?- Le disse Katie.
-Già...- Sorrise falsamente.
-Comunque, stavo dicendo che ho bisogno di alcol e non ho abbastanza anni per comprarlo. Cook tu hai una carta d'identità falsa, potresti andarci tu.- Disse Naomi.
-E pensare anche alle pasticche e a tutto il resto? Non se ne parla. La festa è tua e ci vai tu.-
-Per piacere Cook, ho 17 anni, non posso. Non me lo danno tutto quell'alcol.-
-Ci vado io.- Disse improvvisamente Amanda.
-Anche tu hai 17 anni...- Le disse James confuso.
-Sì, ma ho anche io una carta di identità falsa.-
-Ok... Potrebbe andarci Lip. È più grande di noi e sarebbe una cosa legale.- Replicò il ragazzo.
-Perché spacciare è legale secondo te?- Gli chiese con aria di sfida e gli altri notarono che qualcosa non andava tra i due. Il ragazzo sospirò frustrato. Si stava comportando così per non farla cacciare nei guai e lei continuava a insistere.
-Sì, può andarci Lip. Adesso lo avviso.- Chiuse il discorso Ian chiamando il fratello al cellulare.
-Ok, questi sono i soldi Ian. Vedete voi cosa possiamo comprare.-
-Quindi, il discorso droga e alcol è chiuso. Ora dobbiamo pensare alla musica. Freddie?-
-Sì, ho un po' di musica per l'occasione.- Effy gli sorrise e lui ricambiò. Cook se ne accorse e abbassò lo sguardo, torturandosi le pellicine delle dita con i denti. Lei lo guardò e provò una fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco. Probabilmente era gelosia, ma la ragazza la scacciò, ignorandola.
-Per il cibo andremo noi ragazze e... basta. C'è qualcos'altro da sistemare?-
-No, non penso.- Parlò Emily guardandola negli occhi e sorridendo.
-Ok, ci andiamo dopo la scuola?- Chiese la bionda e tutte acconsentirono.
-Io e Lip veniamo con voi così prendiamo l'alcol.-
-Va bene.- Acconsentì l'organizzatrice.
Le ore successive passarono velocemente perché erano tutti esaltati per i preparativi della festa. Le ragazze si diressero in un supermercato con i due fratelli pronti a prendere tutto il necessario. Dopo un'oretta buona uscirono con una decina di buste ciascuno e le caricarono nella macchina di Lip. Lei notò quanto alcol avessero preso e subito sorrise pensando alla sbornia di quella sera. Arrivarono a casa della bionda e cominciarono a sistemare le cose. Dopo un po' si presentarono Freddie e Cook: il primo con un Ipod e un computer in mano e il secondo con varie bustine e un'oncia di fumo.
-Cazzo, ci sarà da divertirsi.- Esultò Lip battendo il cinque a Mandy. James subito capì che si sarebbe sbronzata come al solito e sospirò pesantemente.

#Spazio Autrice#

Hello gente, non so quanto tempo fa io abbia aggiornato, ma in caso scusatemi. In questo capitolo osserviamo un secondo momento di azione tra i ragazzi che ovviamente finisce male. Potrò mai dare loro una gioia? Non penso proprio. Bando alle ciance e ciancio alle bande, se continua a piacervi, commentate, votate e ci vediamo nel prossimo capitolo.

Don't you need me || James CookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora