Small things

268 9 0
                                    

Il giorno dopo quando si svegliò, il ragazzo non c'era. Inizialmente era preoccupata, ma dopo trovò un post-it sul comodino su cui c'era scritto che sarebbe andato a correre. Erano le sette del mattino e Cook era solito uscire presto per schiarirsi le idee. Decise di farsi una doccia, quindi prese tutto l'occorrente, le chiavi della stanza e uscì. Notò un foglio attaccato alla porta e subito lo staccò per leggere ciò che c'era scritto.
"Ieri sera eri veramente bella con quella maglia nera e quei jeans a vita alta. Sai, mostravano ancora di più il tuo bel culo sodo. Ho visto anche che hai baciato Cook e la pagherai per questo. Alle 7:30 am a casa tua, non voglio avere niente a che fare con quel coglione del tuo amico. Se non ti presenti, sappi che ti ho trovata e verrò senza preavviso. Ti ho avvisata. -M".
Tutto quello che aveva in mano le cadde per terra e gli occhi le si riempirono di lacrime. Matty l'aveva trovata. La sera prima l'aveva spiata e aveva seguito ogni suo movimento. Era stata stupida. Per una volta non si era preoccupata e aveva incasinato tutto. Rientrò nella stanza e chiuse a chiave. Prese gli antidepressivi e li poggiò sulla scrivania di fronte a lei. Si sedette sulla sedia e li fissò. Ormai aveva preso la sua decisione. Arraffò una penna a caso e cominciò a scrivere qualcosa per Cook e per tutti i suoi amici. Era stanca di quella situazione. Non poteva affrontarla nuovamente, perchè non ne sarebbe uscita questa volta, quindi meglio stroncarla sul nascere. Mentre buttava giù qualche parola per le persone a cui teneva di più al mondo, scoppiò a piangere. Bagnò il foglio con le sue lacrime e alcune lettere si sfuocarono. Quando finì, la rilesse, la poggio accanto al foglio che le aveva lasciato il cugino e aprì il flacone. Ne svuotò il contenuto in mano e prese la bottiglia di vodka. Cominciò. Una, due, tre, le ingoiò una dopo l'altra fino a terminarle. In tutto ne aveva prese più di una dozzina. Rimase seduta piangendo, attendendo che le pillole facessero il loro effetto. Dopo qualche minuto svenne cadendo per terra. Quando Cook tornò, trovò la porta chiusa a chiave. Bussò ma la ragazza non rispondeva. Controllò in bagno, pensando che si stesse facendo una doccia, ma non c'era nessuno, così cominciò a preoccuparsi. La chiamò al cellulare, ma non rispondeva. Aveva sentito la suoneria provenire dalla camera e lei non si separava mai dal suo cellulare. Cominciò a dare delle spallate alla porta per sfondarla ma niente, non si apriva. Prese un estintore e lo sbattè sulla porta e sulla maniglia, per cercare di spalancarla, e ci riuscì. Notò subito un corpo per terra e si accasciò. Mandy era distesa inerme e aveva una brutta ferita alla testa. In panico cominciò a girare per la stanza, vedendo il barattolo degli psicofarmaci vuoto e dei fogli accanto. Prese il flacone e lo scagliò a terra urlando, mentre accartocciò i fogli in una tasca.
-Cazzo Mand.- Cominciò a urlare piangendo e prendendola in braccio per portarla in bagno. Prese il telefono e chiamò il 911.
-Salve 911, chi parla?-
-Cazzo, dovete venire subito. La mia amica ha tentato il suicidio. Sono nei bagni femminili del dormitorio del Roundview.- Cercò di mantenere la calma ma non ci riusciva. Piangendo si sedette a terra sotto una doccia, stringendola e aprendo l'acqua gelida e mettendole le dita in gola per farla vomitare. Mise il vivavoce al telefono.
-Ok, cerchi di mantenere la calma. Stiamo mandando un'ambulanza, sarà lì tra meno di due minuti. Adesso c'è bisogno che ci dica dove si trova precisamente.-
-Sono nei dormitori dell'ala est del Roundview College, nei bagni femminili.- Urlò in preda al panico. Continuò ad infilarle le dita in gola e, al terzo tentativo, lei reagì. Vomitò circa cinque pillole ma perse di nuovo i sensi. Ci riprovò e ne espulse altre due.
-Mand per piacere stai con me, per piacere. Apri quei fottuti occhi. Fammi vedere i tuoi occhi.- Pianse sulla sua fronte, stringendola a sè forte.
-Rimanga al telefono, non si preoccupi. La nostra ambulanza è arrivata, non abbia paura.-
-Muovetevi porca puttana.- Le accarezzò i capelli, guardando il suo volto bianco.
-Stanno arrivando. Sente i paramedici?-
-Sì, cazzo. Siamo qui.- Iniziò a urlare e dopo qualche secondo vide i paramedici entrare con una barella. Li lasciò fare e li guardò posizionare velocemente il corpo esile della ragazza sulla piattaforma e attaccarla con delle cinghie. Lui li seguì correndo, sempre più ansioso, ed entrò nell'ambulanza. Le attaccarono delle flebo, le misero una mascherina per l'ossigeno e azionarono il defibrillatore.
-Uno, due, tre, libera!- Il petto si alzò e si abbassò senza reagire. Cook le strinse la mano, piangendo.
-Per piacere, svegliati.- Gliela baciò, poi la lasciò, mentre i medici continuavano con una seconda scossa elettrica, senza successo.
-Per piacere, sei l'unica di cui mi importa in questo schifo.- Singhiozzò, avvertendo un dolore incessante nel petto.
-Proviamo con una scossa più forte. Uno, due, tre, libera!- Sentirono un bip e dopo degli altri a intervalli regolari.
-Non si preoccupi, il cuore ha ripreso a battere. Non dico che sia fuori pericolo, ma per adesso stia tranquillo.- Lui annuì impercettibilmente e si asciugò le lacrime che continuavano a scendere con la maglia. Arrivati in ospedale corsero tra i corridoi fino ad arrivare in sala operatoria. La trascinarono dentro facendo sbattere la porta.
-Stia qui. Si calmi e non si preoccupi. Le faremo una lavanda gastrica, dovrebbe essere fuori pericolo.-
-Va bene.- Sussurrò guardando il dottore negli occhi e ne lesse solo sincerità. Chiamò gli altri. Dovevano sapere. Si sedette a terra in sala d'aspetto, perchè le sedie erano tutte occupate, e tirò fuori dalla tasca i fogli stropicciati. Lesse il primo. Era un avviso di Matty. L'aveva trovata e l'avrebbe stuprata di nuovo. In quel momento incanalò tutta la sua rabbia pronto a pestarlo appena l'avrebbe visto. Il secondo aveva la scrittura di Mandy. Cominciò a leggerlo con le lacrime agli occhi.

#Spazio Autrice#

Non dico niente, è un momento piuttosto tragico. Non ho messo la lettera, perchè voglio pubblicarla separatamente, quindi aspettatevi un capitolo corto. Grazie per aver letto e continuate, mi raccomando. Ci vediamo nel prossimo capitolo.

Don't you need me || James CookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora