Era il suo primo giorno di superiori, o meglio, il suo primo giorno di superiori nella nuova scuola ed era terrorizzata. Aveva paura di non riuscire a farsi degli amici. Aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere. Si alzò, camminando a grandi falcate verso la cucina. Prese un tè e dei biscotti e mangiò velocemente. Si fermò davanti alla camera di suo fratello, spalancò la porta e gridò un -Mickey muoviti!- ma lui borbottò, girandosi dall'altra parte e mettendosi il cuscino in faccia, ovviamente non ricordandosi che doveva accompagnarla a scuola. Andò in bagno e si piazzò davanti allo specchio, osservando la sua immagine raccapricciante. I capelli erano arruffati con uno strano ciuffo laterale, aveva delle immense occhiaie e gli occhi rossi. Sospirò, cercando di aggiustare la sua chioma. Si lavò i denti, il viso, truccò e vestì. Scese e, prima di uscire, spense la luce. Quella casa era sempre stata silenziosa, soprattutto la mattina. Lei e suo fratello erano sempre stati soli, i loro genitori non c'erano mai stati. Erano un po' dei genitori di merda, forse un po' troppo. Si diresse a piedi verso la sua nuova scuola quando, ad un certo punto, una macchina passò velocemente sgommando dentro un pozzanghera, bagnandola da capo a piedi.
-Ma che cazzo?!- Urlò, ma non riuscì a vedere il coglione che stava guidando, quindi continuò a camminare con passo veloce verso la costruzione. Appena arrivò, la campanella suonò e la preside disse che sarebbero dovuti andare in palestra. Lei aveva i vestiti bagnati, il trucco colato e non era esattamente presentabile. Si sedette su una gradinata, mentre la palestra cominciava a riempirsi e diventava gremita di studenti della sua età. Un ragazzo si sedette accanto a lei con i suoi amici. Era molto bello. Si girò per guardarla e sorrise.
-Ehi bellezza, che ti è successo?!- Ecco che subito partivano con il voler approcciare.
-Un coglione mi ha bagnato con la sua macchina.- Lui scoppiò a ridere.
-Cazzo ridi?!-
-Allora eri tu?!- Disse lui e continuò a ridere.
-Sei stato tu? Oh, ma vaffanculo.-
-Così mi ferisci...- Disse sarcastico, sorridendo. Lei alzò il dito medio, facendo un sorriso forzato.
-Comunque Cook.- Le tese la mano. Non la strinse e lui la ritirò.
-È il tuo vero nome o è solo un soprannome da coglione?!-
-Mi stai sfidando?!- Disse con il volto serio, fissandola.
-Oh, guarda. Sto tremando dalla paura.- E imitò il tremolio con le mani.
-Vaffanculo, vuoi sapere il mio vero nome?!-
-Non mi interessa più di tanto...-
-Ehi, ti sta importunando?- Parlò un suo amico.
-No, no. È solo che il vostro amico è un coglione. Tutto qui.-
-Oh, vabbè. Non è una novità. Io sono Freddie e lui è Ian.- Disse indicando un ragazzo rosso accanto a lui. Le tesero la mano che strinse calorosamente.
-Mandy.- Intanto Cook la guardava perplesso con un sopracciglio e un labbro alzato.
-Che vuoi?!-
-Continui a sfidarmi?!-
-E tu continui a rompermi le palle?!-
-Sì, io faccio quello che mi pare e piace. Non mi faccio certo dare ordini da te.- Di risposta lei lo guardò confusa.
-Ragazzi, un po' di attenzione prego.- Li interruppe la preside.
-Adesso chiameremo le classi. Vi prego di alzare la mano quando verrà pronunciato il vostro nome.-
-Allora, classe A. Frederick McClair.- e alzò la mano il ragazzo cordiale che aveva appena conosciuto.
-Elizabeth Stonem.- Una ragazza con dei capelli mossi e chili di trucco.
-Ian Gallagher.-
-All'appello.- Il ragazzo rosso.
-Katherine Fitch ed Emily Fitch.- Si alzarono due gemelle molto diverse tra loro.
-Naomi Campbell.- Partì una risata in coro per il nome e si alzò una ragazza bionda.
-James Cook.-
-Eccolo qui.- Disse il coglione.
-Vai, l'integrità del gruppo è preservata.- Disse Ian e tutti si batterono il cinque.
-Allora ce l'hai un nome...- Lo provocò. Lui si girò e le sorrise falsamente.
-Amanda Milkovich.- Alzò la mano, vedendo tanti occhi puntati su di lei e sul suo pessimo aspetto.
-Che ti è successo ragazzina? Sembra che un tram ti sia passato sopra...- Esordì il vice preside e lei arrossì, abbassando la testa.
-Doug, ti sembrano domande da fare?!- Gli disse Harriet, la preside.
-Non lo so. Che ne so io?! Era solo una curiosità.-
-Sì ma... non sembrano cose da chiedere. Se è conciata così, avrà i suoi motivi.- E cominciarono a discutere fino a quando Shila, la consulente scolastica, intervenne.
-Finitela. Smettetela di parlare. Dovete finire di chiamare tutte le classi.-
-Sì, sì. Ok, ok.- Disse Harriet, aggiustandosi i capelli come per ricomporsi. Continuarono con l'appello.
-Guarda cosa hai combinato. È sempre così quando la gente ti sta vicino?- Le sussurrò, avvicinandosi al suo orecchio e solleticandole il collo con il suo respiro.
-Mh, sì. A volte è molto peggio. Ti consiglio vivamente di starmi lontana, allora, se non vuoi fare una brutta fine.- Rispose sussurrando sarcasticamente vicino al suo volto, prendendolo in giro. Lui sorrise, ma non la guardò. Stava fissando Elizabeth, la ragazza con tanto trucco e delle calze a rete da troia.
-Vedo che hai trovato un nuovo giocattolino.- Continuò sussurrando.
-Gelosa?!- Si voltò di scatto verso di lei, guardandola negli occhi. Erano vicini, molto vicini. Si accorse solo allora che gli occhi di Cook erano azzurri.
-Spero tu stia scherzando. Non devi pensarla mai più una cosa del genere. Anzi, va da lei e lasciami in pace.- Disse sgarbata. Per la prima volta non c'era un filo di sarcasmo nelle sue parole, solo la pura verità.
-Subito. Spero di concludere entro fine giornata.-
-Mi fai schifo...-
-Non voglio piacere alla gente.- Disse, mentre si alzava e andava dalla ragazza. Sembrava sincero, ma lei non riusciva ad interpretare quelle parole. Non capiva se si comportasse così apposta per farsi odiare dagli altri o se gli venisse naturale.
-Ragazzi, vi avviso che da quest'anno, visto che l'anno scorso ci sono stati degli avvenimenti inaccettabili, ci saranno delle regole da seguire. Chi non le rispetta, verrà immediatamente espulso. Non si può fumare nell'istituto, dare fuoco all'istituto, consumare alcool nell'istituto, consumare droghe nell'istituto, consumare pornografia nell'istituto, bullismo, abuso di colla, masturbazione e rapporti sessuali con qualunque altro studente, insegnate o animale o una combinazione dei suddetti incluso sesso orale e/o uso di giocattoli erotici nell'istituto.- Disse la preside e subito Cook scoppiò a ridere. Rideva continuamente, era perennemente o brillo o fatto.
-Bene, ora potete andare nelle vostre aule.- Tutti si alzarono, diretti nelle classi. Lei fu quasi l'ultima a uscire e vide Freddie e Cook discutere vicino a degli armadietti.
-Guarda qua. Mi ha dato una lista di cose da fare. Il primo che tra noi due la completa, se la scoperà.- Disse Freddie con aria stranita.
-Mi piace. Se tu non vuoi, io ho intenzione di finirla.- Esclamò sorridendo e, in quel momento, passò Mandy. Guardò Cook con uno sguardo pieno di disgusto e il sorriso del ragazzo si spense. Freddie lo notò e lei sentì un'ultima cosa -Da quando in qua ti importa di quello che pensa la gente?!- Non riuscì a percepire la risposta, perché Katherine le si avvicinò.
-Ciao, io sono Katie.-
-Mandy.- Si strinsero la mano.
-Ho degli abiti in più, se vuoi. Hai un aspetto vomitevole.-
-Grazie...- Disse sarcasticamente. Il sarcasmo era sempre stata la sua arma di difesa.
-Non volevo offenderti. Stavo solo cercando di essere gentile. Vabbè, fa niente.- Cominciò ad allontanarsi.
-Katie!-
-Si?-
-Grazie per avermi offerto i tuoi vestiti.- E la raggiunse. Insieme andarono in bagno e questa le porse una maglietta nera a maniche corte e un paio di jeans.
-Non sono il massimo. Sono per i casi di emergenza.-
-Questa è un'emergenza!- E scoppiarono a ridere. Sembrava una stronza, ma era simpatica.
-Tieni, ho anche lo struccante.-
-Cazzo, ti sei portata tutta casa in quella borsa?!- Disse ridendo.
-Nah, solo lo stretto necessario.-
-Lo stretto necessario?! Per me lo stretto necessario è chiavi, telefono e portafoglio.- Disse, tenendo il numero sulle dita della sua mano. Lavò il viso con lo struccante e si vestì. Si guardò allo specchio: adesso il suo aspetto era leggermente migliorato.
-Grazie mille, Katie. Mi hai salvata.-
-Non c'è di che.- Rise l'altra.#Spazio autrice#
Allora, questa è la prima storia che pubblico dopo molto tempo. Le altre non mi convincevano e infatti le ho eliminate. Ho deciso di fare questo crossover tra Shameless e Skins perchè sono due serie tv che amo alla follia e che, secondo me, starebbero molto bene insieme. Mi piace molto Mandy come personaggio femminile e quindi ho deciso di farla diventare la protagonista. Ho voluto scriverla in terza persona così da far immaginare al lettore cosa succede in modo completo senza dividere i capitoli con dei POV'S (l'ho detto soltanto perchè in precedenza mi hanno criticato questo modo di raccontare). Ah, commentate così ho un'idea di quello che pensate sui capitoli e sul mio modo di scrivere ma, soprattutto, spero vi piaccia questa storia e ci vediamo nei prossimi capitoli.
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Don't you need me || James Cook
FanfictionMandy Milkovich è la classica ragazza del South Side di Chicago, ma la sua vita cambierà quando metterà piede nel suo nuovo college, il Roundview. Qui conoscerà persone disposte a fare di tutto per lei, degli amici inseparabili, e incontrerà James C...