Black

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Verso le 9 cominciò ad arrivare gente. Avevano avvisato dei ragazzi sulla presenza della festa con un messaggio e questi, sicuramente, avevano avvisato i propri amici che, a loro volta, avevano chiamato gli altri perchè, poco più di un'ora dopo, casa Campbell era strapiena di liceali e universitari che bevevano e ballavano. Dopo qualche minuto passato a evitare di sbattere contro le ragazze che si strusciavano sui loro fidanzati o su degli sconosciuti, Mandy arrivò in cucina per prendere da bere. Lip le mise della vodka in un bicchiere e lei la completò con dell'acqua tonica e della redbull, poi il ragazzo la prese per un braccio e la trascinò in salotto per ballare.
-Oddio amo Freddie.- Urlò quando sentì una delle sue canzoni preferite: 'Sweather Weather' dei 'The Neighbourhood'. Cominciò a dimenarsi a ritmo di quella canzone fantastica e il biondo la seguì. Lei cantò a squarcia gola tutto il tempo bevendo, ogni tanto, dal suo secondo drink. Improvvisamente si sentì osservata e, infatti, Cook la stava fissando mentre fumava una canna. Le balenò l'idea di appiccicarsi a Lip per ballare e lo fece: si poggiò di schiena al suo petto e continuò a muoversi rivolgendo, di tanto in tanto, delle occhiate a James che la stava ancora guardando. A un certo punto sentì il durello di Lip sbattere sul suo fondoschiena e, appena arrivò Katie, si staccò dal più grande dei Gallagher e andò con lei a prendere un altro bicchiere con dell'alcol. Questa volta prese del rum liscio e la rossa le versò un po' di polverina bianca dentro. Amanda la guardò maliziosa e bevve il miscuglio tutto d'un sorso. L'amica urlò esaltata e la portò di nuovo a ballare. Fu lì che vide Cook baciare con foga una ragazza e questo fu abbastanza da farle venire la nausea. Subito la ricacciò indietro. Non poteva vomitare, dato che aveva assunto della droga che non aveva ancora fatto effetto.
-Che succede Mand? Sei diventata bianca. Hai per caso visto un fantasma?- Rise l'amica.
-Niente Katie, sto bene. È solo che mi manca un po' l'aria. Vado un attimo fuori.- La liquidò camminando verso il balcone per andare in giardino. Mentre si dirigeva alla sua meta, si scontrò con Cook che era ancora appiccicato a quella ragazza.
-Scusa.- Sussurrò dandogli una spallata e passandogli davanti. Lui invece era rimasto un po' spaesato per il suo volto triste.
-Dai Cook, balliamo.- Disse la bruna con cui stava limonando interrompendo i suoi pensieri.
-No Emma non mi va più.-
-Ma io sono Eva.-
-Fa lo stesso.- Urlò sbrigativo, andando in giardino per vedere cosa avesse la mora. La trovò seduta sul divano a dondolo ranicchiata su se stessa, mentre era immersa nei suoi pensieri. Si accomodò accanto a lei e le rivolse un'occhiata scrutatrice.
-Che c'è?- Gli chiese sgarbatamente, vedendo che la fissava senza parlare.
-Sei strana. È successo qualcosa? Di solito ti godi la festa, non stai qui fuori da sola.-
-Non ho niente.-
-Quando dici che non hai niente vuol dire che è successo qualcosa.- Lei sbuffò sonoramente poggiando la testa sulle ginocchia.
-Cook questa volta è vero. Non è successo niente, quindi va a goderti la festa invece di perdere tempo qui con me.-
-Se sono qui, vuol dire che preferisco stare qui, invece che lì in mezzo.-
-Come vuoi.- E si alzò per cercare Ian e divertirsi con lui. Trovò il rosso seduto sul divano mentre beveva qualcosa.
-Non vai a ballare?- Gli si piazzò davanti.
-Mi sono appena seduto.-
-E adesso ti rialzerai.- Gli prese le mani e lo sollevò di peso trascinandolo sulla pista improvvisata, ascoltando i continui "No, mi fanno male i piedi" dell'amico. Arrivati al centro, ricominciarono a ballare e Mandy si accese una canna che poi porse anche al ragazzo. Continuarono così per all'incirca una ventina di minuti, prima di dirigersi verso un cerchio di ragazzi seduti per terra in giardino. Notò che c'erano anche tutti i suoi amici, compreso Cook, e si accorse che stavano giocando a 'obbligo o verità'. Si accomodarono sull'erba e lei fece un sorso dalla sua birra. Dopo svariati turni, a cui non prestò attenzione, la bottiglia capitò su di lei.
-Obbligo o verità?- Pronunciò Freddie guardandola attentamente.
-Obbligo.- Era sicuramente migliore della verità, secondo il suo parere. Avrebbe fatto quello che doveva senza rispondere all'unica domanda che l'amico le avrebbe posto: cosa stava succedendo tra lei e James.
-Devi baciare...- Girò la bottiglia che andò a finire sull'ultima persona che avrebbe mai immaginato: Cook. Lei lo guardò negli occhi e si alzò.
-Che gioco stupido...- Disse mentre si allontanava dal gruppo.
-Cos'è?! Hai paura?- Le chiese Frederick osservandola soddisfatto, avendo perfettamente capito cosa fosse accaduto tra i due. La ragazza si girò di scatto e si diresse verso Cook. Sapeva che quello che stava per fare fosse sbagliato, che avrebbe riprovato quelle sensazioni che più voleva negare a se stessa, ma non l'avrebbe mai data per vinta all'amico. Si inginocchiò davanti a lui, gli prese il viso tra le mani, sotto un silenzio generale e fece scontrare le loro labbra. Tutti si sarebbero aspettati un bacio a stampo invece la ragazza lo approfondì chiedendo l'accesso per la lingua che lui non rifiutò. Una lacrima le sfuggì appena sentì le mani dell'amico sfiorarle la nuca creandole dei piccoli brividi. Eccole le emozioni che non voleva provare. Non voleva sentirsi completamente dipendente da quel tipo di sensazioni che ti fa provare un ragazzo, soprattutto quando il ragazzo in questione era James Cook. A quel punto decise di staccarsi e aprire gli occhi, solo per vedere quelle profonde iridi azzurre sorprese. Mandy si alzò velocemente sotto lo sguardo allibito di tutti e si diresse in cucina per prendere una bottiglia di vodka e scolarsela. Ne trovò una mediamente piena e attaccò la bocca al vetro freddo. Subito il gusto amaro e pungente dell'alcol si fece strada nella sua gola e, dopo un paio di grandi sorsi, il suo cervello si rilassò. Per il resto del tempo ballò da sola con la bottiglia in mano, fino a quando la casa non cominciò a svuotarsi e rimase solo il loro gruppo di amici. Lei si stese sul divano con un sorriso ebete sulle labbra e Lip la vide.
-Cazzo Mand, vieni qua che ti porto di sopra.-
-Non scoperò con te Lip, se è questo che vuoi. Ho sentito il tuo cazzo prima.- Sorrise maliziosamente, cosa che non le uscì molto bene.
-Tu devi solo riposare, penserò a scopare con qualcun'altra.- Lei scoppiò in una risata sguaiata, decisamente poco sobria. La fece stendere su un letto e le accarezzò i capelli prima di lasciarla da sola in camera. La musica dal piano inferiore continuava e lei non riusciva a dormire grazie alla droga che la rendeva iperattiva. Cominciò a girare per il corridoio barcollando, fino a quando non si imbattè in una camera da letto dove c'era una bottiglia di rum poggiata sul cassettone. La prese e ricominciò a bere ballando da sola. Improvvisamente la porta si aprì ed entrò un Cook piuttosto ubriaco che rideva da solo con una canna in bocca.
-Dai balliamo Mand.- Le disse prima di iniziare ad agitarsi a ritmo di 'Hummer' dei 'Foals' insieme a lei. Si passarono la bottiglia e la canna fino a quando il ragazzo non si sdraiò esausto sul letto. La ragazza, invece, continuò a bere e ballare da sola. A un certo punto cominciò a spogliarsi, togliendosi le scarpe, poi la maglietta e i jeans, rimanendo in intimo e continuando a muoversi e bere.
-Dai finiscila. Così ti prendi un'intossicazione.- Parlò in un momento di lucidità lui, alzandosi dal letto e cercando di toglierle la bottiglia dalle mani. Ci riuscì e la calciò sotto un mobile, in modo che non arrivasse a prenderla.
-Cazzo sei proprio un guasta feste.- Biascicò in modo incomprensibile ridendo e spingendolo sul letto. Si mise a cavalcioni su di lui e si mosse in modo seducente il che, grazie all'alcol, risultò abbastanza ridicolo. Gli baciò il collo e si tolse il reggiseno. Quando passò alle mutandine, prima che se le togliesse, Cook se la scollò di dosso. Non poteva approfittarsi di una sua amica ubriaca da far schifo. Si tolse la camicia e gliela fece indossare tra i continui deliri. Le chiuse accuratamente i bottoni mentre lei cercava di spogliarlo. La prese per i polsi e la guardò negli occhi.
-Adesso dormi Mand.- E la trascinò nel letto con lui, in modo da assicurarsi che non facesse altre cazzate.
-Ma io voglio divertirmi.- Biascicò offesa poggiando la testa sul cuscino e improvvisamente tutto diventò nero.

#Spazio Autrice#

Hi girlz. Un altro capitolo di passaggio che, personalmente, non fa così schifo come pensavo. Il prossimo sarà forse uno dei migliori, lo spero almeno. Quindi non mi dilungo troppo, grazie a tutte coloro che leggono, recensiscono e votano la mia storia e se continua a piacervi, non fermatevi. Ci vediamo nel prossimo capitolo.

Don't you need me || James CookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora