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Dopo qualche minuto si piazzò davanti al vetro oscurato della sala. Vide quel verme pieno di sangue rappreso e fu fiero di se stesso. Anche se non era servito a salvare la sua amica, almeno l'aveva conciato per bene.
-Allora Matthew. Sono il detectice Taylor, sono state mosse delle accuse di stupro contro di te.-
-Sono innocente.-
-Ah, tu saresti innocente? Cook mi ha fatto sentire una registrazione in cui tua cugina dice che tu l'abbia violentata varie volte.-
-Avrà modificato qualche audio e l'avrà creata lui stesso.-
-Non credo proprio. Sentiamo la marea di stronzate che hai da dire.-
-Senti io sono innocente, ma posso aiutarti a incarcerare Mickey Milkovich per spaccio di droga e vendita di armi.-
-Adesso non mi interessano le accuse mosse contro di lui. Mi interessano le accuse mosse contro di te.-
-Non è più importante un possesso illegale di uno stupro?-
-Nello stato dell'Illinois lo stupro viene subito sotto l'omicidio. Quindi o mi dici quello che hai fatto o ti sbatto dentro per aver cercato di corrompermi con delle dichiarazioni su Milkovich.-
-La corruzione è meno grave dello stupro comunque.-
-Non se cerchi di fregare me. Andrai dentro sia per stupro che per corruzione, puoi starne certo.-
-Adesso posso andare?-
-Agente Carter, sbattilo in cella per tentata corruzione di un detective di polizia.- Carter lo prese e lo trascinò di forza in una cella, mentre Mickey arrivava, pronto a lasciare la sua dichiarazione. Non gli piacevano molto le stazioni di polizia, ma per sua sorella avrebbe fatto questo e altro.
Entrò nella stanza sotto gli occhi azzurri di James che lo guardò consapevole. Si sedette e aspettò che l'uomo iniziasse.
-Salve detective Taylor.-
-Allora Mikhailo, aiutami con questa storia.-
-Ecco, legga qui. È la scrittura di Mandy e questa è la scrittura del bastardo.- Disse porgendogli due fogli. Taylor li lesse e lo guardò capendo il suo dolore.
-Anche mia sorella si è suicidata Mickey, capisco a pieno il tuo dolore e so che vuoi riscattarla. Sei fortunato che un ragazzo come Cook le sia stata vicino. L'ha trovata in tempo e non è morta. Sei un ragazzo fortunato.-
-Lo so, solo che non le sono stato abbastanza vicino. Non me lo perdonerò mai.-
-Non è colpa tua, non potevi saperlo.-
-Avrei dovuto aspettarmelo. Ci aveva già provato una volta.-
-Raccontami tutto quello che sai. Tua sorella ha bisogno di giustizia e anche tu.-
-Quando Matty ha cominciato, io l'ho scoperto dopo circa una settimana, una settimana in cui lei è stata violentata più volte. L'ho scoperto entrando senza preavviso nella sua stanza e trovandola sdraiata sul letto con lui sopra e una pozza di sangue sotto. C'era anche una siringa per terra. Aveva appena compiuto 12 anni e le avevo regalato un libro che desiderava da qualche mese. Mi sarei aspettato di trovarla con quel libro tra le mani, ma avevo sentito dei rumori, il letto che sbatteva sul muro. Sono entrato e l'ho vista. È stata la cosa più straziante che avessi mai visto. Ho preso Matty e l'ho scaraventato fuori da casa mia con tutto l'odio e la rabbia che avevo. Sono corso da lei ed era nuda che piangeva in un angolo, con del sangue che continuava a sgorgare. Ho sperato fosse quel periodo del mese, invece il bastardo l'aveva penetrata così forte che l'aveva lacerata internamente. La mia sorellina. L'ho lavata e ho dormito con lei quel giorno. Mi ha raccontato tutto, anche il fatto che per un anno era stata picchiata da lui. Qualche giorno dopo è tornato e mi ha detto che sapeva qualcosa sul mio conto che mi avrebbe trascinato in galera, ma non mi importava. L'ho detto a Mandy e lei mi ha pregato piangendo di non dire niente a nessuno su quello che stava succedendo e io ho mantenuto la promessa. Non voleva essere lasciata da sola, però, allo stesso tempo, mio cugino avrebbe continuato a fare il viscido. Non riusciuvo a sopportarlo, ma a lei andava bene. L'ha fatto per me. Ha rischiato anche di avere un bambino da lui, ma ha abortito. Dopo questo si è sentita così in colpa per aver ucciso una vita innocente, da tentare il suicidio. Ha preso una lametta e si è tagliata le vene verticalmente, ma l'ho trovata in tempo e l'ho portata in ospedale. Poi lui è andato all'università, dopo 3 anni di continui abusi. Mandy è caduta in depressione e l'ho portata da uno psicologo che le ha prescritto quei fottuti antidepressivi. Li avevo anche buttati finita la cura, ma a quanto pare li ha recuperati. Finita la sua laurea, si è ripresentato e il resto lo sa, gliel'avrà detto Cook. Se vuole mettermi in galera per i miei ex crimini, faccia pure. Sono uscito da quel giro, ho un porto d'armi per la mia difesa, non spaccio e non vendo più. Può verificarlo. Se dovesse mettermi dentro per quello che ho fatto 6 anni fa, non mi interesserebbe. Basta che rinchiuda quel figlio di puttana.-
-Mickey non mi interessa dei tuoi crimini passati, hai già pagato abbastanza. Dimmi solo per chi lavoravi così potremo cercarlo, ma non mi importa di incarcerarti al momento. Puoi andare.- Uscì e il detective lo seguì. Cook lo guardò con le lacrime agli occhi mentre il più grande lo abbracciò per ringraziarlo. Taylor andò nella cella, l'aprì ed emanò la sentenza.
-Matthew Levan, ti dichiaro in arresto per pluri violenza su minore, possesso di pedopornografia, sostanze stupefacenti e corruzione di un pubblico ufficiale. Sei pregato di rimanere in silenzio, tutto ciò che dirai potrà essere usato contro di te in tribunale.- Il ragazzo lo guardò con un mezzo sorriso, probabilmente se lo aspettava. Lo trascinò di peso fuori e gli prese le impronte digitali, buttandolo nuovamente dietro le sbarre, in attesa di un processo. Mickey diede la lettera al più piccolo dicendo di conservarla e di pensare al perchè gli avesse scritto quelle cose, ma non sapeva che Cook ci stava già rimuginando da un po'. Tornarono in ospedale e lei era ancora lì. Non si era mossa di un millimetro. Il bruno indossò il camice ed entrò. Si sedette prendendole la mano e gliela baciò.
-Ehi Mand, il bastardo andrà in galera. Adesso puoi svegliarti, è stata fatta giustizia. Ti prego apri quei bellissimi occhi, ho bisogno di vederli. Ho bisogno di sentire la tua voce, mi manchi...- E pianse, liberandosi da tutto quel peso che lo stava opprimendo.

#Spazio Autrice#

Sono in ritardissimo, scusatemi ragazze. Spero vi stia piacendo. Ho molte idee, ma non ho tempo per scrivere e ultimamente non so come unirle tutte quante, scusatemi. Però, spero continuiate a leggere, commentare e votare. Ci vediamo nel prossimo capitolo.

Don't you need me || James CookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora