Giorno 5 del Quarto Sole di Morkhran,Era: Della Spada,Anno 777
Otto giorni ed otto notti. Centonovantadue ore ed Otto Eclissi erano trascorsi.
Aslaif Kyramon era in groppa a Titano, il suo fedele cavallo. Aveva cavalcato con ser Ronald ininterrottamente per otto giorni ed otto notti. Avevano riposato solamente qualche ora nel lasso di tempo che intercorre fra la fine della notte e l'inizio del giorno. Ma si trattava semplicemente di soste di circostanza,per far riposare i cavalli. Un'ora,due al massimo,poi rimontavano in sella e procedevano al galoppo tutto il giorno e la notte. Ser Ronald si occupava di ogni cosa; cacciava qualche coniglio di montagna per procurarsi la cena e montava la guardia mentre i cavalli riposavano. Potevano permettersi un unico pasto al giorno,e la maggior parte del sonno lo consumavano in groppa al cavallo. Non c'era tempo da perdere,aveva detto ser Ronald. L'esercito di re Skyler era accampato nella Valle,e ci sarebbe rimasto di sicuro. Ma nulla vietava al sovrano di inviare dei soldati al Nord per dare la caccia ai fuggitivi della battaglia. Ovvero a loro due. Ser Ronald Greymore si augurava che nessuno li avesse visti fuggire e potesse poi aver avvisato il re. Erano dopotutto fuggiti nel caos piu' totale della battaglia,e Ronald aveva ucciso quei pochi uomini del re che li avevano intercettati. Ma non si poteva mai sapere. E non c'era tempo da perdere.
Erano diretti nelle Terre a Nord di Eygon,nella citta' di Darek,luogo natale di Ronald. Li' il cavaliere aveva amici e conoscenze che li avrebbero tenuti al sicuro. Il loro incessante procedere verso nord per tutti quei giorni gli aveva consentito di coprire una grande distanza,ma c'era ancora molta strada da fare. Ser Ronald Greymore procedeva serio e ferreo nel viaggio, era deciso a raggiungere la meta in fretta e a portare in salvo il suo principe. Aveva viaggiato molto nel Nord,per tutta la sua vita,conosceva ogni anfratto,caverna o bosco di quel luogo. Sapeva cavarsela egreggiamente e nulla lo spaventava. Ma, in quel viaggio, era come se fosse solo.
Perche' Aslaif Kyramon non si sentiva piu' consistente di un arbusto spezzato. Percepiva se stesso come un ammasso di carne che continuava a respirare e a vivere,ma privo di essenza. Era come un guscio vuoto,privo di qualsiasi capacità reattiva. Cio' che aveva visto,cio' che aveva vissuto,lo aveva completamente svuotato. In quegli otto giorni ed otto notti aveva cavalcato,aveva mangiato e aveva dormito,ma non aveva fatto nessuna di quelle cose come farebbe un individuo effettivamente in vita. Erano pure azioni meccaniche che svolgeva per inerzia,senza dar loro peso. Con la mente era perennemente altrove. Riviveva i momenti della notte della battaglia ancora e ancora,senza tregua. Suo padre era morto,sua madre e sua sorella violentate e assassinate,la sua terra bruciata,la sua vita distrutta. Questo e solo questo contava per Aslaif Kyramon. La sua mente era come chiusa in quel circolo dal quale non lasciava uscire il ragazzo. Continuava a trafiggergli la coscienza con le stesse immagini,senza tregua alcuna. La notte era persino peggio,nei momenti in cui Aslaif perdeva il contatto con la realta', la sua mente lo conduceva direttamente di fronte alle sue piu' grandi paure, le quali lo costringevano a rivivere tutto in prima persona. Di giorno,almeno,era solo la sua mente a riportarlo agli eventi devastanti della valle. Di notte invece,Aslaif era di nuovo li'. Nella sala dove sua madre e sua sorella gli erano state uccise davanti. Oppure a cavallo nel campo di battaglia dove gli uomini della valle bruciavano vivi,divorati dalle fiamme blu,e dove il cadavere di suo padre veniva innalzato come un trofeo. Aslaif poteva sentire gli odori,le urla,la voce di sua madre che gli parlava con tono rassicurante. Tutto. Riviveva tutto infinite volte, In una spirale di dolore che non aveva fine. Quando si svegliava,Aslaif urlava. Le sue erano urla disperate. Urla di qualcuno che ha perso completamente ogni serenita',che si sente perso ed intrappolato nel dolore e nella paura. La sofferenza era talmente grande che Aslaif la sentiva come una seconda pelle,la aveva talmente assimilata dentro di sé da sentirsi come inglobato in essa. Indossava il dolore come fosse una veste,gelida,spietata,insostenibile e logorante,che si attaccava all'anima non se ne andava piu'. Tutto il suo mondo era finito,tutte le persone che amava erano morte,lui era morto,nello spirito almeno. Per quanto riguardava il suo corpo,il principe aveva provato a porvi rimedio. Una sera aveva tentato di tagliarsi la gola. Non gli importava di avere una morte sofferente,voleva morire e basta. Per quale motivo era sopravvissuto a tutto? Chiunque gli fosse caro al mondo ora era morto. Per cui perche' lui doveva rimanere in vita?
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L'Eclissi Di Eygon: L'altra faccia del Demone
Fantasyin un reame fantastico dove magia,bestie mitiche e demoni oscuri si alternano a congiure, tradimenti e lotte per il potere. Un reame nel quale nulla si dà per scontato ed ognuno lotta per i propri obbiettivi, dove il potere rappresenta solo il primo...