Giorno 29 del secondo sole di Myanar. Era: della Spada; anno 776 (un anno prima)
"non se ne parla!" tuono' il Duca Horas Kyramon. IL Lord della valle fiorita fissava il figlio con sguardo truce ed affermava con violenza le sue convinzioni.
"ma padre!" rispose Aslaif con altrettanta violenza. " ho diritto ad un po' di tempo libero da dedicare a me stesso,ed inoltre non penso che a Jennah dispiaccia un po' di carne di cervo in piu' da conservare nelle nostre dispense"
" tu non capisci Aslaif..ho convocato Ser Ronald dalla citta di Darek per dedicarsi al tuo addestramento non per crogiolarsi nel cortile ed oziare nella mia fortezza,in attesa che tu faccia ritorno dopo aver concluso i tuoi comodi."
" Oh padre! Cerca di ragionare sulle tue affermazioni! Ser Ronald mi ha gia' insegnato tanto in una giornata,cacciando nella valle avro' la possibilita' di mettere in pratica cio' che ho imparato. Inoltre la mia assenza sara' di un giorno, due al massimo,e nel frattempo Ser Ronald avra' la possibilita' di farsi un giro per Rifgal e di ammirare la bellezza della nostra capitale. È risaputo che i cavalieri del Nord non sono avvezzi alle raffinatezze della valle. Vedrai che al mio maestro non dispiacera' goderne per un giorno". Il Duca Horas non nascose la sua rassegnazione,avvolte credeva che non sarebbe mai riuscito a gestire suo figlio.Quel ragazzo possedeva il verbo di un burocrate e la scaltrezza di una volpe. Fronteggiarlo era pressoche' impossibile. Anche se il lord era tutto sommato felice che il suo Erede potesse sfoggiare un tale temperamento,poiche' riteneva che esso,sommato ad una buona destrezza con la lama e capacita' di comando,avrebbe forgiato l'uomo perfetto per governare le terre di valle fiorita.
"E sia. Sara' meglio che riuscirai a catturare qualcosa,perlomeno". La felicita esplose negli occhi di Aslaif,subito dopo si tramuto' in decisione. " Stanne certo padre, Su questo puoi contarci". Il principe corse fuori dalle stanze private del duca, e si diresse verso la grande sala. Li come previsto incontro' Ser Oliver fayne,attendente di suo padre "ser Oliver! Proprio te cercavo"
"mio principe" il cavaliere si esibi in un lieve inchino. " come posso aiutarti?"
" informa il mio stallliere di sellare il mio cavallo,ed anche la serva jennah di prepararmi qualche provvista. Intendo partire a breve per il Bosco Sempreverde. Inoltre avvisa Ser Ronald che saro' assente per un giorno o due".
" Come desiderate,principe Aslaif". A quel punto il ragazzo si diresse in armeria.
L'armeria di Rocca Kyramon era una sala di notevoli dimensioni,rastrellieri per armi,ricolmi di lucenti lame,martelli da guerra,archi e balestre di ogni tipo riempivano la stanza per tutta la sua circonferenza. Al centro erano presenti due grandi tavoli sui quali erano riposte le armi ed armature piu' raffinate,la scelta spaziava da lance di ferro,ad alabarde d'ottone come solo i fabbri di Antica Valinor erano in grado di forgiare. Inoltre le armature a scaglie di bronzo della guardia cittadina riempivano meta' di uno dei due tavoli. Quella era l'armeria dove i soldati della valle si equipaggiavano,le armature venivano forgiate in continuazione dal fabbro del Duca,poiche venissero prontamente sostituite nel caso un membro della guardia subisse danni alla propria seconda pelle bronzea. Aslaif in quanto principe aveva accesso a pressoche' ogni tipo di Arma li presente. Ma il giovane sapeva bene di non essere minimamente in grado di maneggiare con efficacia un'alabarda,tantomeno una lancia od un martello da guerra. Quindi si limito' a prendere una lama di acciaio temprata,ed una cotta di cuoio,per rimanere piu' leggero. Inoltre si equipaggio' anche con un arco in legno d'olmo ed una nutrita scorta di freccie. Era pronto,non gli serviva altro.
Giunto all'esterno della fortezza,aslaif si diresse verso la stalla della Rocca. Camminando,volse lo sguardo alle immense mura che circondavano il castello,non sapeva stimarne l'altezza ma di sicuro superava quella di due troll delle foreste messi uno sopra l'altro. La pietra scura della quale erano composte gli dava l'idea di essere impenetrabile. In fondo sapeva che qualsiasi cosa fosse successa a Rifgal,lui e la sua famiglia sarebbero stati al sicuro.
Raggiunta la stalla il principe Aslaif trovo' Rhon la stalliere ad attenderlo.
"Mio principe! Sono lieto che siate arrivato. La serva jennah ha portato qui due sacchi di provviste ed io ho preparato il vostro cavallo,sotto le direttive di Ser Fayne. Come avete ordinato."
"Molto bene,Rhon. Conduci fuori il mio cavallo".
Titano,l'enorme stallone di Aslaif usci dalla stalla. Rhon lo stalliere che cercava di guidarlo. Ma in relata' era l'animale a guidare l'uomo. Il principe pote' ammirarlo in tutta la sua fierezza una volta che la calda luce del sole poso' i suoi raggi sopra di lui. Il manto color avorio scintillava a contrasto con la luce,l'enorme massa musclorare presente sul petto dello stallone era perfettamente visibile. Alla vista del suo padrone Titano accese il suo sguardo,con la determinazione di un guerriero. Era molto tempo che Aslaif non cavalcava. Amava il suo cavallo e rivederlo gli dava gioia. Al Principe c'erano voluti anni per domare quella bestia e riuscire ad instaurarci un legame di fiducia. Nonostante tutto Aslaif Kyramon era un ottimo cavaliere e quindi alla fine era riuscito nell'impresa.
Montato in sella,la borsa delle provviste ben saldata,l'arco in spalla e la spada nel fodero,Aslaif si preparo' a partire. Si avvicino' alla grata del possente cancello che separava Rocca kyramon dal resto della citta'. Una guardia aveva l'incarico di aprirlo nelle ore prestabilite in cui il Duca dava udienza ai suoi sudditi per ascoltare i loro problemi. Al di fuori di quelle occasioni raramente veniva aperto,concedendo l'entrata nella Rocca a chiunque non facesse parte della famiglia reggente. Ovviamente la guardia non esito' ad impartire l'ordine a degli schiavi di roteare la grande leva di legno ed a d aprire il cancello al loro principe. Aslaif percorse al passo la citta' di Rifgal nella sua interezza. Amava profondamente il luogo in cui era nato e ne conosceva ogni minimo particolare . Da piccolo amava andare a cacciarsi nei guai cercando vie segrete e passaggi nascosti..oh quante volte aveva fatto adirare Maljun il sacerdote della citta' sostenendo che dentro la chiesa dei quattro Dei vi fosse un passaggio che portava direttamente dietro il Trono del Duca nella grande sala. Ovviamente tutte fantasie partorite dalla sua mente fanciullesca,ma che nondimento ad Aslaif piaceva ricordare.
Rimembrando il suo passato Aslaif non pote' celare un sorriso nostalgico.
Passo' per la piazza,nella quale troneggiava una scultura di Aetron Kyramon,duca di Rifgal durante l'era del raccolto,il quale commissiono' l'opera ad un prestigioso architetto di Zedan,in visita nella valle per l'abbondanza del terreno in seguito alla Grande Tempesta.
Poco dopo raggiunse il mercato,attrraversando il quale venne inneggiato dalla folla che lo ricopri di petali e piante profumate,mostrando sorrisi felici. La gente di Rifgal,come della valle tutta,amava la famiglia di Aslaif. I Kyramon avevano sempre governato con parsimonia e bonta', Premiando i valorosi,aiutando i poveri,e facendo calare la pesante ascia della giustizia sulle teste di ladri e criminali.
Una volta attravesrata l'intera citta' il giovane giunse alle porte principali. Esse,incastonate nel secondo ordine di mura,che separava la citta' dal resto della valle,costituivano l'ingresso principale e venivano aperte per permettere il passaggio di autorita' importanti o di eserciti. Le porte infatti,erano delle vere e proprie lastre di legno pieno ornate d'acciaio, alte 15 metri e larghe il doppio,cosi da permettere tranquillamente il passaggio di due plotoni armati uno di fianco all'altro. I cittadini comuni invece utilizzavano le porte secondarie,piu' piccole,che si trovavano nella zona est della citta'.
Alla vista del principe gli uomini a guardia delle porte diedero l'ordine e in pochi secondi l'immensita' della valle si staglio' sotto gli occhi di Aslaif Kyramon. Al suo passaggio il ragazzo incrocio' Ser Manor Guten capo della guardia cittadina,di ritorno da un pattugliamento all'esterno di Rifgal.
"dove vi dirigete mio principe?"
"a caccia,nel bosco sempreverde"
"oh bene! Vi auguro una caccia prosperosa!..solo fate attenzione ai lupi, se ne sono visti parecchi nei dintorni ultimamente"
'strano che siano usciti dalla foresta' penso' Aslaif.
"grazie Ser Manor,faro' attenzione".
Il principe prosegui' lungo il sentiero dirigendosi al bosco,lungo la cinta delle mura della citta',si trovavano diversi piccoli insediamenti e botteghe. Perlopiu' contadini senza terra che speravano di poter un giorno entrare in citta'. Osservandoli Aslaif noto' una misera bottega di armi. Essa era niente piu' che una tavola di legno coperta da un telo stracciato che riparava il venditore dal sole. Nell'osservare le poche armi presenti al ragazzo venne un'idea. 'meglio comprare un pugnale' penso'. Scese dal cavallo e si diresse verso la bottega. Nel suo avvicinarsi noto' che la moltitudine di persone presenti comincio' ad agitarsi,bisbigliando parole di stupore. Il vecchio bottegaio sussulto' non appena Aslaif gli rivolse la parola.
"c-c-c-come p-p-p-posso s-s-s-servirla m-m-m-mio -p-principe?"
"salve buon uomo,mi servirebbe un pugnale"
"oh u-un pug-g-gnale m-m-ma c-certo! Provvedo subito a procurarle il m-m-iglior acciaio che p-p-pos-s-seggo!"
Era evidente che il vecchio bottegaio mai si sarebbe aspettato un cliente del genere. In effetti i duchi ed i Lord non erano soliti andare a rifornirsi da dei squallidi mendicanti,ma questo ad Aslaif non importava,per lui ogni abitante della valle era uguale. Ogni vita aveva il medesimo peso e non sarebbe mai stato un buon duca se non fosse stato in grado di servirsi da un contadino come da un fabbro reale. L'umilta' era la prima regola per governare gli umili.
Dopo svariate ricerche il contadino estrasse da sotto il tavolo una daga di acciaio scuro. La espose ad Aslaif con orgoglio,mostrando i pochi denti rimastigli in bocca.
"q-q-q-questa la ho forgiata io stesso quando ero bambino,m-m-m-mio padre mi insegno' come lavorare il metallo ,questa daga fu una delle mie prime creazioni". Si vedeva come l'uomo acquistasse sicurezza nel parlare del suo passato,e chissa' come aveva fatto a finire in poverta' nonostante sapesse lavorare il metallo.
La lama non era niente male,il pomo era in bronzo e l'elsa
in ferro. Certo,non si trattava del miglior acciaio che aslaif avesse mai visto,ma sembrava esser in grado di far il suo dovere.
Il principe estrasse cinque serpi d'oro dalla tasca. Le monete raffiguravano nella parte posteriore l'emblema dei Thoremyn, ' la serpe che avvolse il mondo',da cui il loro nome. Si dice fossero state fatte forgiare da Ayemar Thoremyn in persona durante l'era delle leggi. Il ragazzo le porse al vecchio e si infilo' il pugnale nello stivale,successivamente si congedo' con eleganza. Portata a compimento anche questa azione Aslaif Sali' in sella a Titano e parti' al galoppo alla volta del bosco Sempreverde.
Immense distese di fiori accompagnarono il principe durante tutta la cavalcata. La valle prendeva il nome proprio dall'abbondanza floreale che ospitava. Aslaif riusci a scorgere una famiglia di congli bianchi giocare in mezzo ai fiori,la madre procedeva in testa al gruppo,fungendo da guida,ed i figli si saltellavano l'uno addosso all'altro segunedo goffamente la madre. Uno di loro fini' con il muso sopra un fiore,ed una volta tiratosi su rivelo' il nasino pieno di polline,che lo indusse ad un secco starnuto. Alla vista della scena Aslaif si mise a ridere,quegli animali erano certamente diretti al bosco e vederli cosi spensierati tranquillizzo' anche il suo animo.
Poco dopo,il ragazzo riusci' finalmente a scorgere le sgargianti vegetazioni del bosco sempreverde.
Fece ingresso dal sentiero di terra battuta,che procedeva lungo tutto il bosco permettendo di attraversarlo con facilita', Il percorso era di fondamentale importanza per facilitare i commerci fra Rifgal e gli insediamenti oltre la foresta,ma in quel caso ad Aslaif non serviva attraversarla,quindi tiro' le redini e volse Titano all'interno della boscaglia.
Si fece strada tagliando alcune steppe con la spada,doveva prima di tutto trovare un luogo dove accamparsi e dove legare il Cavallo. Nel procedere la sua attenzione fu catturata da un cespuglio insolito. Al confronto con gli altri quest'ultimo era caratterizzato da un fogliame piu' scuro e diversi frutti che fuoriuscivano dal manto verde. 'deve essere uno Zabek' penso' aslaif.
Scese da cavallo e si diresse lentamente verso il cespuglio,una volta in prossimita' di esso allungo' la mano e tiro' su il ciuffo d'erba, rivelando le raidci vive della creatura che si agitavano producendo un verso stridulo. Aslaif lo butto' a terra tenendolo fermo con un piede,estrasse la spada,e lo trafisse superficialmente. Tanto' basto' a porre fine alla vita della creatura.
Gli Zabek non erano altro che dei cespugli,dotati di vita grazie alla magia. Essi sono fra le creature piu' comuni ad Eygon e vengono sfruttati da cacciatori e contadini per le loro molteplici qualita',ovvero quella di fornire cibo grazie ai frutti che maturavano su di loro ed alle loro foglie,e legna da ardere grazie alle loro radici facilmente combustibili.
Una volta uccisa la creatura Aslaif la mise nella borsa e riprese al trotto. Giunse in prossimita' di una scogliera che dava su un burrone di una ventina di metri,si non era la zona piu' sicura,ma l'assenza di flora avrebbe garantito al ragazzo una splendida visione dell'eclissi,di notte. Motivo per il quale il principe decise di accamparsi li.
Scese dal cavallo e lo lego' ad un arbusto abbastanza resistente nelle vicinanze.
"rimani qui Titano,io torno subito" disse rivolgendosi all'animale.
Era il tramonto e l'eclissi stava per completarsi,Aslaif torno' dal cavallo con in mano due lepri brune.
Non era riuscito a trovare di meglio,pur vero che il tempo dedicato alla caccia non era stato molto. Si promise che il giorno successivo si sarebbe dedicato con piu' perseveranza all'attivita' ed avrebbe cacciato qualcosa di piu' grande.
Il ragazzo si mise a sedere e poso' le lepri sulla nuda roccia,il sole stava svanendo ed era il momento di accendere un fuoco. Tiro' fuori lo Zebak dalla sacca e comincio a separare le piante dalle radici e dai frutti. Una volta fatto diede l'erba a Titano che la mangio' velocemente,e sfrego' due pietre vicino alle radici per accendere il fuoco. Una volta fatto' cio' mise le lepri a cuocere su di uno stelo di legno,dopo averle scuoiate e pulite, aspettando che fosseo commestibili.
Il pasto non fu niente male,la carne era cotta al punto giusto,e la mela trovata sullo Zebak fungeva da ottimo fine pasto. La borraccia d'acqua fornita da Jennah disseto' infine il principe. Aslaif preferiva procurarsi il cibo da solo,ed avvalersi delle provviste solo in caso di necessita'. Essenza di sopravvivenza.
Era ormai calata la notte, il sole oscuro di Morkrhan copriva nuovamente la grande sfera di Urendhal,Aslaif era seduto sulla soglia del dirupo,le mani sulle ginocchia,intento ad osservare lo stupendo fenomeno celeste.
"l'Eclissi Di Eygon" che oscurava il reame fin dalla prima Era incombeva anche quella sera. In ogni notte la Grande sfera di Urendhal posta al centro nel trio dei 'tre soli',fra la sfera di Faemat e quella di Myanar veniva coperta dal Sole nero di Morkrhan che durante il giorno giaceva alle sue spalle,e solo di notte lo ricopriva,oscurando gli altri due ed elargendo le tenebre su tutte le terre.
Era cosa nota che durante l'eclissi le creature malevole uscissero allo scoperto. Si narrava di lupi mannari,vampiri,necromanti e mostri di ogni tipo che infestavano il reame durante le eclissi. Cio' ovviamente non era vero,non del tutto almeno. Di notte le creature carnivore si sentivano piu' spronate alla caccia,cosi come i criminali ne coglievano occasione migliore per compiere atti efferrati,ora non si sa se questo è legato in particolar modo all'eclissi,apparte per il fatto che essa offre l'oscurita',ma è degna di nota la perseveranza con la quale bestie e uomini prediligano questa situazione per uscire allo scoperto,compiendo scempi di ogni tipo.
Immerso in questi pensieri Aslaif non si accorse che il sonno stava lentamente prendendo il sopravvento.
Ad un tratto pero' la sua attenzione venne colta da una piccola sfera di luce che si intravedeva in lontananza nel cielo. Sembrava provenire direttamente dal sole nero,piu' precisamente dalla grande sfera di Urendhal,ora oscurata. Il ragazzo la osservo' con insistenza,e piu' lo faceva piu' aveva la sensazione che essa si stesse avvicinando sempre di piu' alla terra. Passo' poco meno di un minuto.
Aslaif rimase come incantato da quel fascio di luce con sfumature di rosso,tanto che non si accorse che esso si stava dirigendo veramente verso terra,precisamente verso di lui.
Quando se ne accorse era gia' troppo tardi,il ragazzo si alzo' velocemente e tento' di schivare la traiettoria del raggio,ma non ci riusci',e ne venne investito in pieno.
Il principe non realizzo' bene cosa gli fosse successo,subito dopo l'impatto gli sembro' di prendere fuoco,il suo intero corpo bruciava di un calore estremo,il raggio non era passato attraverso, non vi era nessun foro di uscita,nessuna ferita,sembrava essere entrato dentro di lui.
Fu un istante,il calore divenne eccessivo ed Aslaif perse i sensi,cadde a terra e fisso' l'eclissi mentre le forze lo abbandonavano. Poco prima di assopirsi,al ragazzo parve di sentire qualcosa..forse un eco..di una voce lontana..sembrava provenire da dentro di lui...Due parole: E' cominciata.
La flebile luce dell'alba si poso' sugli occhi del Ragazzo,provocandone il risveglio.
Era zuppo di sudore,i capelli appiccicati al collo,le membra doloranti a causa della sosta sulla pietra.
'cosa mi è successo?' penso' Aslaif; non ricordava bene quanto accaduto la sera prima,rimembrava di essersi assopito sulla scogliera...poi una luce? Si era una luce...lo aveva colpito,cadendo dal cielo..
'devo aver sognato',concluse.
Il suo corpo bolliva di un tremendo calore,il sole non era ancora alto e l'eclissi stava lentamente dissolvendosi,Aslaif decise di trovare un ruscello per rinfrescarsi.
Procedette nella boscaglia,non ricordava di preciso dove fosse il corso d'acqua,ma ne udi lo scrosciare poco dopo,e di conseguenza lo trovo' senza difficolta',orientandosi con l'udito. La freschezza dell'acqua sul volto gli fu di sollievo,ne bevve diverse boccate.
Una volta rinfrescatosi,si accinse a ritornare all'accampamento,quando un fruscio fra i cespugli colse la sua attenzione,si volto' per guardare.
Data la poca presenza di luce,Aslaif non distinse subito bene cosa si stava dirigendo verso di lui,fin quando,dai cespugli, emerse con rantoli e versi un Goblin delle paludi.
La pelle verdastra,piena di pustole e bubboni,resa umida da un viscido liquido,simile a muco,il volto contorto in un espressione feroce,dalla bocca piena di denti marci fuoriusciva una bava densa e bluastra,che emanava un fetore simile a quello di sterco animale.
La creatura,impugnava una clava ornata di rozzi chiodi arruginiti,classico armamento Goblin.
Aslaif non si spiegava come una creatura simile potesse trovarsi li,esse in genere si muovevano in gruppo,e vievano oltre il bosco,dall'altra parte della valle. Nelle Velenifere paludi nere,all'interno dei possedimenti di Lord Yutar Nemigot.
Forse quest'esemplare si era mosso da solo durante le Eclissi in cerca di cibo,ma perche'?
Non c'era tempo per le domande,la creatura non ne concesse.
Con un balzo essa raggiunse Aslaif,e mulino' la clava producendo suoni incomprensibili.
Il ragazzo raccolse un bastone da terra e cerco' di difendersi come pote'.
Evito' un fendente orizzontale,e successivamente uno verticale,i Goblin non erano certo famosi per la loro abilita' in combattimento,ma in quel caso,essendo il giovane praticamente disarmato,quel nemico costituiva una minaccia pericolosa.
Il principe con una rotolata si pose alle spalle del nemico,e colpi violentemente con il bastone la nuca della creatura.
Essa cadde' al suolo con un rantolo,e del sangue nero comincio' a fuoriuscire da dietro l'orecchio a punta. Aslaif cerco' di sfruttare il momento e carico' con tutta la sua forza un secondo fendente verticale.
Il Goblin pero',si giro' bruscamente,e con un gesto del braccio roteo' la clava verso il bastone.
Nell'impatto quest'ultimo rimase incastrato fra i chiodi,lasciando il ragazzo disarmato,di conseguenza la creatura si alzo' e si diresse verso il principe,che tentava la fuga.
Non fece in tempo a scappare,pero',poiche' il goblin fece calare con violenza la clava sulla gamba di Aslaif,i chiodi lacerarono il suo polpaccio,dal quale comincio' a zampillare sangue.
Il principe urlo' per il dolore e cadde nell'acqua,subito dopo,la creaura gli fu addosso,con un secondo balzo gli Sali sopra tentando di lacerare la sua gola con i denti.
L'alito fetido del Goblin rendeva difficile persino respirare al giovane Aslaif,il quale tenava di difendersi bloccando l'avversario dalla gola. La pelle viscida e marcia rendeva difficile tenere la presa e le fauci del nemico erano sempre piu' vicine. Nell'osservare i marci canini del Goblin,ad Aslaif venne in mente l'immagine del vecchio contadino,fuori dalla citta',che mostrando il suo sorriso gli vendeva un pugnale.
'ma certo! Il pugnale'
Aslaif ri ricordo' di avere una daga,nello stivale,doveva utilizzarla per salvarsi.
Tenne fermo il volto della bestia con la mano sinistra,poi la volse intorno al suo collo e tirandosi su con tutte le sue forze sbatte' il volto del nemico in acqua.
L'azione gli provoco' una grande fitta alla gamba,dalla quale continuava ad uscire sangue,ma il ragazzo ignoro' il dolore.
Con la mano che gli rimaneva,estrasse la daga dallo stivale,e pugnalo' ripetutamente la testa del nemico.
Il Goblin si dimeno' con furia ed urla stridule di dolore ma,alla fine,mori.
Copioso sangue nero comincio' a fuoriuscire dal cranio dilaniato della creatura,che rivelava parte delle grigie cervella.
Aslaif fisso' la daga,lorda del liquido scuro e ringrazio' il mendicante per avergli salvato la vita con la sua arma.
Nel frattempo,l'acqua del torrente si tinse di sfumature rosse e nere.L'erede della valle si trascino' a stento dall'altra parte del fiume,la gamba continuava a sagnuinare e provocava al giovane dolori incredibili; Raggiunse con fatica l'accampamento,il bivacco del fuoco era spento,le braci emanavano un secco puzzo di cenere,Titano,il suo fedele destriero,era intento a dimenarsi cercando di liberarsi dall'arbusto al quale era legato. Doveva aver sentito i suoni del combattimento e stava facendo di tutto per poter accorrere in aiuto del suo padrone. Aslaif ne accarezzo' il volto,per tranquillizzarlo, e dopo averlo slegato si aggrappo' al suo collo e con uno sforzo immane si porto' in sella,una seconda fitta alla gamba inondo' il suo corpo di dolore.
Il principe cerco' di dirigere il cavallo come pote',procedette nella boscaglia fino a raggiungere il sentiero battuto,e volgere lo sguardo fino all'uscita del bosco,verso casa.
Immerso nei campi di fiori,Aslaif Kyramon intravide in lontanaza le mura di Rifgal,alte e proronpenti che dominavano su tutta la valle,la gamba continuava a bruciare di un dolore pazzesco,il ragazzo aveva avvolto intorno ad essa una parte di tessuto lacero della sua divisa,per fermare la fuoriuscita del sangue,ma non era servito a molto.
Lentamente sentiva i sensi che lo abbandonavano,la fronte sudata,la mente stanca,si lascio' cadere sul collo dell'animale,a stento riusci a rimanere in sella,mentre le forze lo lasciavano per una seconda volta,sussurro' una frase all'orecchio del destriero,quasi una supplica;
"riportami a casa,amico".
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L'Eclissi Di Eygon: L'altra faccia del Demone
Fantasiain un reame fantastico dove magia,bestie mitiche e demoni oscuri si alternano a congiure, tradimenti e lotte per il potere. Un reame nel quale nulla si dà per scontato ed ognuno lotta per i propri obbiettivi, dove il potere rappresenta solo il primo...