Il cancello di Burath si innalzava davanti agli occhi di Aslaif. Avevano raggiunto la città in pieno mezzodi',i tre soli di Eygon erano alti nel cielo e illuminavano le distese innevate che circondavano Burath. La città era uno degli insediamenti umani più grandi ed importanti del Nord. Non poteva essere paragonata con le grandi città a ridosso dei Monti Horyun,,nei pressi di Darek,ma sicuramente era l'insediamento umano della Contea del Nord più importante e sicuro precedente al Bosco degli Ululati e alle Steppe Gelate. Dopo il Passo di Winder,la Via del Sovrano procedeva dritta verso Burath,e nelle vallate nevose precedenti ad essa c'erano principalmente fattorie e piccole case di contadini,i quali sopravvivevano a fatica coltivando i campi con quel clima glaciale. Giunta alla città di Burath, la Via del Sovrano si interrompeva,non potendo passare sotto di essa né tantomeno in mezzo. La Via riprendeva dalla parte opposta della città,procedendo dentro il Bosco degli Ululati.
La zona occidentale della città era attraversata dal Grido,un piccolo fiume che nasceva dalle colline Ovest del Passo di Winder e procedeva fino alla città,attraversandola e procedendo il suo corso oltre essa,nel cuore del bosco,dove sgorgava poi nel Lago dei Fantasmi. Aslaif non si era accorto prima del fiume a causa della Tempesta di Neve e della scarsa visibilità. Ora poteva invece notare il fiume che scorreva indisturbato alla sinistra del Cancello della città,producendo un suono pacifico e delicato,che trasmetteva tranquillità. Il fiume entrava nella città da un'ampia cavità ad arco nella zona Ovest delle Mura,attraversando la zona occidentale di Burath.
Attorno alle mura della città si erano radunate alcune capanne di uomini senza dimora o proprietà,i quali avrebbero voluto entrare in città ma gli era stato negato e quindi vivevano li per la protezione illusoria delle mura di pietra,che avrebbero dovuto intimidire eventuali bestie e banditi. Le mura stesse erano di pietra grigia chiara,alte circa venticinque metri. Circondavano tutta la città,la quale si estendeva in larghezza,verso Est e verso Ovest,non in lunghezza. Aveva una struttuta ovale,molto distesa, andando a formare una sorta di rettangolo curvilineo. Ad Ovest nelle mura si scorgeva un castello,le cui torri si intravedevano dalla base delle mura e che quindi le superavano in altezza,anche se di poco. Il cancello principale della città era in legno di abete chiaro,un marrone tendente al giallo. Ad Aslaif venne il dubbio che potesse esser stato dipinto.
"Ascoltami bene ragazzo" disse Ronald "qui sanno chi sono. Ho lavorato per qualche mese in città per conto del lord di questo posto. Mi conoscono. Quindi la storia del venditore di spezie che abbiamo usato fino ad ora non vale più,a Burath. Io sono me stesso,e sono fuggito dalla valle dopo aver appreso il tradimento di tuo padre nei confronti del re" nel sentir nominare suo padre Aslaif provò un nodo in gola e sentì un getto di lacrime appensantirgli le palpebre,dovette trattenerlo a fatica."Tu sei Dev,un ragazzo che ho preso come scudiero mentre servivo il principe Aslaif in qualità di maestro. Aslaif è morto insieme agli altri Kyramon e ti ho portato in salvo con me"
Nulla da fare. Ad Aslaif vennero in mente sua madre e sua sorella,immerse nel loro stesso sangue. Morte,davanti a lui. Non le avrebbe mai più riviste. Lacrime calde rigarono il suo volto freddo,Ronald fece finta di nulla,anche se nei suoi occhi era possibile leggere pentimento e compassione.
"Bene,ho capito" disse Aslaif con la voce immutata dal pianto,secca e decisa.
"Voi laggiù! Chi siete? Che affari vi portano a Burath?" Urlò una guardia con armatura e armata di picca da guerra dalla cima delle mura,guardando verso il basso da sopra il cancello. Ronald si voltò,lo sguardo amichevole.
"Sono Ronald Greymore,il lord della città mi conosce. Sono di passaggio con il mio scudiero Dev,ho bisogno di scorte per proseguire il viaggio verso Darek."
La guardia sembrò dubbiosa,era chiaro che il racconto di Ronald non lo convincesse a pieno,ma tutto sommato ritenne che quei due Individui non erano pericolosi,e che potevano entrare in città.
"Mh..va bene" disse quindi dall'alto.
Poi gridò verso il basso nuovamente,ma questa volta dalla parte opposta,all'interno della città.
"Tebar! Ossen! Aprite il cancello!"Dopo aver lasciato i cavalli nella stalla presente fuori dalla città ed essere entrati dal cancello,Ciò che si presentò ai loro occhi quando il cancello fu aperto era un groviglio di case,una vicino all'altra,disposte in maniera irregolare. Erano per la maggior parte fatte in legno,con tetti ricoperti dalla neve e comignoli fumanti. Qualcuna era di pietra e poco più grande delle altre,probabilmente appartenente ai cittadini più ricchi della città. Davanti a Ronald ed Aslaif si parava un viale che conduceva ad una piazza,visibile in lontanaza fra le varie case,il pavimento era completamente coperto di neve soffice e fredda. C'erano altre piccole vie che si aprivano sia a destra che a sinistra,snodandosi fra le varie abitazioni e conducendo ad altre zone della città. Le mura alte e scure erano visibili in tutto il perimetro,anche se guardando verso Ovest ed Est ci si rendeva conto della lontanaza di esse. Ciò faceva intuire che Burath non era una città immensa,ma nemmeno troppo piccola. Guardando verso est,era possibile vedere una torre di pietra che si innalzava da dietro i tetti delle case. Le varie vie erano ghermite di cittadini,uomini e donne dai volti imbronciati che camminavano in massa verso le varie direzioni che dovevano prendere. Indossavano per lo più vesti scure e sporche,indubbiamente pesanti,in pelle,per proteggersi dal freddo. Varie guardie in armatura ed armati di spade,picche o asce pattugliavano le strade. Alcune invece stavano ferme di fronte ad alcune abitazioni,senza elmo,scrutando gli abitanti e ridendo fra loro. Un bambino corse davanti ad Aslaif. Rideva,aveva una tunica color corteccia e un cane grigio lo seguì correndo subito dopo,abbaiando.
Quello era il luogo più pieno di vita che avevano visto da quando erano partiti in fuga dalla Valle Fiorita in fiamme.
La guardia con la piccha e l'elmo che li aveva scrutati dalla cima delle mura apparve dietrodi loro.
"Salve,visitatori!" Disse attirando la loro attenzione "io Sono Marius,e sono il Custode del cancello di Burath. Vi do il benvenuto nella nostra città" nonostante la cordialità,nel tono di Marius si poteva notare un alone di sospetto. Aveva barba e sopracciglia grigie che mettevano in risalto degli occhi verdi e stanchi. Sembrava uno di quegli uomini che svoglono lo stesso compito da tutta la vita.
"Vivo in quella casa laggiù" disse indicando un'abitazione in pietra abbastanza più grande delle altre alla loro destra "e mi occupo di osservare chiunque entri in città. Scusate i miei modi,ma innumerevoli banditi e criminali tentano di entrare a Burath per creare disordini,non si può mai sapere chi sia brava gente e chi no. E poi la nostra signora insiste perché vengano fatti controlli efficenti,non vuole che i suoi cittadini vengano messi in pericolo" 'La loro signora?' Pensò Aslaif. 'Ma durante il viaggio Ronald non mi aveva parlato di un lord?'
"Oh,ma certo! Lo capisco bene!" Intervenne Ronald "io sono qui con il mio scudiero per sostare una notte e fare rifornimento,ripartiremo domani all'alba.
"Oh siete un cavaliere dunque!"
"Si esatto,sono orginiario di queste terre,e il cavalierato mi è stato dato dal Conte Tamun primo Winder."
"Capisco,che grande onore avete ricevuto. E,se posso chiederlo,voi e il vostro scudiero dove siete diretti?"
"A Darek. È la città dove sono nato,mi mancano le sue vecchie mura!" Ronald e Marius si misero a ridere,mentre Aslaif non capiva cosa ci fosse di divertente. Inoltre fece caso che Ronald non menziono' affatto la sua permanenza nella Valle.
"Bene,allora vi lascio andare,il luogo che fa per voi è la locanda dei Troll Sorridenti" disse Marius sorridendo.
"Si grazie,so dov'è sono già stato qui in passato " rispose Ronald.
"Bene allora! Buona permanenza!"
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L'Eclissi Di Eygon: L'altra faccia del Demone
Fantasyin un reame fantastico dove magia,bestie mitiche e demoni oscuri si alternano a congiure, tradimenti e lotte per il potere. Un reame nel quale nulla si dà per scontato ed ognuno lotta per i propri obbiettivi, dove il potere rappresenta solo il primo...