Capitolo 16:Dolore

2 0 0
                                    




Giorno 57 del Terzo Sole di Faemat,Era:Della Spada,Anno 777

Aslaif estrasse Rosa Cremisi dal fodero. La lama bianca con la rosa incisa sopra brillava al bagliore delle torce delle stanze della duchessa,lo sguardo deciso nell'agire in base alla scelta appena presa. "Devo andare,madre" disse a Shelia,la quale lo fissava con il terrore negli occhi.

"Assolutamente no! Tuo padre ti ha assegnato a questa stanza proprio per tenerti al sicuro! Qualsiasi cosa sia successa li fuori,ci sono centinaia di uomini pronti a combattere per proteggerci."

'E se proprio quegli uomini ci avessero tradito?' penso' Aslaif,senza dirlo. La battaglia era iniziata da poche ore,e gli sembrava impossibile che dei soldati nemici fossero gia' riusciti a penetrare nella rocca. Anche perche',se cosi' fosse stato,allora significava che la valle aveva perso,che era tutto perduto,e che suo padre era morto. 'No. Non puo' essere' penso' il ragazzo. 'non morire,non domani,non potrei sopportarlo'. Inghiotti' il pensiero orrendo come per far si che non esistesse,che fosse irrealizzabile. "La minaccia viene dall'esterno,madre. Sono un guerriero,e Ser Ronald ha bisogno di me."

"Non farlo Aslaif! Rimani qui'!" Arys gridava con la voce strozzata dal pianto. L'idea di poter perdere suo fratello la lasciava senza fiato. Anche perche',se il nemico era arrivato ad attaccarli nella rocca,voleva dire che sul campo di battaglia le cose stavano andando male,e che suo padre era in pericolo. Suo padre,e il suo Oliver. Pensare a quest'ultimo fece istantaneamente scoppiare in lacrime Arys. Lo avrebbe tanto voluto con se',potersi stringere al suo petto,annusando il suo profumo dal collo. Avrebbe voluto farsi stringere dalle sue braccia possenti,si sarebbe sentita protetta e al sicuro. Invece no,non poteva andare cosi',Oliver era in pericolo,morto forse,e lei non lo sopportava. Si aggrappo' alla speranza che fosse vivo "tornero',te lo prometto" le aveva detto. Aveva promesso,non poteva morire.

"Devo andare Arys,il mio onore me lo impone" 'sembra papa'' penso' Arys. Aslaif le si avvicino' e la abbraccio'. "Andra' tutto bene,ci salveremo,tutti,te lo prometto,non avere paura" le sussurro' all'orecchio,con voce rassicurante. Shelia sorrise. "Sei come tuo padre,il suo degno erede" disse.

Quelle parole riempirono il petto di Aslaif di orgoglio. Si sciolse dall'abbraccio della sorella,infilo' la pesante chiave di ferro nel chiavistello di ottone smaltato d'argento ed apri' il pesante portone di ferro e legno delle stanze della duchessa. "Aspettatemi,torno fra poco" disse alla sua famiglia,prima di gettarsi nelle sale insaguinate di Rocca Kyramon.

La prima cosa che Aslaif vide,furono i quattro soldati della valle appostati fuori dalle stanze della duchessa,le spade in pugno. "Mio Principe!" uno di loro gli disse con voce urlante "Tornate dentro! Il duca ha ordinato di non fare uscire nessuno di voi dalle stanze della duchessa! Noi.." "Voi rimarrete qui' e proteggerete mia madre e mia sorella. Io andro' giu' e aiutero' ser Ronald a far si' che nessuno salga fin qui'. Se vi allontanerete da questa postazione per qualsiasi motivo,quando tutto questo sara' finito vi faro' impiccare." Aslaif Kyramon non attese risposta,e si precipito' giu' per le scale della rocca. Aveva percorso quelle scale migliaia di volte,fin da quando era appena un infante e sua madre lo teneva per le piccole braccia facendogli fare i primi passi proprio su quella scalinata,mentre suo padre lo attendeva in fondo,con le braccia aperte e il sorriso sulle labbra,pronto a prenderlo in braccio e a stringerlo una volta che sarebbe arrivato alla fine del percorso. Quel piacevole ricordo che accarezzo' la mente del giovane spari' presto,sostituito dal colore rosso del sangue. Anziche' suo padre dal volto sorridente,in fondo alla scalinata c'era ser Ignace Fayne,immerso in una pozza di sangue,aveva gli occhi rigirati all'insu', e giaceva immobile al suolo. 'Il fratello di Oliver' penso' Aslaif. Quel giovane era diventato cavaliere da poco,suo fratello aveva fatto di tutto per addestrarlo,e aveva pregato il duca di concedergli il cavalierato sulla fiducia per far si' che ottenesse il salario da cavaliere,del quale la famiglia Fayne aveva estremamente bisogno. Oliver aveva anche fatto in modo che suo fratello Ignace rimanesse nella rocca,luogo molto piu' sicuro del campo di battaglia,dove nulla gli sarebbe successo. E invece ora la battaglia era anche li',nella rocca. Aslaif aveva visto un paio di volte il giovane Ignace,per lo piu' vicino a Ser Oliver,il quale guardava il fratello minore con sguardo apprensivo,come un padre,cercando di istruirlo sempre al meglio e facendo di tutto per tenerlo al sicuro. Ignace aveva un volto giovane,spesso scocciato e riluttante nel sentire i consigli del fratello,ma comunque buono,sincero. Ma la guerra era intervenuta,e aveva tramutato il volto ridente di un giovane soldato in una maschera di morte,dagli occhi vitrei ed immersa nel sangue. L'orrore proseguiva,e chissa' quanti altri avrebbero fatto quella fine. Questi furono i pensieri che attraversarono la mente di Aslaif Kyramon mentre scendeva le scale. Trovandosi nel piano intermedio della rocca,vide tre uomini dalle vesti gialle che affrontavano ser Ronald Graymore,il suo maestro. Vedendo quella scena Aslaif comprese quanto era accaduto. Lord Elamur Nemigot aveva tradito la valle,era in combutta col re e sicuramente aveva l'ordine di massacrare chiunque si trovasse nella rocca,con l'ausilio dei suoi uomini. Quel "Chiunque" fece rabbrividire Aslaif,i cui pensieri andarono immediatamente a sua madre e sua sorella. 'No. Non lo permettero'. Si lancio' all'attacco,ma non fece in tempo a raggiungere lo scontro,perche' ser Ronald Greymore fu piu' veloce di lui. pianto' la lama nello stomaco di un soldato di lord Elamur,la cui mantella gialla si tinse immediatamente di rosso,tenendo ancora la spada piantata dentro di lui,ser Ronald si volto',usando il corpo del soldato come scudo,per pararsi dal fendente orizzontale che un altro degli ormai rimanenti due soldati gli stava lanciando contro. Il fendente pero',si ando' a piantare nel collo dell'uomo che Ronald usava come scudo,il quale,oltre che una lama nel petto,subi' quindi una parziale decapitazione. Dalla parte destra del suo collo esplose un fiotto cremisi che inondo' il volto del soldato che lo aveva colpito per errore,il quale rimase accecato. Ser Ronald sfrutto' il momento per estrarre la spada dal corpo del povero guerriero ormai martoriato,per poi saltare come una belva verso il soldato accecato dal sangue del compagno. Il cavaliere del nord lo prese per i capelli e gli pianto' la spada sotto il mento,facendola uscire dalla sua nuca,verso l'alto. La lama sporca di sangue e cervella rimase esposta per qualche istante,prima di essere ritirata e compiere il percorso inverso,uscendo quindi dalla gola del soldato,che crollo' a terra. Il terzo e ultimo guerriero era rimasto fermo,inorridito,a fissare l'accaduto,era conscio di non avere possibilita' contro ser Ronald. Quindi si volto' e si mise a correre,fuggendo verso Aslaif,il quale correva nella direzione opposta. 'è il mio momento,devo ucciderlo' penso' Aslaif. Non aveva mai ucciso un uomo prima d'ora,ma prima o poi il momento sarebbe giunto,ed quel momento era ora. Mentre si preparava all'affondo Aslaif fisso'

L'Eclissi Di Eygon: L'altra faccia del DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora