Capitolo 20:Scelte

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Giorno 57 Del Terzo Sole di Faemat,Era:Della Spada,Anno 777

Cio' che Aslaif Kyramon vide,era puro orrore.

Una stanza da letto,piuttosto spoglia,probabilmente usata dalla servitu'. C'era un piccolo armadio,uno specchio attaccato al muro e due letti singoli. Su uno,era seduto un soldato con lo stemma del re stampato sul petto,che teneva la testa di sua madre fra le sue gambe,costringendola a dargli piacere con la bocca. L'uomo sghignazzava,e una lunga cicatrice scura gli percorreva tutto il viso. Sull'altro letto,c'era invece sua sorella Arys,con la veste strappata,seminuda, con sopra di se un altro soldato del re,che si era tolto la parte inferiore dell'armatura,e possedeva sua sorella,con foga. Anche lui rideva.

Aslaif Rimase paralizzato,con la spada in pugno.

Nella sua testa esplose un coro di voci e pensieri,un turbinio di emozioni ardenti come le fiamme. Non capi' nulla,per qualche istante.

Poi urlo'.

Forte,con tutta l'aria che aveva nei polmoni,fili di bava schizzarono via dalla sua bocca spalancata mentre si gettava addosso all'uomo che era sopra sua sorella. Nella corsa,inciampo' su un corpo steso a terra,che prima non aveva visto. Il corpo della serva Jennah,immerso in una pozza di sangue. La donna doveva aver opposto resistenza ,e i soldati del re la avevano uccisa. Aslaif giunse alle spalle dell'uomo che stava possedendo sua sorella,e gli pianto' la spada nella schiena,gridando. La lama percorse tutto il corpo dell'uomo,lacerando il ferro dell'armatura e della cotta di maglia. Aslaif era colto da una forza sovraumana. Affondo' Rosa Cremisi fino all'elsa nel corpo dell'uomo,e la lama spunto' dal plesso solare di quest'ultimo. Il getto di sangue che ne scaturi' ando' a bagnare il corpo pallido di Arys Kyramon,la giovane aveva gli occhi vitrei,l'espressione vuota. La sua veste bianca strappata in alcuni punti,si tinse di rosso. Aslaif estrasse la lama,gridava e piangeva allo stesso tempo. Di Cremisi,ora,la spada non aveva solo il nome,ma anche la lama. Quella era la prima vita che Aslaif prendeva,il primo uomo che uccideva. Il soldato con un rantolo si accascio' sulla destra e cadde a terra. Il sangue comincio' a fuoriuscirgli dal petto. Aslaif si volto' verso l'altro letto,dove stava sua madre,ma vide di fronte a se l'uomo con la grande cicatrice,che gli diede un pugno con la mano guantata di ferro in pieno volto. Il ragazzo volo' all'indietro e cadde a terra. Rosa Cremisi gli cadde di mano,il rumore del metallo della lama insanguinata che cadde sul pavimento di marmo riecheggio' per la stanza. Aslaif aveva sentito l'osso del naso romperglisi nell'impatto,e le labbra spaccarglisi in piu' punti. Sentiva il sapore metallico del sangue nella bocca. L'uomo con la cicatrice in volto avanzava verso di lui. rideva. "Dunque ecco qui' il nostro bel principino che accorre in salvo della sua bella famigliola. Ci hai fatto un favore venendo qui',ci hai risparmiato la fatica di cercarti." Il soldato aveva solo la parte superiore dell'armatura,le sue gambe pelose erano ben visibili sotto il tessuto bianco che gli copriva la virilita',ancora parzialmente eretta. "Mi dispiace,principino,ma sei arrivato troppo tardi. La tua mamma e la tua sorellina sono finite,proprio come te." Disse l'uomo sghignazzando. Poi prese la sua spada d'acciaio,che aveva appoggiato su un piccolo tavolo di legno vicino al letto. "Addio,mio principe" disse ad Aslaif caricando un affondo diretto verso il petto del ragazzo. Poco prima che potesse uccidere il giovane,l'uomo venne colpito da una brocca di vetro,che gli si spacco' in testa,la quale era priva di elmo. L'uomo con un gemito cadde stordito al suolo,il tonfo fu pesante. Dietro di lui c'era la duchessa Shelia Kyramon. La donna gli aveva spaccato in testa la brocca. "Stai lontano da mio figlio,verme" sussuro'. Aveva i neri capelli scompigliati,la veste sgualcita e gli occhi scuri macchiati dal colore del pianto recente. "Aslaif,figlio mio" disse la donna gettandosi a terra e abbracciando suo figlio. Shelia bacio' il suo primogenito sulle guance,e lo strinse forte a se,da dietro la nuca. Aslaif era sconvolto. Erano successe troppe cose troppo in fretta. Ma il calore di sua madre,l'abbraccio che da sempre lo aveva confortato,lo fece riprendere. "Madre..state bene?..io.." la voce del ragazzo era un sussurro,aveva la bocca piena di sangue. "Shh,non parlare tesoro,non parlare..io sto bene" disse la madre abbracciata al figlio. Con una mano gli accarezzo' la guancia. "Credevo di averti perso" disse Shelia ad Aslaif,piangendo. "Arys.." sussurro' Aslaif. Shelia si giro';vide sua figlia Arys seduta sul letto,il cadavere dell'uomo che l'aveva appena stuprata era sotto di lei. La ragazza aveva i piedi immersi nella pozza di sangue del suo stupratore. Fissava i suoi piedi,mentre li muoveva lentamente nel sangue. Era in stato catatonico,completamente paralizzata da quanto aveva subito.

L'Eclissi Di Eygon: L'altra faccia del DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora