Capitolo 6: Agguato

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Erano immersi nel Passo di Winder,mentre il cielo azzurro sopra di loro veniva inondato dalla luce dei tre soli,la quale si infrangeva sulle increspature innevate di quel luogo,facendole risplendere come fossero oro bianco. Aslaif e Ronald cavalcavano procedendo al passo,il maestro seguito dall'allievo,verso l'uscita da quel luogo. Stavano seguendo la Via del Sovrano,che procedeva esattamente al centro del Passo,poiché in effetti non v'erano molte altre strade da seguire. Il Passo di Winder non era altro infatti che un lungo corridoio,largo come una pianura ad entrambi i lati del quale si affacciavano spioventi colline innevate,che cingevano l'area come in una morsa salda e forte,dalla quale non v'era via di fuga alcuna. Aslaif guardò alla sua sinistra,cercando di far arrivare l'occhio oltre le colline dal bianco  colore. Ma non vi scorse nulla,solo l' immensità dell'ignoto.
"Cosa c'è oltre le colline?" Chiese quindi al suo maestro.
"Nulla,è ovvio. C'è solamente il vuoto" rispose egli "Come ti ho detto,ci troviamo su un lembo di terra che collega le due parti del nord. Siamo sopra un baratro,uno strapiombo. Al di là delle colline non c'è altro che il nulla. In molti nei secoli vi sono precipitati. E di loro non s'è più saputo nulla. Non è difficile immaginare il perché"
Sentendo il discorso  di Ronald,ad Aslaif vennero in mente le immagini di centinaia e centinaia di ossa congelate che giacevano alla fine dello strapiombo oltre le colline del Passo,cadaveri di uomini e animali che erano precipitati dal Passo di Winder e si erano schiantati al suolo,morendo istantaneamente. Per un istante,al giovane parve d'udire le urla strazianti degli uomini che volavano nel vuoto terrorizzati.
Rabbrividendo a quei pensieri,Aslaif si diede una  scrollata e li cacciò via dalla mente. Cosa che,dati gli orribili sogni e ricordi che gli tempestavano la testa dalla morte della sua famiglia,era abituato a fare.
"Quanto ci vuole per percorrerlo nella sua interezza?" Chiese quindi Aslaif a Ronald,per cambiare discorso,seppur l'oggetto di esso rimanesse invariato.
"Circa una giornata a cavallo,tempo permettendo. Se non si incorre in tempeste di neve o slavine,ce la si cava con un giorno di cavalcata al galoppo."
Il tempo quel giorno era buono,i soli splendevano e non c'era traccia di nubi o venti particolarmente forti. V'era solo una lieve brezza gelata che accarezzava delicatamente le guance dei due viaggiatori,come piccole e fredde lame di coltello.
"Non mi sembra che ci sia un clima sfavorevole" ribatte' Aslaif "Dunque perché stiamo procedendo al passo?"
Questa volta Ronald Graymore accenno' un sorriso
"Siamo pieni di domande eh? Andiamo al passo perché le Slavine e le tempeste di neve non sono gli unici pericoli che si possono trovare in questo luogo" disse il Cavaliere.
Odendo la risposta Aslaif trattenne se stesso dal porre la domanda successiva,ovvero a quali pericoli Ronald si riferisse,per non dar ulteriore modo al suo maestro di schernire la sua curiosità. "Capisco" si limito' quindi a dire.

Quando la giornata volse al termine e i tre soli di Eygon vennero eclissati dal sole nero di Morkrhan,le tenebre calarono sul Passo di Winder ed Aslaif e Ronald decisero di accamparsi per la notte.

Accesero un fuoco da campo sotto un'insenatura di ghiaccio che portava alle colline est. Essa formava una sorta di piccola caverna ghiacciata,la quale era fredda e inospitale. Vero pure era però che rimanere esposti al centro del Passo,seppur sulla Strada del Re,era improponibile. Di solito al Nord di notte i venti si facevano più intensi,e quindi il fuoco si sarebbe spento,lasciandoli al gelo. Dovevano trovare quindi un luogo più appartato dove ripararsi,e quella piccola insenatura cavernosa faceva al caso loro.
Ser Ronald accese il fuoco strofinando due pietre  e bruciando dei piccoli legnetti raccolti durante la strada.
Le fiamme cominciarono ad innalzarsi dal bivacco dopo qualche minuto.
"Come mai niente magia questa volta?" Chiese Aslaif dopo aver legato i cavalli ad una roccia appuntita ed essersi seduto vicino al fuoco.

"Ve l'ho detto,principe,sono un uomo di spada,non un mago. Conosco qualche trucco basilare all'occorrenza ma nulla più. Se posso cavarmela in altri modi lo faccio,poiché,come ho detto,non sono un mago,principe"

L'Eclissi Di Eygon: L'altra faccia del DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora