Capitolo 10:Tempesta

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Cavalcarono a tutta velocità nella neve.
Dopo aver sentito quella sorta di ruggito fra le nubi,Aslaif e Ronald avevano affondato gli speroni nei fianchi dei cavalli ed erano partiti al galoppo. Il vento si alzava ogni secondo di più,le nubi parevano esser scese sulla terra,ricoprendola con una fitta coltre di nebbia. Il Passo di Winder sparì alle loro spalle in pochi minuti. Ora erano nell'altra metà del Nord,quella più fredda e inospitale. La Tempesta era il loro benvenuto.
"Dove stiamo andando di preciso??" Chiese Aslaif urlando a Ronald,cercando di sovrastare l'ululato del vento con la sua voce.
"Dobbiamo trovare un riparo,altrimenti moriremo congelati nella tempesta!" Rispose l'uomo la cui barba grigia era ora completamente bianca,Poiché ricoperta dalla neve che cadeva a grande velocità dal cielo.
Il vento si faceva sempre più forte e gelido,mentre il Nord pareva reclamare le loro vite con furia.
Ser Ronald cercava disperatamente un rifugio,ma il vento e la neve erano così forti e fitti da azzerare quasi completamente la visibilità.
D'un tratto,l'attenzione di Aslaif e Ronald venne colta da una piccola veste nera immersa nella bianca neve.
Aslaif tiro' le redini di Titano e si fermò nei pressi della veste,la quale rivelo' sotto di sé la presenza di una bambina che piangeva.
Aslaif non ci pensò due volte,tese la mano e gridò alla bambina; "Avanti,sali!"
La piccola afferro' la mano di Aslaif,il quale con uno strattone la isso' sul cavallo.
"Non c'è tempo!" Grido' Ronald "dobbiamo muoverci!"
"Chi sei bambina?" Chiese Aslaif urlando alla piccola dietro di lui mentre galoppava.
"Mi chiamo Etrid! Ero nei campi a raccogliere le erbe per mio papà quando la neve è cominciata a cadere e sono rimasta bloccata! Papà ha una fattoria qui vicino,dobbiamo andarci!"
Quasi come un miraggio,poco dopo emerse dalla tempesta una piccola casa di legno,con vicino un mulino a vento e dei campi coltivati all'esterno.
La porta della casa era aperta,e un uomo era sull'uscio,gridando disperato.
"Etrid! Etrid dove sei?" Urlava il contadino con la voce spezzata.
"Quello è il posto che fa per noi!" Grido' Aslaif a Ronald,indirizzando Titano verso la casa.
Quando i due si fermarono davanti alla casa e la bambina scese da cavallo,al vecchio esplose il cuore di gioia.
"Etrid! Piccola mia stai bene! Oh grazie agli dèi!" Disse l'uomo abbracciando la figlia.
"Entrate,non c'è tempo!" Disse poi il contadino ad Aslaif e Ronald.
"Portate anche i cavalli,non sopravvivranno altrimenti!"
I due non se lo fecero ripetere.
Un minuto dopo si trovavano tutti nella casa di legno del contadino.
L'uomo cercò di sbarrare la porta mettendovi due sedie davanti. Poi abbraccio' di nuovo la figlia e si rivolse ad Aslaif e Ronald.
"Dei misericordiosi avete salvato la mia bambina! Vi sarò eternamente grato! Non ce la avrebbe mai fatta da sola nella tempesta. Io sono Gulfrid e questa è la mia fattoria. Non ho molto oro con me ma quello che ho è tutto vostro."
Ronald intervenne.
"Oh no, non ce né alcun bisogno buon uomo. Io sono Alfred e lui è Dev,mio figlio. La tempesta ha colto di sprovvista anche noi,non potevamo certo lasciare sua figlia li fuori. Non occorre che ci diate il vostro oro,ci basta che ci ospitiate qui finché la tempesta non sarà finita."
"Oh ma certo! Ci mancherebbe! Potete restare tutto il tempo che volete,fate come se foste a casa vostra!" Disse Gulfrid.
Il vento ululava e faceva scricchiolare il legno della casa. I cavalli di Ronald es Aslaif si innervosirono e cominciarono ad agitarsi.
"Aspettate" disse Gulfrid andando verso una borsa di legno ed estraendo due piantine.
"Date loro queste"
"Cosa sono?" Chiese Aslaif
"Delle erbe che crescono qui al Nord,li calmeranno."
Riluttante,Aslaif diede l'erba a Titano,ed effettivamente,dopo qualche minuto il cavallo si calmo'.
La casa di Gulfrid e di sua figlia Etrid era abbastanza piccola,composta da due letti singoli,un camino al centro,un tavolo di legno con qualche sedia e una panca,un piccolo armadio contenente un paio di libri e attrezzi da lavoro. Per fortuna la struttra era stretta ma lunga,permettendo Così a due cavalli adulti di entrarvi. Il luogo era illuminato da delle candele e dal fuoco acceso nel camino,sopra il quale bolliva una pentola con qualcosa dentro.
"Sicuro che reggerà?" Chiese Aslaif
"Oh sisi,ma certo!" Rispose tempestivo Gulfrid
"Questa vecchia casa ha resistito a diverse tempeste. Il legno è vecchio ma resistente. Il probelma è rimanere bloccati fuori durante una tempesta come questa. Il freddo ti penetra nelle ossa fino ad abbatterti ed ucciderti."
"È proprio vero" disse Ronald "se non avessimo trovato questo posto,penso che a quest'ora saremmo morti o quasi"
"Beh,gli dèi ci inviano sempre aiuto al momento giusto. Voi avete salvato mia figlia e io ho salvato voi" disse Gulfrid.
"A proposito" continuo' poi "stavo giusto preparando un po' di stufato di verdure prima che la tempesta cominciasse. Etrid tesoro servila ai nostri ospiti,avranno fame di certo."
Poco dopo Aslaif,Ronald,Gulfrid ed Etrid erano seduti al tavolo di legno con un piatto di zuppa fumante di fronte al viso. Titano e il cavallo bigio di Ronald fissavano gli umani mangiare con sguardo assente,senza fare un fiato. Qualasiasi cosa fosse,l'erba di Gulfrid era veramente efficace.
"Da dove venite?" Chiese il contadino sorseggiando il brodo caldo con un mestolo di legno.
"Da Hunnefalt,nel sud" rispose Ronald "il mio nome è Albert e assieme a mii figlio Deb mi dirigo a Darek per acquistare le speciali spezie e piante che crescono qui nel nord"
"Per tutti gli dei! Rischi la tua vita e quella di tuo figlio in un viaggio pericoloso attraverso l'intero reame,per raggiungere queste terre dimenticate dal cielo ed ottenere delle spezie?"
Sul volto di Ronald si lesse per un istante difficoltà.
"Beh,quelle spezie giù al sud non esitono,valgono una fortuna. Se riesco ad impadronirmi di una quantità sufficente posso diventare ricco rivendendole nella contea di Zedan"
"Capisco,a ognuno il Suo,dopotutto"
Il pasto trascorse tranquillo,dopo lo stufato venne offerto da Gulfrid ed Etrid del pane e formaggio che bastò a saziare definitivamente Alsaif e Ronald. La tempesta non accennava a fermarsi e il gelo penetrava dagli spifferi del legno della casa,rendendo l'ambiente freddo nonostante il fuoco. Con addosso una pelliccia di orso che Gulfrid gli aveva prestato,Aslaif fissava l'esterno della casa da una piccola finestra di vetro.
L'eclissi rendeva la visibilità scarsa,fattore aumentato dalla neve che continuava a cadere e a volare da una parte all'altra,freneticamente mossa dal vento. Mentre osservava il cielo,ripensando alla sua famiglia e alla sua terra,Aslaif vide una sorta di enorme sagoma non ben definita,che sembrava muoversi nel cielo,nelle nuvole stesse. Non ne distinguette il colore,che sembrava essere bianco come la neve. Fu tutto molto breve e veloce,e dopo qualche istante la sagoma sembrò scomparire,forse volare via. Era enorme,proiettando un'ombra voluminosa molto più grande della casa di Gulfrid e sua figlia Etrid.
Ma quando scomparve Alsaif si chiese se fosse reale o solo frutto della sua mente stanca e provata dal viaggio.

L'Eclissi Di Eygon: L'altra faccia del DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora