Sono nella solita aula, nel solito banco in ultima fila, vicino a Federica. Non è ancora iniziata la giornata è voglio solo andare via. Poco dopo fa il suo ingresso la professoressa di matematica e penso ancor di più di voler andare via. Via da quest'aula, via da qui.
Quando arriva la ricreazione, mi alzo dalla sedia e mi dirigo fuori dalla porta talmente velocemente che sbatto contro Tatiana, una delle persone che odio di più al mondo. E so già cosa sta per dire.
"Come osi? Stammi lontana, pazza!" sbaita
Pazza. Ho sentito questa parola affiancata a me e al mio nome talmente tante volte che non so neanche contarle. Che non so neanche più che dire. Che non so neanche che rispondere. Che non so più piangere.
Mi allontano senza risponderle e vedo che tutti mi fissano, come sempre. Come ogni anno. Da due anni. Entro in bagno e mi sento meglio. Cerco di prendere aria, di respirare, di dimenticare.
Sento bussare alla porta. Cerco di essere impassibile, di non provare nulla. Ed esco.
Un ragazzo. Davanti a me. Alto, pelle abbronzata, capelli ricci, biondi, occhi azzurri. Il mio cervello è un attimo in palla. Sono sicura di non averlo mai visto. Lui risponde alla mie domande un secondo dopo.
"Pensavo fosse il bagno dei ragazzi, scusami. Sono nuovo, sai"
"Non preoccuparti. E' di là" indico il bagno dei ragazzi con il braccio. Non mi sembra piccolo, quindi sicuramente non frequenta il primo anno.
"Grazie. Io sono Samuel" dice porgendomi la mano
"Emma" rispondo facendo altrettanto
"Sei all'ultimo anno?"
"Sì, e tu?"
"Anche" risponde con un sorriso "Beh, ci si vede"
Lo vedo entrare in bagno, quello giusto questa volta, e ci resto quasi male che la nostra conversazione sia finita così in fretta. Mi fa strano pensare una cosa genere, non mi è mai capitato e mai con un completo estraneo.
Un secondo dopo questo pensiero, Federica arriva come un uragano e mi trascina in classe. Insultandomi perché non l'ho aspettata.
Quando finalmente le lezioni sono finite, inizio la mia corsa verso le porte della scuola e verso casa mia. Sono stanca e affamata. Affamata e stanca.
Saluto velocemente Federica e inizio a camminare verso casa. Sono quasi arrivata e lo noto. Samuel. Nella via di casa mia. Si ferma nella casa accanto alla mia. Entra nella casa accanto alla mia. Quel ragazzo vive accanto a me e io non lo avevo notato. Non me ne stupisco. Sono sempre assorta nei miei pensieri, nel mio mondo sbagliato.
Entro in casa e vedo mia madre sul divano. "Sei tornata tardi. Non ho preparato nulla da mangiare"
"Non preoccuparti"
In realtà l'ora è sempre la stessa, mia madre non lo è più. Da due anni. Così mi metto ai fornelli e mi preparo un piatto di pasta.
Dopo aver mangiato e lavato i piatti mi dirigo in camera mia. Mi butto sul letto e prendo il cellulare per controllare se ho dei messaggi. Ed è così. Ben 150 messaggi su whatsapp da parte delle mie bellissime amiche. Sono cinque e sono riuscite a mandare tutti quei messaggi.
Apro la chat del gruppo e vedo che si parla di un certo "School party", credo una specie di serata in discoteca. Domani. Leggo giusto gli ultimi messaggi.Da Camille: Quindi andiamo vero?
Da Cristina: Sapete già la mia risposta
Cioè un enorme sì.
Da Vanessa: yes!
Da Federica: Ovviamente si
Da Serena: Ragazze io non so, Federico è geloso
Federico. Il ragazzo di Serena. Una delle persone più gelose di questo mondo. Però la ama. Chissà cosa si prova ad essere amati da qualcuno. A me non è mai successo. Non ho mai amato e mai nessuno ha amato me. Vorrei provarlo, ma ho paura. L'amore fa paura.
Mi decido anch'io a rispondere. So già che sono obbligata ad andare quindi non provo neanche a dire di no.
Mentre digito la risposta vedo due occhi azzurri, quelli di Samuel. Mi ritrovo a sperare di vederlo domani a quella stupida serata. E mi stupisco ancora, come stamattina, perché non lo conosco e voglio vederlo.Da Emma: Vi odio. Andiamo.
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La mia città
RomanceEmma è all'ultimo anno di liceo, nella città che odia più di tutto. Questa città le ha portato via ciò che aveva di più caro. Questa città l'ha portata a non fidarsi di nessuno, se non delle uniche persone che le sono rimaste accanto, le sue miglio...