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Dopo aver salutato Samuel, rientro in casa. Salgo in camera mia e mi butto sul letto.
Ancora non ci credo di avergli raccontato tutto. Per me è così difficile aprirmi, però lui è riuscito a farmi fidare così in fretta. Ancora non riesco a realizzare bene.
L'unica cosa che so è che mi sento bene. Più libera. Senza segreti con lui.
Le uniche persone che sapevano tutta la storia erano le mie amiche, ora anche lui.
Gliel'ho detto anche perché so che non lo direbbe a nessuno. So che lo terrà per sé.
Ci tiene a me e io tengo a lui.
Ci siamo affezionati così in fretta. Lui è così diverso. Non mi ha giudicata dalle apparenze come hanno fatto tutti gli altri.
Lui ha voluto sentire la mie versione dei fatti, nonostante tutto. Poteva benissimo ascoltare le voci che circolano a scuola, invece non l'ha fatto.
Ha creduto a me. Questa è l'unica cosa di cui mi importa.
Non riesco a tenere per me tutto ciò che ho fatto, quindi mando un messaggio alle mie amiche. Voglio raccontargli tutto.

Da Emma: Casa mia. Ora.

Visualizzano in un secondo e non rispondono. Sanno che quando dico così voglio parlarne faccia a faccia. Quindi suppongo che stiano già arrivando. Le adoro.
Dopo dieci minuti sono già dentro camera mia, in attesa che inizi a parlare.
Federica e Camille sono sdraiate nel letto accanto a me, Vanessa è sulla sedia della mia scrivania, mentre Cristina e Serena sono sedute a terra, vicino al letto.
"Allora racconta"
"Avanti" dicono in coro.
"Ci fai venire l'ansia così." Afferma Federica.
"Beh... avete presente Samuel?" Chiedo.
"Quel fusto, riccio con gli occhi azzurri? Oh, sì che ce lo abbiamo presente." Risponde Camille.
Ridacchio in risposta.
"Sì, proprio lui."
"Cosa ti ha fatto?" Chiede ansiosa Vanessa.
"Nulla, tranquille. Gli ho... diciamo... raccontato tutto." Dico.
"Tutto cosa?" Urla Cristina.
"Tutto. Su mio padre, su mia madre, su di me." Sussurro.
"O mio dio! Sei seria?" Dicono in coro.
"Serissima. Me la sono sentita e gli ho raccontato tutto. Non so perché, ma mi fido di lui."
"Lo conosci da così poco..." È Federica a parlare. Dopo quello che mi è accaduto, ha paura che possa fidarmi di qualcuno che poi mi spezzerà il cuore. La capisco la sua paura, perciò cerco di rassicurarla.
"Lo so, ma lui è così diverso. Mi ha dimostrato che posso fidarmi. Che non mi abbandonerà. Che non mi tradirà come tutti."
"Ma se dovesse farlo, tu... io non voglio che tu soffra per colpa sua." Sussurra Federica.
"Fidati di me allora. Fidatevi tutte. Io penso che non farà una cosa del genere. Penso che non mi spezzerà il cuore. E se dovesse succedere, soffrirò, sì, però poi andrò avanti come ho sempre fatto. Poi ho tutte voi accanto a me."
"Per sempre." Termina la frase Serena.
"Ti resteremo sempre accanto, lo sai. Qualunque cosa succeda." Afferma sicura Vanessa.
"Vi voglio bene." Rispondo con un sorriso.
Un secondo dopo sono tutte sul letto ad abbracciarmi, o forse dovrei dire schiacciarmi.
Ci separiamo dall'abbraccio ed arriva la domanda che mi aspettavo.
"Quindi... vi siete baciati?" Chiede Camille con una faccia perversa.
"Forse." Rispondo.
"Cosa significa forse? E perché non ce lo hai detto prima?" Chiede furiosa Cristina.
"Beh..." inizio sentendo le guance andare a fuoco. "Sì, ci siamo baciati." Abbasso il viso, coprendolo con i capelli.
"Sei cotta! L'abbiamo persa ragazze." Ridacchia Federica.
"Smettetela!" Cerco di essere seria, ma una risata esce involontaria dalla mie labbra.
"Dai ragazze, capiamola. È proprio un bel tipo." Continua ad infierire Serena.
Mi copro la faccia col cuscino per non far vedere il mio viso, che ora avrà il colore di un pomodoro.
"Va bene, la smettiamo. Togliti quel cuscino dalla faccia." Afferma Vanessa.
Decido di fidarmi e di togliere il cuscino dal viso.
"Bene, ora raccontaci tutto." Dicono in coro.
Dovevo immaginarlo che l'interrogatorio non sarebbe finito così in fretta.
Alla fine gli racconto tutto per filo e per segno. Della prima volta che abbiamo parlato, di quando mi ha riportata a casa, del nostro litigio, della spiaggia, di quando mi è stato vicino all'ospedale. Di quando ha dormito da me. Su questo punto ci siamo soffermate per almeno mezz'ora, volevano sapere ogni singolo dettaglio. Del nostro primo bacio. Di Tatiana, del litigio e infine di questa mattina.
Alla fine abbiamo passato tutto il pomeriggio a parlare, così sono rimaste a cena da me e mi hanno anche aiutata con mia madre. Sta meglio, e si sta facendo aiutare. Sono soddisfatta dei suoi progressi, che si vedono anche nel nostro rapporto. Va via via migliorando. Ci parliamo molto di più. Mi ha anche detto che mi vuole bene. Non lo aveva più fatto da quando si era ammalata. Inutile dire che ho pianto quando l'ha detto.
Dopo cena sono andate via da casa.
Io ero talmente stanca che mi sono messa subito a letto. Prima di addormentarmi ricevo un messaggio da Samuel.

Buonanotte, Em. A domani.

Sorrido. "A domani" è la cosa migliore che potesse dirmi, visto che nella mia vita mai niente è scontato.

A domani. Notte, Sam.

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