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Samuel.
Si avvicina a me e tutti intorno a noi scompaiono.
"Posso rubarvela per un po'?" Chiede alle mie amiche con un sorriso che potrebbe stregare chiunque.
Fisso le mie amiche e vedo che sono tutte imbambolate a guardarlo.
"Fai pure" rispondono in coro
Mi prende per mano e mi trascina fino al suo motorino.
Mi porge il casco che indosso immediatamente.
"Dove mi porti?"
"Lo vedrai" risponde mentre sale in sella al motorino.
Lo seguo e mi siedo dietro di lui.
Il viaggio dura circa una decina di minuti e credo di aver capito dove siamo.
Scendiamo dal motorino e togliamo il casco.
Il mare.
Lo osservo da lontano. Nel buio di questa notte.
E capisco solo ora quanto mi è mancato il mare.
Il suo profumo.
Lo schiantarsi delle onde sulla sabbia.
Mi tolgo le scarpe e mi fiondo subito sulla spiaggia.
La sabbia mi solletica i piedi.
Mi volto verso Samuel e lo vedo guardarmi soddisfatto.
"Ti piace il mare?" Mi chiede
"Molto"
"Sembra che non lo vedi da molto"
"È così"
"Perché?"
Sorrido. Per la sua curiosità. Per il suo modo di capire sempre che c'è qualcosa che non va. Qualcosa che lui non dovrà mai sapere.
"Non vogl-
"Non vuoi parlarne, ho capito. Non preoccuparti" mi anticipa sedendosi sulla sabbia, vicino alla riva.
Faccio lo stesso e mi siedo accanto a lui.
"Nella città dove vivevo prima non c'era il mare" dice "però i miei genitori mi portavano sempre in una città ad una mezz'ora di distanza. Era il mio posto preferito. Il mare era fantastico e la spiaggia era sempre affollata. Poi però mia madre si è ammalata e tutto è andato a rotoli. Se n'è andata qualche mese fa. Per questo mi sono trasferito qui con mio padre. Volevamo cambiare aria. Quel posto ci faceva solamente soffrire e non c'era più nulla lì per noi."
Sono senza parole. Non so neanche cosa dire. Dire che mi dispiace è inutile. Chissà quante volte l'avrà sentito dire.
"Perché me l'hai detto?" Mi limito a chiedere
"Me lo avevi chiesto tempo fa. Ecco la tua risposta. Ed è anche per dimostrarti che di me ti puoi fidare." Fa un sorriso sghembo
"Grazie, ma per me fidarmi è difficile"
"L'ho capito e vorrei sapere cos'è che ti ha resa così"
"Un brutto passato. Vedila in questo modo"
"Mi sembra di conoscerti da molto" cambia discorso lui, fissandomi con i suoi occhi azzurri.
"Anche a me" lo guardo fisso negli occhi e sento un brivido percorrermi il corpo.
Distogliamo subito lo sguardo e mi limito a fissare il mare. Restiamo così per non so quanto tempo, finché Samuel non rompe il silenzio.
"Andiamo?" Mi chiede
"Andiamo"

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