"Mamma, mamma!" Esclama Cecilia, correndo per tutta la casa.
"Tesoro, che succede?" Chiedo, esausta.
"Non trovo lo zaino!" Ammette con le lacrime che rischiano di uscire dai suoi occhietti azzurri. "Come farò a scuola senza zaino?"
"Ceci è nella camera di mamma e papà." Rivelo. "Ricordi di avercelo messo ieri, prima di andare a dormire?"
La sua bocca assume la forma di una "o", mentre inizia a correre verso la camera.
"Che succede, tornado?" La voce di Samuel fa capolino alle mie orecchie.
Tornado è il soprannome che ha dato a nostra figlia ed è molto azzeccato. Cecilia è un vero e proprio tornado, soprattutto di allegria.
Oggi è il suo primo giorno di scuola elementare ed è completamente su di giri. Io ancora non posso credere che abbia già sei anni, il tempo è passato così in fretta che ho faticato a stargli dietro. Ho visto nostra figlia crescere a vista d'occhio, da quando ha iniziato a camminare è stata tutta una discesa. Una discesa piena di emozioni, una discesa appagante, che mi ha riempito il cuore di gioia e d'amore.
Sono rimasta incinta un anno e mezzo dopo il nostro matrimonio. Lo volevamo ed è arrivata lei, Cecilia. È la nostra gioia più grande.
"Sono pronta!" Esclama, abbracciandomi le gambe.
"Andiamo, allora." Affermo. "Amore, muoviti! Dobbiamo accompagnare Ceci a scuola." Esclamo, vicino alle scale in modo che mi senta.
L'eccomi di Samuel riecheggia per tutta la casa, seguito dai suoi passi che scendono veloci le scale.
"Guarda, papà!" Dice Cecilia, afferrando i lembi del suo grembiulino rosa.
"Sei stupenda, tesoro." Ammette Samuel, con un sorriso sulle labbra.*
Il viaggio in macchina passa in fretta ed in pochi minuti siamo davanti alla scuola elementare.
La piccola Cecilia afferra la mano sia a me che a Samuel e ci trascina verso il luogo che l'accoglierà. Spero che per mia figlia la scuola sia un luogo di svago, un luogo felice, che la faccia stare bene. Non voglio che passi quello che ho passato io. Voglio vederla allegra, piena di amici che la circondano. Sapere che sta per entrare nel luogo che ho odiato per tutta la vita, mi stringe il cuore in una morsa, però mia figlia è forte. Più forte di me. Ed è intelligente.
Non si farà abbattere, non si farà scoraggiare.
"Mi raccomando, comportati bene." Afferma Samuel autoritario.
"Lo sai che sono brava, papà." Risponde Ceci, con il broncio.
"Lo so." Sussurra Samuel, accarezzando la guancia alla piccola.
Cecilia lascia un bacio sulla guancia di Samuel, sussurrandogli un ti voglio bene, prima di avvicinarsi a me.
"Ciao piccolina." Sorrido. "Se dovessero offenderti in un qualche modo, dillo subito alla maestra. Ci vediamo quando esci." Dico, lasciandole tantissimi baci sulle sue guanciotte morbide, mentre lei ridacchia.
"Ciao mamma, ciao papà." Ci saluta, mentre entra saltellando all'intero dell'istituto.
In quell'istante una lacrima riga il mio viso.
"Ehi, piccola." Dice Samuel, pulendo la lacrima con il pollice. "Andrà tutto bene."
"Lo spero." Sussurro, mentre i nostri occhi entrano in collisione.
I suoi occhi mi rassicurano, mi dicono che nostra figlia è forte, che si farà valere. Mi dicono di stare tranquilla.
"È cresciuta così in fretta." Biascico fra le lacrime.
"Lo so, piccola, lo so." Mormora Samuel, consolandomi.
L'amore tra me e Samuel non è cambiato di una virgola, anzi è cresciuto a dismisura. Siamo una cosa sola, una cosa che non può essere separata.
Abbiamo fatto tutto di fretta, è vero, però l'amore che ci lega è qualcosa di indissolubile, qualcosa che non può essere evitato.
Abbiamo lottato contro tutto e tutti per il nostro amore e alla fine abbiamo vinto.
Le sue braccia mi circondano il busto, mentre un sorriso spontaneo sorge sulle mie labbra.
"Tu e Cecilia siete la cosa che più conta nella mia vita." Ammette. "Se dovesse succedere qualcosa a voi due, ribalterei il mondo."
La mia mano si posa leggera sulla sua guancia e l'accarezzo.
"Ti amo così tanto." Soffia ad un passo dalle mie labbra.
"Ti amo, amore mio." Sussurro, prima di unire le nostre labbra.
Dopo tutti questi anni posso dire che le sensazioni, le emozioni che provo con lui sono rimaste invariate. Non sono mai cambiate.
Lui mi fa tremare le gambe e scoppiare il cuore nel petto. Fa vibrare e bruciare il mio corpo ad ogni tocco, ad ogni carezza.
"Voglio un altro bambino." Rivelo sia a me stessa che a lui. Non l'avevo detto a nessuno fino ad ora, non l'avevo ammesso neanche a me stessa.
Le sue labbra si piegano in un sorriso, il suo.
"Tutti quelli che vuoi."
In questo momento l'ho capito, la mia vita ha un senso solo grazie a lui. Lui mi fa sentire viva, mi fa sentire amata e mi amo anch'io per quello che sono diventata. Ed è giusto così, bisogna amarsi per poter amare davvero.
Ora lo so.Per sempre insieme,
Samuel ed Emma.
Spazio autrice 🐼
Ultimo spazio autrice di questa storia, che cosa triste. 😭Siamo arrivati al fatidico epilogo e l'unica cosa che posso fare è ringraziarvi tutti per aver letto questa storia, per averla seguita, amata.
Insomma, grazie di cuore! ❤
Alla prossima storia 😘
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La mia città
RomanceEmma è all'ultimo anno di liceo, nella città che odia più di tutto. Questa città le ha portato via ciò che aveva di più caro. Questa città l'ha portata a non fidarsi di nessuno, se non delle uniche persone che le sono rimaste accanto, le sue miglio...