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Mi sveglio questa domenica mattina con la consapevolezza di voler parlare assolutamente con Samuel.
Non ci rivolgiamo la parola da ben sei giorni e non riesco più a resistere.
Ho cercato di avvicinarmi a lui per parlargli, ma mi fulminava con sguardo, quindi lasciavo perdere.
Capisco la sua rabbia, il suo rancore verso di me.
So di aver sbagliato. Sono io nel torto.
Ho creduto che lui potesse tradirmi, voltarmi le spalle. Invece l'ho fatto io.
Non so come ho potuto pensare che potesse ascoltare le cose che dice Tatiana. Ho commesso un errore.
Dovevo fidarmi di lui. Perché so che posso. E invece ho permesso alla paura di allontanarmi dall'unica cosa bella che mi sia capitata da due anni a questa parte.
Mi ha allontanata dall'unica persona che ha visto in me qualcosa di diverso, qualcosa di bello. Che solo lui vede.
Mi manca. Mi manca da morire. So che potrebbe sembrare esagerato, visto che ci conosciamo da così poco.
Samuel è riuscito ad arrivare dove nessuno è mai stato capace. Solo le mie amiche sono riuscite ad arrivare dove è arrivato lui.
Ha scalfito il mio muro invalicabile.
Ed io, come ogni volta, ho rovinato tutto.
Ora, però, sono stanca di stare a guardare quando si tratta della mia vita.
Devo agire. Posso farlo.
Con quest'idea in testa, esco di casa.
Sono davanti alla porta di casa di Samuel.
Mi armo di coraggio e suono il campanello.
Sono agitata. Ansiosa. Il mio cuore batte all'impazzata.
Non è Samuel ad aprirmi la porta, bensì quello che penso sia suo padre.
"Buongiorno, Samuel è in casa?" Chiedo con le guance che vanno a fuoco per l'imbarazzo.
"Buongiorno. È uscito a correre, penso che tornerà a momenti. Se vuoi, puoi accomodarti." Risponde con un sorriso.
"S-sì, va bene"
Apre di più la porta per permettermi di entrare.
"Come avrai capito, sono il padre si Samuel, Claudio." Dice
"Emma" affermo.
"Sei in classe con Samuel?" Chiede curioso.
"No, però frequentiamo la stessa scuola."
"Sei la prima amica di mio figlio che conosco da quando siamo qui" sorride.
Ridacchio in risposta.
"Sono contento che si stia aprendo nuovamente con qualcuno. Sai, da quando mia moglie ci ha lasciati, non l'ho più visto parlare con nessuno. Era sempre chiuso in casa, sul letto a piangersi addosso. Ha anche lasciato la sua ragazza, Anna, stavano insieme da molto. È dispiaciuto molto anche a me quando è accaduto. So quanto è stato male e quanto sta male tuttora. Per questa ragione ho deciso di trasferirmi qui con lui. Per allontanarlo da quel posto. E vedere te oggi, che sei sua amica, mi ha reso molto felice."
Wow, devo un secondo metabolizzare tutte queste informazioni.
Immagino quanto sia stato male e quanto sta male, lo capisco.
Ha allontanato tutti. È rimasto solo nel suo dolore. Senza nessuno che lo consolasse.
Sono fortunata ad avere le mie amiche. Mi sono sempre state accanto soprattutto nei momenti brutti.
Anna. La sua ragazza. Sento una punta di gelosia pensando a questa Anna. So che non dovrei. Non so neanche che tipo di storia avessero. Non so perché si sono lasciati. Non so se la ama ancora. Sua madre è morta qualche mese fa, quindi era ancora con Anna qualche mese fa.
Scaccio via questi pensieri. Ne parlerò con lui.
Sto per rispondere a ciò che suo padre mi ha detto, quando la porta si apre di scatto.
Samuel. Si immobilizza. Ha gli occhi sbarrati. Sposta lo sguardo da me a suo padre. Capisco la sua confusione. Così rompo il silenzio.
"Samuel, possiamo parlare?" Chiedo
"Vieni di sopra."
"Arrivederci, Emma." Afferma suo padre.
"Arrivederci." Non faccio neanche in tempo a dirlo, che Samuel mi sta tirando per il polso verso le scale.

Spazio autrice 🐼
Doppio aggiornamento oggi!
Che ne pensate di questo capitolo?
Questa volta è Emma a parlare.
Riusciranno finalmente a chiarirsi?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo.
Votate e commentate 🌟🌟🌟
😘😘😘

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