Infilo le chiavi nella toppa ed apro la porta. Entriamo in casa e le immagini di mia madre stesa a terra tornano a farmi visita.
Mi consolo con il fatto che ora sta bene e starà meglio. Con il mio aiuto e quello dello psicologo.
"Camera mia è di sopra" affermo.
Samuel annuisce in risposta.
Saliamo le scale e ci dirigiamo in camera mia. Sento l'ansia salirmi addosso quando apro la porta.
Dormirò con Samuel. Io e lui. Insieme.
Non ho mai dormito con un ragazzo in vita mia. Arrossisco al pensiero.
Entro in bagno per vestirmi e farmi una doccia. Dopo una decina di minuti sono di nuovo in camera mia.
Samuel è seduto sul letto. Appena entro nella stanza, sposta lo sguardo verso di me.
Mi siedo accanto a lui e penso che si meriti davvero una spiegazione. Dopo ciò che ha fatto per me oggi.
Il problema è che non sono pronta a dirgli tutto ciò che è successo. Ho paura.
"Ti senti meglio?" Spezza il silenzio Samuel.
"Sì."
Lo vedo alzarsi e girare per la stanza.
Sta osservando le foto appese alle pareti.
La maggior parte sono foto mie, con mia madre o con le mie amiche.
"Questa foto è bellissima" afferma con un sorriso.
Mi avvicino a lui per vedere a che foto si riferisce.
È una mia foto da piccola con la faccia tutta sporca di cioccolata.
La amavo già da piccola.
Rispondo con una risata.
"Sei identica a tua madre"
"È vero, le somiglio molto." Rispondo
"Tuo padre?" Mi chiede poi.
Abbasso lo sguardo sui miei piedi.
"È morto." Mi limito a rispondere.
"Mi dispiace"
"Non dispiacerti."
"Mi racconterai cos'è successo?"
Sapevo che lo avrebbe chiesto. Non posso dirglielo. Non ci riesco.
"Te lo dirò, ma non oggi." Gli rispondo. Ed è vero. Glielo dirò quando mi sentirò pronta.
"Sai che puoi fidarti di me" afferma
"Sì, lo so" rispondo guandandolo negli occhi. E lo penso davvero. Di lui posso fidarmi.
Lo vedo avvicinarsi lentamente a me. Mi afferra il polso e mi avvicina a sé.
Sento l'ansia crescere. Ora sono a un passo da lui. Deglutisco pensando che voglia baciarmi e invece si limita ad abbracciarmi. Il suo profumo mi inebria e mi travolge.
Stretta a lui con il viso contro il suo petto, mi sento al sicuro. Sento che niente e nessuno potrebbe ferirmi se c'è lui a proteggermi. E voglio che questo momento non finisca mai.
Penso che solo un suo abbraccio riesce a sconvolgermi, a rendermi vulnerabile.
Non voglio più separarmi da lui.
"Ne avevo bisogno." Dico senza riuscire a trattenere un sorriso.
"Anche io" mi risponde con quel sorriso che vorrei baciare.
E mi stupisco dei miei pensieri.
Non ho mai pensato ad un ragazzo in questo modo. Mai.
Samuel è diverso. Diverso da tutti quelli che ho conosciuto.
"Andiamo?" Gli chiedo.
"Sì, andiamo"
Ci infiliamo nel mio letto da una piazza e mezza.
Siamo entrambi in posizione supina con i visi rivolti l'uno verso l'altro. Ci guardiamo negli occhi per quella che sembra un'eternità. Finché non rivolge il viso e lo sguardo al soffito.
"Mi stai sconvolgendo la vita, Em." Afferma torturandosi i capelli.
Sorrido. "Anche tu, Sam"
Mi addormento così, con quella frase che riecheggia nella mia testa.
Mi stai sconvolgendo la vita, Em.Spazio autrice 🐼
Neanche questa volta Emma è riuscita a rivelare a Samuel il suo segreto.
Cosa sarà capitato al padre di Emma?
Perché è morto?
Lo scopriremo nei prossimi capitoliii!
Cosa ne pensate di questo capitolo?
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La mia città
RomanceEmma è all'ultimo anno di liceo, nella città che odia più di tutto. Questa città le ha portato via ciò che aveva di più caro. Questa città l'ha portata a non fidarsi di nessuno, se non delle uniche persone che le sono rimaste accanto, le sue miglio...