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La mattina seguente mi sveglio presto. Ho deciso di tornare a scuola. Ho perso già troppi giorni e recuperare tutto sarà dura, anche se siamo ancora all'inizio.
Mi alzo svogliatamente dal letto e indosso le prime cose che vedo. Un paio di jeans ed una felpa.
Scendo di sotto per fare colazione e mia madre è già in cucina.
"Buongiorno mamma"
"Buongiorno tesoro. Ti ho preparato la colazione." Afferma con un sorriso.
Più che una colazione sembra un pranzo. C'è di tutto sul tavolo: caffelatte, succo d'arancia, biscotti. Ha perfino fatto i pancake.
Sono contenta che abbia trovato la forza di farlo. E sono contenta anche perché amo il cibo e mia madre lo sa.
Dopo aver fatto un'abbondante colazione, esco di casa per dirigermi a scuola.
Dopo poco sono già lì davanti e raggiungo le mie amiche, che sono nel giardino della scuola.
"Buongiorno ragazze"
"Buongiorno Emma." Rispondono in coro.
Ancora mi chiedo come facciano a rispondere tutte nello stesso momento.
Iniziamo a parlare delle lezioni che avremo e sono già in crisi. La prima materia è storia. Non posso farcela.
Provo un odio profondo verso quella materia.
Camille interrompe il flusso dei miei pensieri.
"Guarda chi c'è" dice con una smorfia strana.
Mi giro e vedo che si riferisce a Samuel.
"Beh, noi andiamo" è Federica a parlare. Mi hanno lasciata da sola di proposito. Come devo fare con loro?
Riporto lo sguardo su Samuel ed i nostri occhi si incrociano, così gli sorriso. Non so come dovrei salutarlo, non abbiamo parlato di quello che siamo ora. Non so se stiamo insieme.
Si sta avvicinando a passo svelto a me.
"Buongiorno Em" dice appena arriva.
Non mi da nessun bacio. Suppongo perché tutta la scuola ci sta fissando. Compresa Tatiana, che mi sta fulminando con lo sguardo.
Se potesse uccidermi con quello sguardo, lo farebbe.
"Buongiorno" rispondo con un sorriso. "Ci stanno fissando tutti."
Sono in imbarazzo. Odio essere fissata.
"Diamogli un vero motivo per fissarci allora."
Si avventa sulle mie labbra e non capisco più niente.
Porto le braccia intorno al suo collo e con le mani tocco i suoi riccioli.
Le sue mani sono salde sui miei fianchi.
Quasi mi dimentico di essere a scuola e che tutti ci stanno guardando.
Decido di interrompere il bacio e di tornare alla realtà.
Ci stanno ancora fissando tutti, con una faccia scioccata però. Bene.
L'odiosa Tatiana si avvicina a passo svelto a noi. Questo non promette bene. Affatto.
"Samuel, non pensavo ti piacessero le pazze." Ridacchia.
"Tu non sai un cazzo Tatiana." Risponde Samuel con uno sguardo omicida.
"Invece so molto più di te. Tu sei qui da poco, come puoi sapere chi è veramente lei? È solo una pazza suicida, come sua madre." Urla Tatiana.
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi.
Può prendersela con me quanto vuole, tanto ormai sono abituata, ma non può parlare di mia madre. Non può. Corro via da lì e mi rinchiudo nel bagno della scuola. Farò sicuramente tardi per la prima ora, ma non mi importa.

SAMUEL'S POV
Dopo le parole orribili di Tatiana, Emma corre via.
"Io so molto più di tutti voi messi insieme. Fidatevi, non sapete nulla. Non provate mai più a parlarle in questo modo, altrimenti ve la vedrete con me." Mi rivolgo a tutti quelli che hanno riso davanti allo spettacolino di Tatiana. "E tu sappi solo una cosa: io non scherzo mai. Attenta a quello che dici e che fai." Dico furioso a lei.
Me ne vado immediatamente da lì per raggiungere Emma. Non mi importa se perderò la lezione di oggi. Mi importa solo che stia bene. Non voglio più vederla soffrire.
Vado subito al bagno delle ragazze. Sarà sicuramente lì. Busso subito alla porta, visto che è chiusa a chiave.
"Emma, sono io. Aprimi!"
Nessuna riposta.
"Ti prego." Continuo "apri la porta"
Dopo minuti interminabili sento la chiave girare. Apro immediatamente la porta ed entro.
È seduta a terra, rannicchiata, con gli occhi colmi di lacrime. Odio vederla così.
Mi siedo accanto a lei. Metto un braccio sulle sue spalle e cerco di consolarla.
"Non ti diranno più nulla. Non lo permetterò. Mai più." Affermo sicuro.
Fa una risata isterica.
"Non puoi fermarli. Continueranno sempre a parlare, sempre. Vogliono vedermi crollare. Tatiana vuole vedermi crollare. Solo allora sarà soddisfatta. Vuole allontanarti da me."
La fermo subito. Metto una mano sulla sua guancia per girare il suo viso verso il mio "Ehi, guardami"
I suoi occhi incontrano finalmente i miei. "Non ci riuscirà mai."
"Ci è riuscita in passato." Mi risponde.
Non le chiedo a cosa si riferisce, perché sta già male abbastanza. Faccio semplicemente un'espressione confusa.
"Con me non ci riuscirà." Rispondo sicuro.
Sorride, ma so che la paura di questo la perseguiterà comunque.
"Andiamo in classe" dice infine.
"Andiamo"

Il resto delle ore scolastiche le passo a pensare a lei. Emma.
Riuscirà mai ad avere un momento di pace?
Voglio aiutarla. Voglio renderla felice. E devo riuscirci.
Per forza.

Spazio autrice 🐼
Cosa pensate di Tatiana?
Riuscirà ad allontanare Emma e Samuel?
Samuel riuscirà nel suo intento?
Fermerà tutti quelli che parlano di Emma? E Tatiana?
Lo scopriremo nei prossimi capitoli!
Cosa ne pensate del capitolo?
Commentate e votate 🌟🌟🌟
😘😘😘

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