Mi sentivo la testa pesante, piena di tante domande, di dubbi, diversi pensieri che combattevano tra di loro senza darmi tregua. Cos'era successo veramente nel 1976? Avrei tanto desiderato tornare indietro nel tempo per vedere con i miei occhi mio fratello morto. Volevo la verità, ma ogni volta che mi avvicinavo, tutto ricominciava dal punto d'inizio. Ed ogni volta crollavo. Ed ogni volta era una martellata alle gambe rialzarmi di nuovo. Mi svegliavo con il pensiero di mio fratello e mi addormentavo sperando che il giorno dopo avrei riaperto gli occhi e mi sarei ritrovata accanto a lui. Era diventato un chiodo fisso nella mia mente, tutto il giorno non facevo altro che pensare a cosa avrei dovuto fare per trovarlo. Spesso mi sembrava inutile. Era come trovarmi in un labirinto, percorrevo sempre la stessa strada senza riuscire a trovare la via d'uscita. Tutta la vita a rincorrere qualcuno che non avevo mai visto ma solo immaginato. Non sapevo che aspetto avesse. Era alto o basso? Magro o robusto? Biondo o castano? Gli occhi? Di che colore aveva gli occhi? Me lo immaginavo con gli occhi blu, come quelli di mio padre, alto, bello, con un sorriso pieno di vita. Lo immaginavo con una famiglia, con dei bambini simili a lui, ma ad ogni modo lo avrei amato comunque. Rappresentavo nella mia testa come fosse la sua vita di tutti i giorni, cosa mangiava a colazione, quali vestiti indossava per uscire, quali libri leggeva, mi mettevo sul letto, per strada oppure buttata sul divano a immaginare il momento. Ed ero molto brava perché riuscivo a viverlo pienamente, come se fosse reale. Spesso riuscivo anche a toccarlo. Sorridevo se immaginavo che si stava divertendo con gli amici, mi angosciavo se era addolorato e mi arrabbiavo se gli facevano una cattiveria. Mi sentivo paranoica, e non mi importava che gli altri mi chiamavano pazza perché in quei momenti mi sentivo felice. Spesso l'immaginazione ti fa brutti scherzi, ti ritrovi a immaginare qualcosa per tutta la vita, in ogni dettaglio, ma poi ti ritrovi a vivere l'opposto di quello che hai sempre immaginato. Forse un giorno avrei scoperto che non era quello che mi ero ideata. E quale sarebbe stata la mia reazione? Forse ci avrebbe voluto del tempo affinché mi abituassi a quella nuova immagine. Non riuscivo a capire dove mi stesse portando il destino, qual era il mio scopo ma sentivo che la mia vita stava per andare a sbattere contro qualcosa di molto duro che mi avrebbe fatto molto male, malgrado ciò mi ritrovavo sempre al posto giusto anche quando non progettavo niente. Ero cresciuta con l'ideale della vita, quella bella senza dolori, senza delusione e senza che le persone ti facessero del male costantemente ma crescendo ho iniziato a conoscere le persone e di conseguenza a provare dolore. Tutto sommato ringrazio questa sofferenza e quella che verrà perché mi insegnerà tante cose. Non avevo più paura. Volevo riuscire a guardare in alto, sopra alle nuvole, nell'infinito per riuscire a riempire la mia anima con qualcosa di bello. Non esisteva solo il bianco è il nero, ma anche il grigio quella sfumatura che ti permette di avere speranza e che io la desideravo con tutto il mio cuore. Spesso mi domandavo come avevano potuto osare rubare un bambino piccolo, appena nato è soprattutto indifeso. Come si può essere così crudeli ed egoisti, le persone la maggior parte delle volte era capace di amarti e un secondo dopo colpirti dolorosamente alle spalle. Certamente in questa storia c'entravano i soldi oppure un riscatto. Chi era stato? Erano domande che continuamente giravano nella mia mente, torturandomi.
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Ti ritroverò
FanfictionRose è una ragazza di 25 anni affascinata dalla vita è innamorata perdutamente di Jack. Un ragazzo che aveva fatto di tutto per conquistarla. Vive in una piccola cittadina in Italia insieme alla sua famiglia. Rose Ha una vita semplice quasi noiosa...