Capitolo 26

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«Mia piccola Rose, puoi trovare anche di meglio ma...» Mi prese in braccio girando velocemente su ste stesso. Ridevo muovendo le braccia e le gambe cercando di farlo smettere. Maledizione, è proprio vero che l'amore guarisce.

«Ora stai bene?» Chiese.

«E tu?»

Jack mi lascio andare posandomi a terra, mi prese per mano e mi attirò a sé.

«Quando sto con te sto sempre bene»

Sorrisi e lo guardai. «Sai sempre cosa dire» Mi fermai per qualche secondo, continuando a guardalo.«In te si concentrano tutte le mie oscurità, tutte le mie paure e tutte le mie speranze. E non so per certo cosa accadrà in futuro, ma ogni giorno insieme a te sarà bellissimo. Io sarò tua per sempre»

Jack mi strinse forte. Mi sollevai sulle punte dei piedi e gli posai un bacio sulle labbra. Eppure non era scappato a gambe levate anzi, mi aveva addirittura accettata.

Sentii un brivido correre giù lungo la schiena.

«Cosa fai?»

«Voglio baciarti piccola Rose»

Rimasi stordita mentre continuavo a guardarlo. Mi prese il viso tra le mani e si fermò, come se attendesse una reazione, poi però ricominciò a baciarmi. Quando le nostre labbra si toccarono, fui certa che avrei potuto visitare i paesi più belli del mondo, ma niente avrebbe colmato questo momento. Mi abbandonai completamente. Le mani di Jack mi cercavano, mi accarezzava i fianchi, le gambe. Mentre il suo corpo premeva contro il mio mi sentii annebbiare.

«Jack?»

«Si?»

«Sei la parte migliore di me»

Le sue mani mi sfiorarono il viso con dolcezza.

«Tu sei la cosa più bella che mi potesse capitare»

Jack mi mise un braccio intorno alle spalle e mi fece l'occhiolino.

«Andiamo a mangiare qualcosa?»

«In effetti mi è venuta fame» Replicai mettendomi a ridere. L'amore è capace di incendiare il nostro cuore.

Andammo a mangiare in un Pub che si trovava di fronte al mare. Si mangiavano i panini più buoni. Ordinai l'hamburger e le patatine, mentre Jack prese quello con l'hamburger, pancetta e cipolla. Non riuscivo a capire dove mettesse tutto quello che mangiava. Rammentammo di come fu bello di quando andammo a mangiare al ristorante sul lago. C'era un panorama stupendo, dovevamo tornarci visto che d'allora non ci siamo più andati. Stavamo seduti l'uno di fronte all'altra e mentre prendeva a morsi il panino mi venne da sorridere pensando che stare con lui mi faceva bene. A volte occorre un po' di tempo per riconoscere ciò che Dio vuole da noi. La voce di Dio non è altro che un bisbiglio, e bisogna ascoltare con molta attenzione, ma spesso la riposta è evidente. Sapevo che dopo tutto quello che era successo fra me e Jack, Dio mi avrebbe condotta da lui, nuovamente. Io non riuscivo ad ascoltarlo ma, oggi siamo qui, insieme.

«Perché sorridi?» Chiese con la bocca piena.

«C'è qualcosa che vieta di sorridere?»

«No, mia piccola Rose. A te tutto è concesso solo che» Prese una breve pausa

«Il mondo diventa più bello quando sorridi» Riprese guardandomi diritta negli occhi. Aveva perso completamente la testa.

Incapace di sostenere il suo sguardo presi fiato e mi schiarii la voce.

«Cavolo, sei capace di farmi mancare il respiro» Scherzai anche se in fondo era la verità.

Su molte cose non eravamo d'accordo, anzi non andavamo d'accordo su niente, ma nonostante i litigi, le sfide continue, avevamo in comune solo una cosa, eravamo pazzi l'uno dell'altra.

«Guarda chi c'è.» Ci fece sobbalzare Stella appoggiando le mani sul nostro tavolo, dietro di lei c'era Veronica che sorseggiava il tè alla pesca. Mi alzai di scatto e le abbracciai. Adoravo le mie migliori amiche.

«Cosa ci fate da queste parti?»

«Siamo venute a prendere qualcosa di fresco» Rispose Veronica avvicinandosi al nostro tavolo. Aveva gli occhi color blu mare e sul suo viso stavano benissimo avendolo rotondo al punto giusto. Era una bionda da urlo. Riprese a succhiare dalla cannuccia il suo tè mentre guardava fuori dalla finestra, sicuramente alla ricerca di qualche ragazzo.

«Sei proprio buffo oggi» Prese in giro Stella rivolta a Jack. Lei invece, aveva gli occhi color marrone scuro, capelli ricci e lunghi. Ciò che amavo di lei era la sua pazzia. La guardavo ora, era cresciuta, era diventata una donna ed era bellissima. Ne abbiamo passate davvero tante insieme noi tre.

Jack le diede un pugno leggero sul braccio facendola oscillare «Vai via, vero?» L'espressione si fece dura ma in fondo scherzava.

Risi, amavo vederli cosi. Ogni volta era sempre la stessa storia, si punzecchiavano continuamente.

«Per tua sfortuna ho deciso di rimanere qui, proprio qui, seduta accanto a te» Replicò Stella con voce stridula, gli fece l'occhiolino come se avesse l'intenzione di iniziare una sfida.

«Se le cose si mettono così, vado via. Ora. Adesso.» Jack Scandì bene le parole.

«C'è un ragazzo che mi sta fissando ed è veramente...» Veronica pronunciò le sue solenni parole sgranando gli occhi.

«Non continuare la frase, ti prego.» Scherzai interrompendola.

Veronica era una ragazza meravigliosa, era riuscita a superare tanti ostacoli difficili nella sua vita ora, era qui più forte di prima.  

Ti ritroveròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora