capitolo 11

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La segretaria si alza dalla sedia avvicinandosi al bancone, non ha più il sorriso stampato in faccia. Adesso riesco a percepire il suo terrore.

《Probabilmente sarà rimasto in ospedale.》 Riesce solo a dare qualche risposta banale senza un senso logico.

Prende il registro dove sono segnate tutte le persone morte e ci fotocopia la pagina dove c'è la data della sepoltura e il nome del bambino. Sepolto il sette aprile.

《Ho notato》replica mia sorella tutto d'un fiato, prendendo il documento del cimitero e indicando col dito una casella vuota. 《Qui c'è scritto che non c'è nessuna tomba e il documento e incompleto. E vede...》 continua diretta indicando un altro punto sul foglio, senza lasciare il tempo alla segretaria di replicare 《qui ci sono delle firme del testimone che ha assistito, ma non si leggono bene, è come se si fossero cancellate. Come può un inchiostro essere cancellato? Lei resce a risalire alle firme?》 Chiede, riprendendo infine fiato come dopo una corsa.

La segretaria inizia ad agitarsi, continuando a dare risposte senza senso《Io non c'ero in quell'anno quindi non le so dire, forse non hanno compilato il documento perché se ne saranno dimenticati.》

Sarah  la guarda in modo inquisitorio, conoscendola vorrebbe prenderla a schiaffi, ma ovviamente non può farlo.

《Se volessimo fare la riesumazione del corpo?》

《Lo vuole portare in Italia?》 Prende tempo mentre cerca di capire che risposta darci.

《Anche.》

《Beh, costa 300$, anche se essendo passato tanto tempo ed visto che si tratta di un bambino, è molto probabile che lei non troverà nulla, solo cenere.》

《Qualcosa devo pur trovare, che fossero anche soltanto le ceneri!》 dice Sarah con un tono arrabbiato.

《Si può fare, adesso chiamo il direttore》

Mentre lei digita il numero, noi attendiamo che ci dia una risposta. Dopo averle dato tutti i dati del bambino, termina la telefonata e annuncia.《Mi richiama tra due secondi, deve accertarsi di alcune cose》

Mentre io e Sarah ci guardiamo, squilla il telefono dell'ufficio, la ragazza risponde annuendo a ciò che sta dicendo il direttore, dopo aver riattaccato ci guarda avvicinandosi al bancone. 《Il direttore mi ha riferito che non è possibile procedere, non troverete niente dopo quarant'anni, mi dispiace.》

Il viso di Sarah si trasforma in rabbia. 《Quindi io non posso riesumare mio fratello perché non trovo nulla?》 Chiede in modo aggressivo.

《No, mi dispiace.》

《Anche se sono passati quarant'anni deve pur uscire qualcosa lì  dentro》 insiste agitando le mani in aria.

《Mi dispiace》dice come se non ci fosse nessun modo di risolvere la questione. La segretaria abbassa lo sguardo imbarazzata.

Non riesco a pensare, a trovare un modo per ricevere più informazioni. Sento un'aria negativa che mi avvolge, anzi mi stringe così forte da non permettermi di respirare. Riesco solo a chiedermi: perché c'è tutto questo questo casino da risolvere? Perché non può essere tutto più semplice?

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