Capitolo 27

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«Come stanno andando le ricerche per trovare tuo fratello?» Mi domandò Stella.
Prima di rispondere diedi un morso al panino e masticai prendendo un po' di tempo.
Non era facile rispondere a questa domanda perché non sapevo neanche io come stessero andando le ricerche. Erano bizzarre, prima si fermavano poi in un minuto ricominciavano ed io ero costantemente in allerta, aspettare che da un momento all'altro potesse succedere qualcosa. Mi sentivo spaventa da morire. Mi sentivo protagonista in un film fantasy alla ricerca di mostri, segreti e scheletri nell'armadio.

«Hai un'altra domanda?» Scherzai, cercando di tagliar corto. Non ne volevo parlare. Non avevo voglia.

«Okay. Dove andiamo?» Domandò Veronica con voce squillante, aveva voglia di fare qualcosa.

«Noi andiamo a fare una passeggiata. Da soli.» Specificò Jack scandendo lentamente le parole.

In fondo gli avevo fatto una promessa, per questo mi alzai dalla sedia e diedi un bacio sulla fronte alle mie amiche.
Andammo a fare una passeggiata sul lungo mare, avevo proprio bisogno di prendere un po' d'aria pulita senza smog. La domanda che mi aveva posto Stella mi aveva stordita.

«Piccola Rose va tutto bene?» Mi chiese mentre appoggiava il suo braccio intono alla mia vita.

«Va tutto bene. Stavo pensando a mio fratello.»

«Lo sapevo»

«Spesso penso che forse i genitori adottivi non gli abbiano detto la verità. Non pretendo che gli dicano che è stato rubato, ma avrebbero potuto dire che la madre lo aveva abbandonato anche se non è vero. Però questo lo avrebbe potuto spingere a cercare la sua famiglia biologica. Tu cosa ne pensi?» Guardai verso il mare sperando di trovare consolazione.

«Non è facile. È possibile anche che tuo fratello sappia che è stato adottato e non ha il coraggio di venire a cercarvi. Prova ad entrare per un secondo nella sua vita.»

Sicuramente non era facile sapere che c'era un'altra famiglia, altri genitori. Avrei voluto solo dirgli che noi lo stavamo aspettando. Sapere che lui era lì già sarebbe stato un sollievo. Cercai di non pensarci e di cambiare argomento,  era meglio pensare in positivo e guardare altrove anche se non era facile.
Dopo una lunga passeggiata Jack mi accompagnò a casa.

«Non dimenticarti che lunedì abbiamo la festa di Veronica, la grande festa.» Me ne ero già dimenticata.

Veronica aveva deciso di fare la festa più grande che il quartiere avesse mai visto. Dovevamo indossare abiti medioevali e ogni persona poteva decidere chi essere. Una principessa, una regina, un guerriero o un contadino. Quando me lo disse ero eccitata, già pensavo a cosa indossare ma adesso non ne avevo più voglia e dovevo ancora comprare il vestito.

«Grazie per avermelo ricordato» Lo abbracciai e gli diedi un bacio leggero sulle labbra.

Ti ritroveròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora