16-Lei é ai miei piedi

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La ragazza era preoccupata della reazione della madre e perciò entro titubante in casa,quando sua madre appena la vide l'abbracciò.
<<Oh mio dio,dove eri finita? Ero preoccupatissima,temevo che ti fosse successo qualcosa.>>disse stringendola più forte a se. "Tranquilla,un lupo mi ha solo aggredito in piena notte distruggendomi anche il telefono."pensó dentro di se,ma non lo disse e continuó a stringerla. La ragazza non aveva mai visto la madre cosi preoccupata in vita sua. Dopo che l'abbraccio fini la madre di Beatrice portò le braccia al petto dwsiderosa di avere spiegazioni da parte della figlia.
<<Sono stata da... Un amica.>>disse Bea esitando prima di rispondere.
<<Da un amica?! E sentiamo,chi sarebbe questa amica di cui non mi hai mai parlato?>>disse sua madre non credendo alle parole della ragazza.
<<Non ti devo raccontare per forza ogni particolare della mia vita e comunque non ho avuto molto tempo per farlo considerando che non sei mai a casa.>>disse incrociando le braccia al petto come la madre.
<<Avresti almeno potuto dirmelo con una telefonata o qualcosa del genere. Sei sempre al cellulare e per una volta che ti é utile non lo usi?>>continuò la madre arrabbiandosi ancora di più. Bea avrebbe davvero voluto chiamarla,ma non poteva perchè il suo cellulare era stato distrutto dal lupo e per sua sfortuna non ricordava il numero della madre a memoria. <<Scusa.>>disse solo abbassando la testa sperando che sua madre non la punisse. Di nuovo. Era incredibile quante punizioni Beatrice era riuscita ad avere da quando aveva conosciuto Salvatore. Stava diventando una piccola ribelle e la sua vita stava diventando di certo più movimentata.
Vedendo il volto addolorato di Beatrice lo sguardo della madre si addolcì e cosi anche la sua ira.
<<Vabbé dai,per il momento vai in camera tua,poi più tardi deciderò se punirti o meno.>>Bea allora,sentendo quelle parole,le sorrise sperando sperando che non la punisse.
<<Bea,però voglio conoscere questa tua amica.>>disse la donna sorridendole dolcemente. Lei annuì solamente mentre si apprestava a salire in camera sua. Subito dopo si buttó a letto sfinita impaziente di dormire.
17:00
Bea fu svegliata dagli ultimi raggi di sole della giornata prima che questo lasci spazio alla luna. Bea corse immediatamente fuori a guardare lo splendido tramonto. Quel tramonto le ricordó tanto quel giorno d'agosto quando aveva conosciuto Salvatore che ai tempi non sapeva neanche che si chiamasse così. Sorrise a quel ricordo e comincio a fare una cosa che non faceva da un pó di tempo: disegnare.
Cosi,Bea disegnò quel fantastico tramonto che riusciva a vedere dalla finestra di casa sua come sfondo per un qualcosa di ancora più bello e magico. Disegnò la mano piccola di Beatrice intrecciata a quella di Salvatore con il tramonto più bello che lei avesse visto. Mentre pensava a questo Bea si toccò le labbra e riuscì a ricordare le sensazioni stupende che aveva provato pochi ore prima su quel tetto e sorrise inevitabilmente. Decise poi di ritornare in quella spiaggia dove era cominciato tutto per rivivere quel fantastico momento. Poi peró si ricordó che la mamma le aveva detto di restare in camera sua e per una volta decise di obbedire ai suoi ordini e decise che sarebbe andata in spiaggia l'indomani.
Erano solo le sei del mattino quando Bea si svegliò pronta per andare in spiaggia. Aveva deciso di uscire a quell'ora per evitare di fare un altra assenza da scuola e per vedere il sole albeggiare. Camminò in fretta per le strade deserte fino ad arrivare in quella fatidica spiaggia. L'aria più fresca di Novembre e il fresco venticello rendevano la vista dell'alba ancora più bella e rendevano Bea ancora più felice. Si andó a sedere sullo stesso scoglio di quella volta pronta per disegnare quando una voce familiare la distrasse. Si avvicinò un pó di più ai due uomini per capire di chi fossero quelle voci e cercando di non farsi vedere,ascoltó la conversazione tra i due uomini.
<<Vedo che il tuo fascino sta diminuendo?>>disse un uomo totalmente vestito di nero. I suoi occhi sembravano neri come la pece e il suo sorriso era a dir poco spaventoso e inquietante. A Beatrice non piaceva per niente quel tipo e se c'era una cosa che sapeva era che non lo aveva mai visto prima d'ora.
<<Ti sbagli,caro mio. Lei é ai miei piedi.>>disse lui sfidandolo con gli occhi. Anche egli era totalmente vestito di nero e i suoi occhi erano neri come la pece. Ma Beatrice conosceva quella voce e conosceva quelli occhi. Ebbe un sussulto quando capì che si trattava di Salvatore,ma volle ascoltare comunque la conversazione per capire meglio a chi si riferisse Salvatore con la frase "Lei é ai miei piedi".  Stava parlando di lei o c'era un altra ragazza che era ai suoi piedi? La ragazza venne travolta da un impeto di rabbia e di tristezza nel sapere che probabilmente Salvatore stava solo giocando con lei e continuò ad ascoltare con le lacrime agli occhi. Ma non avrebbe mai potuto immaginare quello le aspettava.
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Hey,ragassuoli, piaciuto il capitolo? Prima di dire qualunque cosa volevo informarvi che wattpad ha fatto un casino e non so per quale motivo,ha messo il capitolo 15 "A promise"prima del capitolo 14"sei solo mia". Quindi prima di leggere questo capitolo andate a leggere anche "A promise".
Anyway,come state andando a scuola? Io stranamente ho preso un 8 e mezzo in matematica. Stento ancora a crederci.
Detto questo vi saluto.
Bye bye.

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