I due sospirarono di sollievo quando si resero conto che era solo Marina, ma appena videro la sua faccia terrorizzata capirono subito che c'era qualcosa che non andava.
<<Che sta succedendo? >> chiese Beatrice preoccupata.
<<L'incantesimo non ha funzionato.>> disse lei sconfitta e rassegnata.
<<Come è possibile?>> alzò il tono di voce Salvatore che non aveva ancora parlato, avvicinandosi minacciosamente a lei.
Beatrice prese per il gomito Salvatore cercando di farlo calmare, ma non ci riuscì, era veramente arrabbiato. Ad un certo punto scostò il braccio del ragazzo dal polso di Marina e lo baciò per fargli capire che andava tutto bene, che sarebbe andato tutto bene se avessero affrontato tutto insieme. Anche se non andava affatto tutto bene.
Ad un certo punto Marina si schiarì la voce e il modo preoccupato con cui guardava i due non prometteva nulla di buono.
<<C'è un altro problema.>> tentó lei di parlare, ma si vedeva lontano un miglio che era agitata.
<<Parla.>> disse Salvatore guardandola duro mentre Marina deglutiva rumorosamente, visibilmente spaventata da lui. A volte il tono freddo con cui parlava riusciva a spaventare anche lei.
<<beh, in pratica L'incantesimo ha l'effetto opposto di quello sperato. Probabilmente c'è qualcuno che sa che avresti usato questo metodo per far sparire le vostre tracce e lo stanno usando come radar.>> disse lei mentre Salvatore la guardava ancora più arrabbiato, Salvatore non l'aveva mai visto così e avrebbe tanto voluto calmarlo ancora, ma non poteva perché neanche lei lo era. Era rimasta scioccata dalle parole di Marina.
<<Quindi adesso tutti sanno che ci troviamo qui?>> disse Beatrice spaventata. Marina annuì soltanto mentre lei si sentiva crollare il mondo addosso. Tutti i suoi nemici sapevano che si trovava qui. Certo,Salvatore l'avrebbe difesa, ma non poteva farcela da solo. Ormai era finita. Sarebbe giunta la sua ora di lì a poco. La ragazza si lasciò andare ad un pianto disperato, appena si rese conto della triste realtà. Non avrebbe più rivisto Salvatore, Marina, Sascha e sua madre e tutto ciò le provocava una fitta al petto sempre più profonda.
<<Shh, non piangere, ti proteggerò io, anche a costo della vita.>> le disse lui accarezzandole i capelli. Il suo tono e il suo sguardo non lasciavano trasparire nessuna emozione nella voce, segno che non stava mentendo.
<<Anche io.>> intervenne Marina decisa avvicinandosi a Beatrice per poterle dare conforto, ma Salvatore la bloccò.
<<Hai già fatto abbastanza casini tu, ora vattene.>> disse lui guardandola duro.
<<Non me ne vado. Lei è anche mia amica, possiamo farcela insieme.>> disse Marina non muovendosi neanche di un millimetro. Beatrice si chiese dove avesse preso tutto quel coraggio trovando quasi impossibile che anche lei volesse rischiare la vita. Non era giusto. Loro due dovevano vivere, era lei che doveva morire qualche mese fa. Era lei quella che era scappata dal proprio destino e se salvarsi avrebbe voluto dire perdere la persona che amava di più, allora non era disposta a continuare a vivere.
<<Nessuno dei due rischierà la vita per me. Ve ne dovete andare. Loro fra poco saranno qui.>> disse Beatrice cercando di assumere un tono risoluto anche se in realtà era sempre più terrorizzata. Non sapeva neanche quanti fossero questi loro e quanto fossero potenti.
<<Non se ne parla proprio. Noi restiamo qui con te.>> dissero entrambi in coro trucidandosi con lo sguardo a vicenda.
<<Vi farete uccidere e io non voglio. Non voglio più sopravvivere se questo vuol dire perdere la persona più importante della mia vita e una mia cara amica.>> dissi Beatrice sicura perché era la verità.
<<Tu non morirai.>> disse Salvatore alzando il tono di voce. Forse per cercare di convincere di più Beatrice, forse per cercare di convincere un po' di più anche se stesso.
<<Sono destinata da quel giorno a morire. Non si può sfuggire al proprio destino.>> disse la ragazza rassegnata. <<Grazie comunque. Per avermi regalato i mesi più belli della mia vita.>> concluse infine lei guardando lui dolcemente. Uno sguardo rassegnato, triste e per una volta anche quello del ragazzo sembrava voler dire lo stesso. Ormai era finita.
Ad un certo punto un rumore dall'interno della casa fece sobbalzare i tre ragazzi che subito si misero in allerta.
Salvatore immediatamente si avvicinò alla porta per vedere dallo spioncino di chi si trattasse, ma non vide nessuno. Questo voleva dire che l'ospite indesiderato sapeva nascondere bene le sue tracce e che il rumore, probabilmente, era stato voluto. Chiunque fosse li stava sfidando. Salvatore strinse i pugni, ma cercó di sembrare meno preoccupato agli occhi della ragazza per non spaventarla ancora di più. Non sapeva come uscire da quella situazione.
<<Vado a controllare.>> disse Salvatore e si allontanó prima che la ragazza potesse obiettare. Ad un certo punto sentí dei passi e capi che qualcuno era dietro di lui. Si giró di scatto per colpire chiunque fosse, ma si fermo quando vide il viso di Marina.
<<Che ci fai qui? Beatrice non deve restare da sola. E poi ci seguirà sicuramente per come é fatta.>> disse Salvatore guardandola duramente.
<<Ho bloccato con la magia tutte le porte. Non può seguirci e poi tu sai perfettamente che chiunque sia qui cercherà di mettere fuori gioco prima te e poi penserá a Beatrice.>>
Salvatore ci rifletté un po' e capí che il suo ragionamento era giusto. E poi non aveva altra scelta. Marina non l'avrebbe lasciato solo neanche con la forza, sapeva come era fatta quella ragazza.
<<Va bene, vieni con me. Proteggiamoci a vicenda.>> le disse lui sospirando.
I due si avvicinarono al salotto cercando di essere il piú silenziosi possibili. Salvatore guardava davanti a lei, convinto che dietro Marina l'avrebbe protetto, quando ad un certo punto sentí un forte rumore alla base della nuca e cadde a terra. Subito pensó fosse stato uno degli ospiti indesiderati a tendergli questo tranello, ma quando vide Marina che lo guardava steso a terra dolorante senza fare nulla, capí tutto.
Era stata lei. Non ci poteva credere, era tutta una trappola. Probabilmente era stata lei a portare quegli uomini sulle loro tracce. Salvatore strinse i pugni mentre la rabbia e il senso di colpa crescevano sempre di piú dentro di se. Era stato lui a portarla sulle loro tracce e quindi involontariamente se Beatrice fosse morta, lui sarebbe stato uno dei responsabili. Ma non poteva fare niente per evitarlo, riusciva a malapena a muoversi, probabilmente Marina aveva usato un altro dei suoi trucchetti per evitare che lui reagisse. E cosi senza poter fare niente e senza poter aiutare la sua amata, venne trascinato a forza da Marina fuori quella casa.
~~~~~~~ ~~~~~~~~~ ~~~~~~ ~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~
Hey ragassuoli, piaciuto il capitolo?
Ho appena scoperto che faremo dei giorni in più di vacanza da scuola e sono troppo felicia. Come stanno andando le vostre vacanze?
Anyway, questa volta il capitolo é molto più lungo del solito, ma non potevo lasciarlo a metá quindi é uscito cosi, ma penso che per voi questo non sia un problema. Se ho contato bene dovrebbero mancare 2/3 capitoli alla fine. Tenetevi pronti. Detto questo vi saluto.
Bye, bye.
STAI LEGGENDO
Anime dannate //SurreaIpower
FanfictionLei ,ragazza solitaria che passava il suo tempo a scrivere e disegnare di ciò che la circondava con le cuffie nelle orecchie lui ,ragazzo misterioso ,vestito sempre con colori scuri e a primo impatto da evitare.Se lo si conosceva:peggio.Cosa succed...