Dopo un po' Salvatore smise di muoversi e allora Beatrice,curiosa,vide dove si erano fermati.
Era una specie di isola in mezzo al nulla. Beatrice si chiese quanto fossero distanti da casa,ma aveva troppa paura per chiederlo a Salvatore. Non si era mai allontanata così tanto da casa sua e sperava che almeno così sarebbe potuta stare tranquilla,ma ne dubitava. Se fosse stata li in un altro momento probabilmente avrebbe sorriso alla vista del timido sole di dicembre mentre tramontava o alla vista dell'acqua cristallina che le bagnava dolcemente i piedi.
Ma non era il momento di essere romantica.
Beatrice si lasciò cadere sulla sabbia sfinita mentre Salvatore faceva lo stesso.
<<Stanca,vero?>>le chiese lui. Beatrice annuì solamente.
<<Quanto siamo lontani da casa?>> le chiese lei incuriosita e turbata da questa situazione.
<<Abbastanza per non essere trovati da quel fantasma o da tutti quelli che vogliono farti del male.>> disse lui scrollando le spalle.
<<Quindi sarà sempre così? Sarò costretta a scappare per il resto della mia vita?>> chiesto lei triste. D'un tratto tutta la felicità di quando era arrivata qui era sparita. Lei non era qui in vacanza,era qui per fuggire sarebbe stato sempre così. Forse non avrebbe neanche più rivisto sua madre e non aveva neanche avuto il tempo di salutarla. Era tutto così sbagliato. Prima che potesse fermarla,una lacrima le rigo il viso. Lei cercò di asciuga e la prima che la vedesse il ragazzo,ma non ci riusci. Lui vedeva sempre tutto e a volte era inquietante ciò.
<<Farò in modo che non accada,ok?>> disse lui cercando di tranquillizzarla mentre le asciugava le lacrime con il pollice.
Beatrice annuì,anche se faticava a crederci e iniziò a fissare quel bellissimo tramonto che aveva davanti agli occhi.
<<Adesso riposati. Qui vicino c'è una capanna dove possiamo passare la notte. Non è il massimo,ma si riesce a dormire tranquillamente. Domani sarà una lunga giornata e hai bisogno di essere nel pieno delle tue forze.>> continuò lui mentre Beatrice spostava il suo sguardo dal tramonto al ragazzo. Inutile dire che anche lui era perfetto mente era sdraiato sulla sabbia.
<<Ok.>> disse mentre si alzava dalla sabbia. <<Dov'è questa capanna di cui mi hai parlato?>>le chiese lei mentre cercava una cosa simile ad una capanna. Almeno avrebbe dormito in un letto vero e non sulla sabbia.
Ti avverto però,non è il massimo del confort.>> disse lui mentre Beatrice annui meno serena di prima. Che razza di posto poteva mai essere? Ma non ebbe il tempo di chiedere altro spieagazioni,che subito Salvatore si alzò e si addentrò nel bosco li vicino. "Di male in peggio" pensò la ragazza che poco tempo fa proprio in un bosco aveva rischiato la vita.
Per fortuna però poco dopo,i due si ritrovarono davanti ad una casetta fatta di legno. Salvatore entrò per prima, seguito poi da Beatrice,che si guardava intorno.
All'interno della piccola casetta c'era un piccolo salotto con dei divanetti pieni di ragnatele e uno giradischi al centro. Non ne aveva mai visto uno e si chiedeva quanto tempo questa casa fosse disabitata. Successivamente andò avanti e trovò una cucina anch'essa piena di polvere e ragnatele e non osò guardare cosa ci fosse dentro il frigorifero. Più avanti c'era un minuscolo bagno che aveva solo questo. Il bagno. Non c'era il box doccia, il lavandino,il bidet o qualsiasi altra cosa per pulirsi e Beatrice sembrava sempre meno vogliosa di passare la notte li. Infine trovò una camera da letto con un letto matrimoniale al centro e uno specchio di lato insieme a dei cassetti. Si sedette sul letto con l'intenzione di farsi una dormita e sentì subito il letto scricchiolare sotto il suo peso tant'è che la ragazza pensò che se avesse dormito li sarebbe potuta finire con il culo per terra. Accantonò quel pensiero e cercò di calmarsi.
<<So che non é il massimo,ma é l'unica casa presente qui. Apparteneva ad una famiglia nella prima metà del '900,ma é stata abbandonata dopo la fine della seconda guerra mondiale.>> disse Salvatore.
<<Queste cose come le sai?>> chiese lei stupita dalle conoscenze del ragazzo.
<<Credimi,preferiresti non saperlo.>> disse lui con uno sguardo che non ammetteva repliche.
E Beatrice in quel momento si chiese se lui avesse usato uno dei suoi poteri,perché non aveva la forza di chiedere nient'altro. Cercò di mettersi più comoda sul letto e di dormire il più possibile come le era stato consigliato dal ragazzo. Lui venne vicino a lei e l'attirò a se in un abbraccio e in quel momento lei si senti protetta dalle sue braccia e riusci ad addormentarsi. Si svegliò qualche ora più tardi sentendo delle voci poco distanti da lei. Cercò di svegliare il ragazzo per avvertirlo,ma rimase sorpresa e delusa nel vedere che lui non era accanto a lei. Cercando di capire da dove provenisse il rumore,si ritrovò nel piccolo salone che aveva visto poco prima e strabuzzò gli occhi quando video chi erano le due persone misteriose. Salvatore stava parlando con una ragazza. Dopo una breve analisi Beatrice si rese conto che non era una ragazza qualsiasi,ma si trattava proprio di Marina,la strana ragazza che in qualche modo le aveva tirato su il morale quel giorno. In quel momento lei sembrava spaventata da lui.
Che cosa ci faceva lei in quel posto? C'entrava qualcosa con tutta quella storia? Beatrice non lo sapeva,ma sapeva che avrebbe scoperto di più di tutta questa storia.
~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~
Hey,ragassuoli,piaciuto il capitolo?
Parto con l'augurare un Buon natale e buone feste a tutti Come stanno andando le feste? Quanto vi siete abbuffati fino ad ora? Io sinceramente molto.
Detto questo vi saluto.
Bye,bye
STAI LEGGENDO
Anime dannate //SurreaIpower
FanfictionLei ,ragazza solitaria che passava il suo tempo a scrivere e disegnare di ciò che la circondava con le cuffie nelle orecchie lui ,ragazzo misterioso ,vestito sempre con colori scuri e a primo impatto da evitare.Se lo si conosceva:peggio.Cosa succed...