20-Quella dannata notte (parte 1)

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"10 Giugno 2017..."Beatrice non riusciva proprio a ricordare cosa fosse successo quel giorno. Nonostante stesse cercando di ricordare aveva come un grande squarcio nella sua memoria che le impediva di farlo. E sopratutto perché era così importante quel giorno? Senza indugiare oltre Beatrice decise di chiederglielo.
<<Perché quel giorno la tua vita sarebbe dovuta finire.>>Beatrice lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite per poi scoppiare a ridere ,non credendogli. Salvatore lo guardò malissimo e allora Beatrice smise immediatamente di ridere.
<<Impossibile,se così fosse mi sarei ricordata di un giorno così...caotico>>disse Beatrice indugiando sull'ultima parola. Non avrebbe saputo in che altri modi definire una cosa del genere se non con i termini "fuori dal normale" "spaventoso"e "strambo".
Anche questa giornata si poteva definire con gli stessi termini. Il suo ragazzo,con qui tra l'altro aveva litigato per le parole orribili che aveva sentito, le aveva lanciato dei sassolini dalla finestra per essere ascoltato e perdonato da lei. Poi,dopo una lunga discussione e vari pianti e promesse Beatrice era riuscita a perdonarlo a patto che le desse delle risposte e adesso stava dicendo che lui un giorno le aveva salvato la vita. Tutto normale insomma,sono cose che succedono tutti i giorni queste. Pensò Beatrice ironica.
<<Caotico?>>disse Salvatore sghignazzando.
<<Non sapevo quale altro termine usare.>>disse lei.<<Quindi tu vorresti dirmi che in questo ipotetico giorno,di cui non ricordo nulla, tu mi avresti salvato la vita? E in che modo? Come stavo per morire?>>continuò lei sempre più confusa e terrorizzata dall'idea.
Salvatore si grattò la nuca imbarazzato cercando di dare una spiegazione razionale anche se sapeva benissimo che c'era poco di razionale,almeno per lei o per qualsiasi persona,in quello che le stava per dire.
<<tutto iniziò quella notte...>>
Flashback
<<Ti ho detto di no.>>disse la mamma di Beatrice per la terza volta cercando di sembrare autoritaria.
<<Ma perché non posso andare a quel falò sulla spiaggia? Ci vanno tutti e poi sarebbe un occasione per fare qualcosa di diverso. L'hai detto anche tu che devo uscire dalla mia camera.>>disse Beatrice cercando di persuaderla e di farla andare a quella specie di party sulla spiaggia. In realtà l'idea di andare ad una festa piena di ragazzi ubriachi e di ragazze mezze nude non l'entusiasmava parecchio,ma il fatto che si trattasse solo di un falò e la sfida che gli aveva lanciato Sabrina la allettava parecchio. Pochi giorni prima infatti aveva incontrato Sabrina,una delle ragazze più popolari della scuola, mentre faceva una passeggiata in centro. Sabrina le aveva chiesto se volesse venire al falò in spiaggia e lei aveva rifiutato l'offerta,al che Sabrina aveva iniziato a prenderla in giro e a umiliarla pubblicamente e così Beatrice aveva deciso di recarsi al party per dimostrare a tutti di che pasta era fatta.
<<Si,ma ci saranno tipi poco raccomandabili e non voglio che ti succede nulla di brutto.>>disse la madre di lei,come al solito più apprensiva del dovuto. Beatrice sbuffó,chiaramente infastidita,al che la madre si infuriò ancora di più.
<<Ti prego mamma,ti prometto che sarò buona,che non berrò alcool e che tornerò presto e poi sarò sempre con la mia amica.>>disse Beatrice mentendo sull'ultima frase. Di certo Sabrina non poteva essere considerata come una sua amica e di certo non avrebbe passato tutta la serata con lei,ma sperava di convincere la madre.
<<Quale amica?>>chiese sempre più sorpresa la donna. Raramente sentiva la figlia parlare di amici o di feste ed era molto meravigliata da ciò.
<<Una,ragazza che ho conosciuto al mare. Si chiama Emma.>>mentì nuovamente Beatrice. La verità é che,se la madre avesse saputo che l'invito le era stato fatto da Sabrina,non l'avrebbe mai lasciata andare. Tutti in città sapevano quanto fosse odiosa e pericolosa Sabrina. <<Dai,ti prego. Lasciami andare.>>continuò lei facendo gli occhi da cucciolo.
<<E va bene,puoi andare,ma ricorda niente ragazzi,niente Alcool e devi essere qui per mezzanotte.>>disse la mamma acconsentendo.
<<Ma la festa inizia alle 10:30. Non posso tornare più tardi?>>>disse la ragazza sbuffando.
<<Assolutamente no e non accetto obiezioni. Altrimenti ti metto in punizione per almeno una settimana.>>disse la mamma assumendo un tono autoritario.
<<E va bene.>>Sospirò la ragazza.
Poche ore più tardi la ragazza era davanti al suo armadio pronta per scegliere qualcosa da mettersi per la serata. In un altra occasione sicuramente avrebbe messo una felpa larga e un paio di jeans come tutto il resto dei giorni,ma questa volta decise di provare a mettersi un vestito. Cercò nel suo armadio qualche vestito decente da mettere,ma non me trovò nessuno. Era ovvio,lei non metteva mai vestiti. Stava quasi per arrendersi quando,nascosto da tutte le felpe,vide un tubino nero che le arrivava a metà coscia. Era semplice e carino. L'ideale per un occasione del genere. Si truccò leggermente per poi salutare sua madre e uscire di casa. Fu in quel momento che probabilmente iniziò la serata più brutta e pericolosa della sua vita...

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