10-Andare avanti.

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La settimana dopo quella intensa serata Beatrice non uscì di casa se non una sola volta. Si era inventata di tutto per convincere la madre a non andare a scuola. Aveva usato la scusa della febbre,del ciclo,del male alla pancia e persino la scusa del mal di denti e la madre,che non era stupida,aveva già intuito qualcosa,ma per fortuna non fece domande e si limitò soltanto a sgridarla ogni volta che si inventava qualcosa di diverso. L'unica volta in cui era uscita era stato per tingersi i capelli di nero. Aveva letto su una rivista che il modo migliore per una donna di ricominciare era cambiare il colore dei capelli e allora l'aveva fatto,ma si sentiva comunque come se un treno l'avesse investita e ciò non fece altro che demolarizzarla ancora di più.
Il lunedì successivo però la madre le ordinò categoricamente di andare a scuola e che l'avrebbe accompagnata Sascha. Dopo varie lamentele da parte di Beatrice, sua madre la costrinse a salire in macchina con Sascha.

<<Hey,bei capelli>>la salutò il giovane sfoggiando un gran sorriso,ma vedendo che Bea non era altrettanto felice,il suo sorriso si spense.
<<Cosa c'è Bea?>>gli chiese dolcemente accarezzandole una gamba.
<<Nulla.>>rispose tornando a guardare fuori dal finestrino mentre toglieva delicatamente la mano di Sascha dalla sua gamba.
<<A me non sembra nulla."sbotttò Sascha.>>É per quel ragazzo con qui stavi litigando alla festa?" azzardò poi.
<<No.>>Mentì lei cominciando a guardare ovunque tranne che nei suoi occhi.
<<Mentire non ti riesce per niente bene,sai?>>disse facendo cadere il silenzio in auto. Neanche più Sascha aveva voglia di parlare. Sussurrò solamente "Se lo trovo lo uccido" e poi continuò a guidare in silenzio fino al cancello della scuola. Beatrice lo salutò e stava per uscire dall'auto quando Sascha la fermò. Era imbarazzato

<<So che non è il momento più opportuno,ma ti andrebbe di uscire con me stasera? Puoi scegliere tu il posto dove andare,ma ti prego dimmi di si.>>
Stava già per dirgli di no per via dei sentimenti che provava per Salvatore,quando vide l'aria da cucciolo che aveva in quel momento. Sembrava così dolce e tenero in quel momento. Sascha era l'opposto di Salvatore. Era dolce,gentile,premuroso e a primo impatto sembrava perfetto,e aveva solo un difetto,tuttavia era il più importante.
Non era Salvatore.
Ma ormai ciò che c'era con Salvatore,qualunque cosa fosse,era finita. Era finita il giorno in cui lei gli aveva detto ciò che provava e lui gli aveva detto di non provare nulla per lei. Da quella sera lui non le aveva più scritto o era venuto da lei.
Decise quindi di accettare la sua proposta. Non era salvatore,ma forse avrebbe potuto rimpiazzarlo. Non era innamorata di lui,ma forse con il tempo sarebbe riuscito ad amarlo.
<<Certo che mi va,ma sceglilo tu il posto,tranquillo.>>disse Bea facendo un sorriso finto. Tuttavia Sascha non se ne accorse e le fece un gran sorriso salutandola poi con un bacio sulla guancia. Inevitabilmente Beatrice pensò al contatto delle labbra fredde di Salvatore con la sua guancia e a quei brividi fastidiosi che le provocavano. Il contatto con la pelle di Sascha,invece, non le provocava nessun brivido,ma Beatrice si convinse che andava bene così e che,conoscendo meglio Sascha si sarebbe innamorato di lui,togliendosi così quell'amore impossibile e malsano dalla testa.

La giornata passò stranamente in fretta e in un attimo era arrivato già il momento di prepararsi per uscire. Beatrice non perse molto tempo a scegliere cosa indossare. Optò per una camicetta bianca,un pantaloncino di jeans e le sue adorate vans. Decise di lasciare i lunghi capelli neri sciolti e applicò solo del leggero eyleiner(?) sugli occhi. Quando ebbe finito di prepararsi trovò Sascha ad aspettarla in salotto.

<<Da quanto sei qui?>>
<<Da un paio di minuti.>>
<<Mi dispiace di averti fatto aspettare.>>
<<Non ti preoccupare.>> gli disse il ragazzo e gli fece segno di seguirlo in macchina. Anche quella volta nessuno dei due parlò fino alla fine del viaggio e Sascha si limitò ad accendere lo stereo e a chiederle quali canzoni le piacessero. Mi portò in un parco divertimenti nel centro della cittá in cui ero stata da bambina. Durante il tragitto e la fila per entrare Sascha tenne la mano di Beatrice intrecciando le loro dita. Una volta acquistato il biglietto i ragazzi si trovarono di fronte ad una grande piazza con una fontana al centro. Attrazioni di tutti tipi occupavano l'intera area rendendo Beatrice impaziente di salire su una di quelle. C'erano ragazzi che ridevano tra di loro e copie che si baciavano intorno a loro.
<<Quindi,cosa facciamo prima?>>domandò la voce di Sascha mentre ci guardavamo intorno.
<<Che ne dici della ruota panoramica?>>
<<E ruota panoramica sia.>>
I due ragazzi salirono sulla giostra e si sedettero abbastanza vicini in modo tale che le loro ginocchia si toccassero,mentre le loro mani erano ancora unite.
<<Grazie per essere venuta,questa sera.>>dose Sascha mentre i rumori intorno a loro scomparivano.
<<Grazie per avermi invitata.>>
E dopo ci fu il silenzio. Beatrice girò la testa di lato notando che era sul punto più alto della giostra e che da li si vedeva tutto il parco.
<<Guarda questo panorama.>>disse. <<É bellissimo.>>
<<tu sei bellissima.>>disse e la sua voce scese quasi a un sussurro. Beatrice non era neanche sicura che avesse voluto dirlo ad alta voce,ma lo aveva fatto.
E mentre si voltò dalla sua parte,vide che Sascha si era avvicinato terribilmente alle sue labbra...
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Piaciuto il capitolo? Chi Vi sta più simpatico? Sascha o salvatore? Sascha Bacierà bea? Tutto questo e molto altro ancora nel prossimo capito. Anyway, chi sta guardando il Titanic come me? E chi di voi non è psicologicamente pronto all'inizio della scuola? Io no di certo.
Al prossimo capitolo ragassuoli.
Bye,bye.

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