cap.7

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7 ottobre, 14.47

Eren
La sua voce ruppe il silenzio:- Esci mai?

Alzai le spalle e risposi:- No.

Levi sembrò sorpreso:- Nemmeno per andare in bagno?- chiese inarcando le sopracciglia.

Mi sfuggì una risatina:- Ma no... ci vado di mattina. Di solito tu dormi a quell'ora.

Levi cambiò posizione, da seduto con la schiena contro il muro si mise disteso a pancia in su:- E se uscissimo?

Sgranai gli occhi:- Cosa?! Non mi lasceranno mai andare fuori.

Levi non sembrò convinto, alzò un ginocchio ed accavallò le gambe replicando:- Però da un punto di vista medico è sbagliato, perché l'uomo ha bisogno della luce del sole per essere sano.

Non trovai qualcosa da ridire, così per un attimo regnò il silenzio, che ruppe di nuovo Levi:- Proverò a parlare con Hanji.

Girò la testa verso di me, mi osservò per un momento ed alla fine chiese:- Non ti fa un po' schifo vivere per terra?

Guardai il suolo e commentai:- Beh, non si direbbe ma non è così sporco come sembra. Come mai così loquace oggi?

- Non so...

- Leggermente vaga come risposta.- notai, sorridendo.

Levi sospirò:- Secondo te quanto tempo starò qui?

Distolsi lo sguardo, puntandolo per terra. Quella frase aveva fatto male:- Vuoi andare?- chiesi, a voce più bassa.

- Cosa... no. È che mi serve tempo. Per chiarire tante cose. E non so quanti giorni ho ancora per farlo.- rispose lui, lasciandomi confuso.

- Ok.- mi limitai a rispondere.

L'importante era che il demone se ne andasse, no?

Perché avrebbe dovuto esserci bisogno di Levi anche dopo?

Andava bene così, giusto?

No. Non era per niente giusto. Era terribile.

Cosa mi prendeva dopo tutti gli anni che avevo lasciato che le persone andassero e venissero?

...

8 ottobre, 11.37

Levi
Fissai Hanji più intensamente del solito, come se dovessi perforarla con lo sguardo:- Quattrocchi. Ne ha bisogno. Devi. Autorizzarci. Subito.

Lei mugolò qualcosa di incomprensibile, seguito da un:- Eddai, non metterla così... devi capire che per quanta fiducia io riponga in voi due non posso proprio far uscire Eren.

Chiusi gli occhi per un momento, respirai a fondo ed alla fine li riaprii in due fessure:- Cosa dovrei fare, Quattrocchi? Continuare a farmi ferire volontariamente per dare un attimo di pace ad Eren? Picchiare lui? Ucciderlo?

Lei rimase in silenzio, così continuai:- Lo sai cosa ha fatto quel mostro ieri notte? Mi ha detto che la mia vita l'ha rovinata lui. Tutto. Ogni singola persona che ho perso è stata colpa sua.

Mi presi la testa tra le mani, appoggiando i gomiti alla scrivania:  - E la sai la parte migliore? Mi sto affezionando ad Eren. Non va bene. Quell'essere sudicio e repellente lo ammazzerà. Capisci?

Hanji alzò lo sguardo e nei suoi occhi vidi quella scintilla che si accendeva tutte le volte che, in passato, eravamo nella merda e lei sfoderava la cazzata nella manica.

Sì. La cazzata. Perché quando si è nella merda è questo che si fa: cazzate. Sperando che vada tutto bene.

E così Hanji sorrise e disse:- Allora affezionati. Uscite. Portargli la colazione. Parlate del più e del meno. Ridete. Fate tutto quello che volete finché siete in tempo. Se è necessario vi autorizzerò io.

Rimasi fermo immobile un momento, poi riuscii a sussurrare:- Lo ucciderà.

Ed allora Hanji mi mise le mani sulle spalle:- Lo uccida. Uccida anche te. Anche me. Potrà ucciderci tutti, tanto non moriremo mai.

Non riuscii a dire una parola mentre lei continuava:- Si vive una volta sola, Levi. Vuoi morire con il peso dei rimpianti addosso, in un letto d'ospedale, o preferisci morire dicendo in faccia a quel demone di aver vissuto come nessuno aveva mai fatto?

Il mondo andrà avanti anche senza di noi, Levi.

Ormai siamo in un vicolo cieco.

Quindi... perché non approfittare del tempo che ci rimane?-

Alla fine annuii:- Sì. Come una volta, Quattrocchi. Facciamo una cazzata. Anzi, facciamo tutte quelle che non abbiamo fatto negli ultimi anni.

Hanji distese la bocca in un sorriso:- Così mi piaci, nano.

- Non chiamarmi nano!

- Ooooook.

E con ciò afferrò una carta per il permesso e la compilò, per poi consegnarmela:- Rendi felice quel ragazzo, Akermann.

- Sarà fatto.-

Afferrai la carta ed uscii dallo studio.

Avrebbero potuto essere stati i miei ultimi giorni di pace.

E decisi che sarebbero stati così indimenticabili che anche i muri li avrebbero ricordati.

Angolo strano:
Ci piacciono gli aggiornamenti di notte.

Boh, come sta andando la storia secondo voi?

Psycho || Ereri ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora