28 gennaio, 07.28
Levi
I gradini sembravano troppo freddi.
La pioggia troppo monotona.
Il cappotto che avevo sulle spalle troppo caldo.
E laggiù, sotto l'acqua, poche case più avanti, steso sull'erba gialla e umida, c'era ancora lui. Lo sapevo.
Non sapevo cosa era successo di colpo, quando le persone scese dalle auto, che provavano a staccarmi da Eren, improvvisamente si guardarono stranite.
E risalirono sulle auto, come se io e lui non fossimo lì.
Passai tutta la notte sotto la tempesta, ad abbracciare un cadavere come se potesse smettere di esserlo.
Almeno fino a quando Hanji uscì dalla porta, chiedendo inizialmente dove fosse finita tutta la gente, per poi notare i due cadaveri vicino a me.
- Oh, Levi.- aveva sussurrato.
Si era accostata a me e, da brava amica, per un'altra mezz'ora aveva lasciato che la pioggia ci cadesse addosso, mentre lasciava che le lacrime uscissero senza riguardo.
Solo dopo, si era alzata lentamente, tendendo una mano:- Ehi, Levi. Andiamo a chiedere una coperta a qualcuno, mentre mi racconti cosa è successo. Poi torneremo a prenderlo. D'accordo?
Ed io mi ero alzato. In lacrime, ma mi ero alzato.
Afferrando la mano di Hanji, mi spostai dal punto in cui, per una notte intera, avevo pianto sul cadavere della persona che avevo amato di più in tutta la mia vita.
E così ora eccomi là, seduto sui gradini di una delle case allineate sulla via.
Dopo aver spiegato ad Hanji cosa era successo di punto in bianco a tutti.
I cittadini sembravano non vedere nemmeno i due cadaveri stesi sul giardino, e nessuno sapeva di un incidente ad un ospedale psichiatrico, come nessuno sembrava essersi accorto delle sparatorie alla fine della strada.
Ma era troppo.
Per me era impossibile pensare a cosa avesse scatenato quegli eventi.
E l'unica cosa che avevo il coraggio di fare, era fissare il vuoto. Senza riuscire a credere a tutto quello che era appena successo.
Eren
Scattai seduto, annaspando in cerca d'aria.
Ben presto mi resi conto di essere ancora nel giardino della mia vecchia casa, sotto la pioggia incessante.
Sulla felpa avevo un chiazza rossa di sangue, ma il coltello non c'era.
Così come erano scomparse tutte le auto e così stava scomparendo anche il cadavere di Kenny, che diventava invisibile poco a poco.
Mi alzai in piedi barcollando appena.
E vidi il mio riflesso in una pozzanghera.
Sul mio volto, entrambi gli occhi scintillavano di un verde acceso.
Mi guardai attorno.
La casa nella quale avevo vissuto un tempo, non aveva più le finestre sbarrate, il tetto non era rotto e la porta era di nuovo nei cardini. Sul vialetto c'era un cartello: "VENDESI".
Sorrisi, era come avevo chiesto: nessuna traccia.
Mi incamminati sul marciapiede trovando con mia sorpresa che, nella strada, c'era ancora il camioncino che avevamo usato per arrivare fin lì.
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Psycho || Ereri ||
Fanfiction~Insieme?~ ~Certo, Moccioso. Insieme. È una promessa.~ --- Levi Akerman era come un angelo nato all'inferno, eternamente perseguitato dallo stesso demone spietato. Eren Jeager, invece, aveva l'inferno dentro: un demone pronto ad uscire per esercitar...