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Pov's stefano

Mi sveglio poiché qualcuno mi stava scuotendo.

"Che ore sono?"
Chiedo sedendomi sulla spalliera del letto guardando chi fosse stato a svegliarmi.
Appena vedo il volto di Sascha davanti a me faccio un balzo.

"Come sei arrivato qui?"
Mi chiede sedendosi sul letto affianco a me.

"È una storia lunga"

Mi passai una mano dietro al collo, non sapendo che rispondere.

"Ho tempo per ascoltare tutta la storia"
Mi risponde avvicinandosi a me finché la nostre gambe non si sfiorano e anche i nostri fianchi, e poi si sdraia sul letto.

"Quando ve ne siete andati, non so cosa sia successo, ma qualcuno ha provocato caos e qualcuno ha sciolto le sbarre della mia cella e poi se n'è andato"
Gli spiegai girandomi per guardarlo in faccia, pochi centimetri ci separavano

"Quindi un demone ti ha liberato, ma non sai chi sia stato?"
Mi domanda.

"Esattamente"
Rispondo, Cerco nella mia testa la minima traccia di un demone, oltre a Sascha, a cui ho fatto dei favori o che avrebbe fatto qualcosa del genere, ma oltre a sascha non c'è nessuno demone che conosco bene.

"Tu hai idea di chi potrebbe essere?"
Chiedo guardandl gli occhi color nocciola di Sascha, anche i miei sono dello stesso colore, ma hanno sfumature diverse.
I suoi sono più sul castano scuro, i miei sono più castano chiaro tendente al verde.

"Non saprei, solo una persona mi viene in mente ma è impossibile che sia lui"
Dice staccandosi un po'.

"Chi?"
Chiedo mettendomi di fianco, poggiando il gomito sul materasso, guardando Sascha.

"Salvatore, un mio amico, ogni tanto si diverte a dare fastidio agli angeli"

"beh quello che conta è che sono qui no?"
Domando guardandolo.
Sascha è perso nei suoi pensieri, e non ha sentito quello che ho detto.
Mi giro dandogli le spalle e faccio il broncio facendo l'offeso.
Subito due calde braccia mi circondano.

"Dai, non fare l'offeso"
Mi dà un bacino sul collo e mi fa girare verso di lui.
Ci separano solo pochi centimetri, lui si mette sopra di me e inizia a farmi il solletico.
Inizio a ridere come un matto.

"Dai basta"
Dico tra le risate ma lui continua, è un mio punto debole, e lui ogni volta lo sfrutta a suo favore.

"Basta"
Continuo a supplicarlo ma lui non smette

"Ammetti che ti sono mancato"
Dice continuandlmi a farr il solletico.
Io continuo a ridere a crepapelle.

"Mi sei mancato"
Non riesco a finire la frase che inizio a ridere di nuovo come un pazzo

"E tanto"
Lui smette di farmi il solletico, il mio sorriso sparisce e divento un po' triste.
Sascha si mette sopra di me, e mi abbraccia, senza dire niente.
Io lo stringo a me.
Nella schiena mi passarono dei brividi, che non passarono inosservati da Sascha.

"Hai freddo?"
Mi chiede con un tono preoccupato.

"No, mi stai scaldando"
Replico e scoppiamo a ridere.

Mi mancavano questi momenti.




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