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Pov's Salvatore

Poso i piatti e le posate nel lavandino e vado a sedermi nel divano, non ho voglia di lavarli adesso, lo farò più tardi, poi ho lasciato un piatto con una fettina di pollo anche a Stefano, in caso avesse fame dopo il bagno.

Mi fa strano ancora l'idea di passare del tempo con un angelo, ma ci sto facendo l'abitudine, poi lo stiamo facendo per salvare Sascha dai vampiri, quindi lo faccio volentieri.

Accendo la tv e inizio a fare zapping tra i vari canali, ma come al solito non c'è mai nulla, noi demoni e anche gli angeli, lupi mannari e vampiri non abbiamo una nostra linea televisiva, quindi guardiamo quella degli umani, e sono molto noiose, tra tg e programmi e film squallidi, si salvano giusto qualche film che mettono una volta ogni morte di papa e i polizieschi, ma spesso mettono sempre le stesse puntate in replica, nonostante molte di queste serie abbiano più di 10 stagioni, straordinariamente mettono sempre le stesse puntate, incredibile.

Vedo il mio telefono che si illumina nel tavolo e poco dopo parte la mia suoneria, è quella standard, non l'ho mai cambiata, prima o poi dovrei farlo.

Mi alzo dal divano e guardo chi è che mi sta chiamando, è un numero che non ho salvato in rubrica, probabilmente sarà qualcuno che vorrebbe farmi cambiare compagnia o stronzate simili.

Rispondo controvoglia e resto in silenzio, aspettando di sentire che cosa hanno da dire.

"Lei è il signor Cinquegrana?"
La voce è dura, fredda, sicuramente è un uomo, ma non ho la minima idea di chi possa essere.

"Sì perché?"
Domando sedendomi in una sedia, guardando fuori dalla finestra.

"Alec vuole incontrarla il prima possibile, la sta aspettando"
Non ho nemmeno il tempo di chiedere qualcosa che chiude la chiamata.

Non posso nemmeno passare una serata in pace, poi è anche finito da poco l'incontro tra lui e Lydia, perché vuole incontrarmi?

Mi metto le scarpe ed esco di casa, meglio non far attendere per tanto Alec, è pur sempre il mio re.

Oggi il cielo è più bello del solito, la luna è piena, si vedono tantissime stelle, non sempre se ne vedono così tante.

Il viaggio passa velocemente, alla fine la distanza tra la casa di Sascha e il palazzo reale non è tantissima, saranno massimo due chilometri.

Atterro nella piazza centrale, davanti al palazzo dove mi attendono, mi avvicino con passo veloce e vado dalle due guardie che ci sono nell'ingrosso.

"La attende nel suo ufficio"
Mi dice quello a destra, riconosco la sua voce, è lo stesso che mi ha telefonato poco fa.

Annuisco ed entro, percorro i lunghi corridoi adornati con quadri, tappeti e colonne, e arrivo davanti alla porta dell'ufficio di Alec.

Busso nella porta di mogano e e incrocio le braccia, aspettando.

"Avanti"
Apro la porta e la richiudo subito dopo, non è la prima volta che entro qui, e il suo ufficio mi sembra sempre ogni volta più grande.

È molto spazioso, sul fondo ci sono delle librerie, colme di libri di ogni tipo e con copertine di ogni colore.

A destra c'è un camino a legna, ora spento, e sopra di esso c'è una testa di lupo, davanti alla sua scrivania c'è un tappeto in pelle d'orso, la sua scrivania è molto grande, in legno di mogano come la porta, e sopra è piena di fogli e nell'angolo a destra c'è una piccola lampada, mentre nel soffitto c'è un lampadario enorme di cristallo.
A sinistra invece ci sono dei quadri, che rappresentano delle battaglie, ma non ho idea di quali siano, o se rappresentino tutte lo stesso scontro o guerra.

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