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Pov's Sascha

Cerco di aprire gli occhi ma la luce mi acceca, e sono costretto a mettermi una mano davanti ai miei occhi.

Dopo poco mi abituo alla luce abbagliante e mi guardo intorno per capire dove mi trovo.
La stanza ha tutte le Peretti bianche immacolate, ci sono dei mobili in legno, con dentro dei medicinali.

Sono ancora nella stanza degli esperimenti, che ancora non ho capito a che cosa servano, mi iniettano delle cose e dopo poco io svengo.
Questo sarà già il decimo che faccio, e ho la natica che mi brucia.

Me la massaggio per un po' finché qualcuno non apre la porta.
Mi siedo sul lettino in cui mi trovo e vedo entrare uno dei medici.

Ha una cartella in mano e una penna, mi guarda per un po' e poi inizia a scrivere qualcosa nel foglio.

Io: si può sapere cosa stai scrivendo?
Gli dico guardandolo, lui nemmeno mi risponde e continua a scrivere.
Quando finisce di scrivere esce dalla stanza e subito dopo entrano due uomini.

X: seguici
Dicono e io mi alzo, non è che abbia così tanta scelta sul cosa fare.
Tutti qui hanno una pelle chiarissima, come tutti i vampiri.
Loro dal fisico non sembrano proprio delle persone con una grande forza, ma loro hanno almeno il doppio della nostra forza nel corpo, quindi è meglio non sfidarli.
Esco dalla stanza e uno dei due inizia a camminare davanti a me, lo seguo mentre il secondo si mette dietro di me.

È come quelle scene in prigione quando trasportano un detenuto in una nuova cella.
Solo che qui non è né un film né una serie.

Arriviamo fino a una porta in ferro, e si ferma.
Io mi fermo dietro di lui guardandolo.
Ha i capelli castano scuro con un ciuffo folto, e ha le spalle molto larghe.
Nel braccio si vede un tatuaggio, ma non capisco che cosa sia.

Prende le chiavi dalla tasca dei suoi pantaloni e apre la porta, e quello dietro di me mi spinge dentro, facendomi cadere di faccia, e chiude la porta dietro di me.

È tutto buio come al solito, e sono caduto di faccia, il pavimento è fatto di roccia, mi tocco la faccia per vedere se mi si sono create delle ferite.
Per fortuna non ce ne sono.

X: stai bene?
Mi giro per vedere chi è che ha parlato, ma è tutto buio e non vedo nulla.

Distendo il palmo della mano e creo una fiamma per illuminare la stanza.
Ora la vedo, è una donna, è molto magra, ha i capelli biondi a caschetto, la carnagione è molto chiara, come quella dei vampiri, perché mi hanno rinchiuso con uno di loro?

Io: chi sei?
Le chiedo allontanandomi.

X: non devi avere paura di me, sono una prigioniera come te.
Mi dice alzandosi e venendomi incontro.

X: sono Sara
Mi tende la mano e la guardo senza muovermi.
Lei sbuffa e mi guarda

S: puoi anche stringerla, non sono un pericolo
Mi dice e io gliela stringo.
Pensavo di essere l'unico, ma non è così.

Io: comunque io sono Sascha
Le dico e lei sorride.

S: come mai sei qui?
Mi chiede sedendosi di nuovo dov'era prima

Io: mi hanno rapito qualche settimana fa, ancora non so bene il perché, probabilmente per i loro test
Dico sbuffando e tirando un pugno al muro.
Non sopporto il fatto che non possa controllare quello che sta succedendo, sono impotente, e questo mi uccide.

S: anche a te fanno i test?
Dice con voce sorpresa, si alza e inizia a fissare il muro davanti a sé.

Io: perché ci stanno facendo questi test?
Le chiedo alzandomi e mettendomi di fronte a lei.
È poco più bassa di me, saranno 5 centimetri massimo di differenza, ma comunque alza leggermente lo sguardo per guardarmi negli occhi.

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