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Pov's Stefano

Il rumore del campanello risuona per tutta la casa
Vado a vedere chi sia ma appena mi accorsi chi fosse corro a nascondermi.

"Magnus!"
Urla una voce che avevo sentito poche volte, ma che era inconfondibile.

"Sono qui!"
Gli risponde alzando la voce per farsi sentire.

Il capo dei demoni era a casa di Magnus, e io qui starei al sicuro?

"Esiste una pozione per rievocare i demoni morti?"
Gli chiede Alec con voce ferma.
Rievocare demoni? Cosa vuole fare? Un esercito di demoni zombie?!

"Si può evocare un demone, ma non riportarlo in vita, e per una certa durata di tempo"
Gli spiega Magnus con una voce tranquilla.

"Quanto tempo?"
Gli domanda Alec.
Decido di aprire la porta quel poco che bastava per riuscire a guardarli, ma vedo solo Alec, che ha un cappotto nero e dei pantaloni neri.

"Un'ora"
Gli risponde sorpassando Alec per andare non so dove, ma appena nota che la porta della mia camera è leggermente aperte con un movimento del mignolo la chiuse silenziosamente.

"Fammi questa pozione"
Dice con una voce fredda, è un ordine, e Magnus non sembra che si voglia ribellare, magari lui è un suddito del re dei demoni.

Inizio a sentire dei passi che girano per la casa, dai tonfi pesanti si capisce che è Alec.
Speriamo non voglia entrare qui, perché sennò io sarei spacciato.

All'improvviso sento bussare alla finestra che mi distoglie dai miei pensieri, mi giro e vedo Giuseppe
Apro la finestra ed esco fuori silenziosamente.

"Meno male che ci sei tu"
Sussurro guardandolo sollevato.

"Fai silenzio e andiamo via"
Spiego le ali e inizio a volare.
Lo seguo e volammo a casa di Sascha.

"E io da lui sto al sicuro?
Risposi sbuffando, non c'è niente che vada nella mia vita adesso.

"Non è colpa sua, è uno dei maghi più potenti, è normale che è ricercato anche dai demoni"
Cerca di difenderlo Giuseppe, ma la verità era schiacciante, non ero al sicuro a casa sua con tutto il via vai di persone per i suoi servizi da stregone.

"Almeno dire che sarebbe dovuto venire il capo dei demoni"
Sbuffo e atterro davanti la porta d'ingresso.

"Sascha sei qui?"
Urla Giuseppe, ma non sembrava esserci nessuno.

"Eccomi"
Dice Sascha spuntando dietro le nostre spalle.
Mi spavento e faccio un salto in aria e lui inizia a ridere.

"Stronzo"
Sussurro e gli tirai un leggeri pugno sulla spalla, che non gli fa niente naturalmente.

"Non ti arrabbiare"
Mi dice avvicinandosi per abbracciarmi e mi strinse a lui.

"Io sono ancora qui"
Giuseppe muove le mani per farsi vedere, ci stacchiamo, io inizio a ridere e Sascha si gratta il collo.

"Sa, devi tenerlo qui, casa di Magnus non è totalmente sicura, è un mago, uno dei più prestigiosi e bravi, e vanno da lui tantissime persone, anche i demoni, e oggi c'è andato Alec"
Spiega Giuseppe a Sascha, che spalanca gli occhi.

"Alec?!"
Sascha aveva una faccia buffa, che se non fossimo in queste circostanze starei già ridendo.

"Sì lui, quindi dovrà stare qua, con almeno uno di noi"
Spiega Giuseppe, il suo tono sembra quello di un padre che impartisce delle regole al figlio.
A volte lo chiamo papà perché mi ricorda troppo mio padre.

"Ma io devo andare in fabbrica"
Gli dice Sascha guardandolo.

"Anche io, infatti faremo a turni, uno sta qui di mattino e pomeriggio, l'altro di sera e notte"
Propone Giuseppe guardando Sascha, Ora è come se non esistessi io.

"Aspettate, perché dovete lavorare nelle fabbriche?
Dico confuso, non è mai stato obbligatorio lavorare, ora lo è diventato?

"Visto che siamo in guerra, o ci si arruola nell'esercito o lavori alla fabbrica delle armi e cose del genere"
Mi spiega Sascha guardandomi con un piccolo sorriso.

"Ma non combatterete vero?!"
Gli domando guardando prima Sascha e poi Giuseppe.

"No tranquillo"
Risponde Giuseppe e tirai un sospiro di sollievo, non volevo che andassero in guerra, per poi forse morire

"Io ho il turno tra un paio di ore, e dura fino a domani mattina alle sei, quindi vado a farmi una doccia"
Dice Giuseppe per poi andare al piano di sopra, e lascia me e Sascha da soli.
Ci guardialo per un po' negli occhi, poi mi butto nel divano.

"Che facciamo?
Gli chiedo guardandolo.

"film?"
Si siede di fianco a me e annuisce.

"horror?"
Propongo e Sascha mi guarda stranito, gli horror mi fanno molta paura, mi mi piacciono tantissimo, è il mio genere preferito.

"Ma poi ti spaventi per ogni cosa"
Dice Sascha, e non ha tutti i torti, ogni volta mi butto fra le sue braccia quando ho paura, perché mi fa sentire protetto, ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo, usavo la scusa che avevo paura.

"Ma sono belli"
Puntualizzo e lui sbuffa

"Va bene"
Acconsente alzando gli occhi al cielo, io mi alzo in piedi e saltello per il soggiorno.

"Bambinone"
Sbuffa Sascha e io mi fermo a guardarlo.

"Non è vero"
Dico per poi fare il broncio e lui si mette a ridere, ma io faccio solo la faccia più offesa sedendomi nel divano

"Scherzavo dai"
Si giustifica Sascha, io mi giro di schiena per non guardarlo, mi piaceva fare l'offeso.
Lui mi abbraccia da dietro, e io poggio la mia testa sulla sua spalla destra.

"Si inizia
Sascha si stacca dall'abbraccio e fa iniziare il film, io mi distendo nel divano, e poggiai la mia testa sulle gambe di Sascha, come se fosse un cuscino.
Per tutto il resto del film io grido quasi sempre e lui mi stringe a sé quando avevo paura per rassicurarmi.

È stato magnifico.








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