Cap 47

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Non ero mai stata una ragazza sportiva o atletica, non mi era mai piaciuto camminare o correre . David mi definiva spesso come un'ameba   . Ed io ci ridevo su, nonostante sapessi che avesse perfettamente ragione, quindi l'ora di educazione fisica erano una vera tortura per me .

Nella mia vecchia scuola, con David,  trovavo sempre il modo di scamparla, ed in più il nostro vecchio professore non si era mai preoccupato troppo di noi, quindi non avevo mai fatto una vera lezione di educazione fisica.
Ma adesso David non c'era, ed in più questo professore non faceva altro che urlare, urlare e farci correre.   

"Dai Bella, muovi quelle gambette! " Daniel cominciò a spingermi per cercare di farmi andare più veloce, sbuffai cercando di assecondare i suoi movimenti, ma lui ovviamente era molto più veloce di me ed infatti mi superò velocemente ottenendo un riconoscimento dal professore.  

"Dobbiamo scalarla ? " quasi urlai dopo aver sentito ciò che ci aveva imposto di fare il professore, era un' uomo alto e burbero, cominciavo ad odiarlo. 
Dovevamo dividerci a coppie e riuscire a scalare una parete nel minor tempo possibile.  

"Quanto la fai lunga moretta!" 

La voce di Jack riecheggia nelle mie orecchie assieme ad una pacca sul sedere, intimandomi di muovermi, di cominciare a fare l'esercizio.
Lo guardai malissimo assottigliando gli occhi, nel peggior modo che avessi mai fatto, ma riuscì solo a farlo scoppiare a ridere.  

Jack si avvicinò lasciandomi un buffetto sulla guancia "Moretta scherzavo" 

Cominciavo ad odiare quel soprannome.

****************

"Beh non è andata così male no? " 

"Daniel mi sarei potuta rompere l'osso del collo!"

Non ero riuscita a completare l'esercizio , ovviamente, e quando ormai ero riuscita a scalare metà della parete, persi l'equilibrio cadendo pesantemente a terra.
Per fortuna la lezione di educazione fisica era finita ed ora dovevo andare alla lezione di matematica, loro due a quella di storia.

"Erano appena venti metri, c'erano tre materassi sotto, non ti saresti mai potuta rompere l'osso del collo" intervenì Jack con le sue solite parole premurose.

"Hai solo messo male il piede" mi disse Daniel, come per consolarmi. 

"Non l'ha messo bene una volta il piede" mi sfottè Jack facendo ridere il fratello.  

"Ma quanto sei simpatico oggi " mi rivolsi ad occhi blu . "Io sono sempre simpatico moretta " mi disse schioccandomi un bacio sulla guancia. Jack era affettuoso, non sembrava ma in realtà lo era. Spacciava la sua dolcezza con sfacciataggine, ma ormai avevo imparato a conoscerlo, ed a capire a pieno ogni suo gesto.

Poi ci separammo io continuai dritta, mentre invece loro due salirono al terzo piano. 
Ero in ritardo, ci eravamo fermati a chiacchierare ed adesso stavo facendo tardi alla lezione, i corridoi infatti erano completamente deserti, ma una voce familiare richiamò la mia attenzione. 

"E cosa significa questo, te la sei scopata no Fin? Solo questo conta " 

Drake, la sua voce la conoscevo bene, indietreggiai di qualche passo e li vidi: Lui e Fin in un' aula vuota mentre si urlavano contro. 

"Drake ero ubriaco" cercò di giustificarsi il biondo, con scarsi risultati però. Il suo tono era più dolce, più gentile ed un po' .....sembrava volesse fare di tutto per convincerlo. 

"Dici sempre così, eri ubriaco anche alla festa, l'altra sera quando la tenevi per mano?" 

Drake non sembrava volersi smuovere, sembrava essere impassibile ma ferito nel profondo. 
Mi feci più piccola cercando di non farmi beccare, perché se mi avessero vista, non volevo neanche immaginare cosa sarebbe potuto accedere. 
Sapevo che era sbagliato spiarli, ed io non avevo mai fatto una cosa del genere, mi facevo schifo veramente schifo. Ma i miei piedi non si muovevano e le mie orecchie erano pronte ad ascoltare ogni loro parola  . 

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