cap9

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Non era neanche mezzogiorno e le lezioni di David finivano alle 13,non aveva senso chiamarlo adesso,sapeva che comunque  lui le avrebbe risposto ma non era un'emergenza e avrebbe potuto aspettare un'altra ora.

C'erano invece due persone che aspettavano solo una chiamata da parte della loro adorata nipotina che decise fosse arrivato  il momento buono per chiamarli.
Scorse tra i pochi numeri in rubrica fino al nome 'Nonna' e premette il tasto verde .
Aspettò uno, due, tre squilli e proprio mentre stava per riattaccare una voce morbida rispose :
"Pronto?"

"Nonna!" la richiamò Isabella e all'udire quella voce il cuore di Elisabeth Parker si riempì di gioia,era da così tanto tempo che non sentiva la sua nipotina, da quasi due settimane .

"Oh Bella,piccola mia" la voce di Elisabeth era diversa da come la ricordava lei, era meno acuta più calma e soffice, sembrava far fatica a parlare.

"Come stai?"domandò alla ragazza sospirando "Non lo so nonna" le rispose , non aveva senso mentire con una persona che provava un dolore così simile al suo. Era una delle poche persone che sarebbe riuscita a comprenderla a pieno.

"Vorrei così tanto che tu fossi qui con noi" le rivelò la donna . Ma Isabella non si aprì, non disse nulla riguardo ai pianti al dolore che persisteva ogni giorno dentro di se da quella maledetta sera. Non disse niente e tacque ma la situazione si stava scaldando e la donna decise di cambiare argomento. "Come va con tuo padre ?"

 "Lui è...è un tipo apposto" rispose semplicemente la ragazza e poi scosse la testa e sì maledì per quanto potesse essere stata stupida quell' affermazione. Il giudizio che aveva su Zayn non era neanche lontanamente simile a ciò che aveva appena detto a sua nonna,ma non le andava di raccontarle nulla,non ancora. Raccontarle gli aspetti negativi l'avrebbe fatta proccupare e quelli positivi probabilmente le avrebbero provocato rimpianti.

"Te come stai?" chiese Isabella .

"Decisamente meglio ora che ti ho risentito" Bella sorrise,anche se sapeva che sua nonna non l'avrebbe potuta vedere

"Il nonno è li con te?"domandò successivamente la ragazza sdraiandosi sul letto .

"In realtà è di sopra che dorme"

"Oh,e lui come sta?" le dispiaceva non poter parlare con suo nonno, era sempre stata una figura molto importante nella sua vita. I ricordi più vecchi, quelli più particolari della sua infanzia li aveva con lui.

"Non so se sarà mai in grado di riprendersi del tutto piccola mia" Elisabeth rispose sinceramente ,mentre gli occhi le si inumidivano. Ed Isabella non sapeva cosa dire,amava suo nonno,ma infondo lo capiva

"Digli che ho chiamato d'accordo?" si limitò a dire, quella conversazione era travagliata e la metteva a disagio, aveva paura di dire qualcosa di troppo, qualcosa che avrebbe potuto peggiorare le cose.

"Certo,vedrai che non appena si sveglia ti richiama" maElisabeth sapeva di star mentendo,suo marito le rivolgeva appena la parola e lei era la donna che amava ancora dopo quindici anni di matrimonio,e nonostante John Parker amasse terribilmente sua nipote,Elisabeth non era del tutto certa che l'avrebbe richiamata.

"La zia?,come sta?"domandò Isabella,"Oh Jessie,beh lei hem,sta.....sta....ma non ci hai parlato?" La signora Parker fu vaga e cercò di deviare l'attenzione.

"No,non la sento dal giorno del funerale", le rivelò. E per Isabella una situazione del genere era assurda perché Jessie era sempre stata presente nella sua vita. Era la sua adorata zietta dalle mille sfumature diverse, totalmente dipendente dal caffè e con il suo solito portatile nella borsa a tracolla più pesante di lei.

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