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Quella mattina era iniziata nei peggiori dei modi, erano state le urla tra Josh e Cameron a svegliarmi, e quando entrai di corsa in cucina li vidi entrambi seduti a tavola intenti a discutere su qualcosa che sembrava davvero serio.

"Che succede?" Chiesi in cerca di spiegazioni.

"Oh nulla tesoro, stavo solo parlando con Cameron" disse Josh sorridendo.

Vidi le mani di Cameron strette in due pugni sul tavolo e lo sguardo basso e arrabbiato.

"Sicuri?" Chiesi rimanendo lo sguardo su Cam.

Cameron non mutò espressione e non diede nessun segno di voler parlare.

Guardai il sorriso di Josh che però non raggiungevano i suoi occhi che cercavano di riassicurarmi.

"Va a prepararti per la scuola altrimenti farai tardi." Dissi Josh avvicinandosi a me e lasciandomi un bacio sulla fronte.

Quando salii in macchina con Cameron, provai a farmi dire di cosa stessero parlando lui è Josh ma a scarsi risultati, in quanto lui aveva deviato il discorso.

Arrivammo fuori scuola in silenzio e una volta che scesi dall'auto Cameron non fece lo stesso.

Lo guardai confusa.

"Tu inizia ad entrare, non possiamo farci vedere sempre insieme" disse tendo lo sguardo sul volante.

Annuii sapendo che non aveva tutti i torti ed entrai a scuola.

"Ok Nash ora puoi lasciarmi" dissi sorridendo al ragazzo che si era avvinghiato a me come un koala.

"Mi sei mancata un casino" disse lui ignorando spudoratamente la mia affermazione stringendomi ancora di più.

"Anche tu mi sei mancato, ma così non respiro" dissi ridendo mentre il ragazzo si staccò da me.

"Allora com'è andata con tua zia e i tuoi cugini?" Mi chiese mentre camminavamo per i corridoi della scuola.

Ebbene sì, questa tortura era iniziata di nuovo.

"Bene." Mi limitai a rispondere ricordandomi gli ultimi avvenimenti.

"Tu Che hai fatto questo capodanno?" Chiesi.

"Nulla di che" disse, ma lo vidi arrossire.

"Hamilton Nash Grier, cosa mi stai nascondendo?" Chiesi guardandolo di sottecchi.

"Niente" Disse lui alzando le spalle.

In quel preciso istante katrine si avvicinò a noi.

"Ciao Nicole" disse abbracciandomi.

Ricambiai l'abbraccio. "Come stai?" Chiesi.

"Abbastanza bene" disse lei sorridendo mentre guardava Nash

Guardai Nash evidentemente imbarazzato e iniziai a far oscillare lo sguardo tra i due

Mhh.. qui gatta ci cova.

"Tu?" Chiese facendo tornare lo sguardo su di me.

"Molto bene direi" dissi sorridendole.

"Che ne dici se uno di questi pomeriggi non ci organizziamo e usciamo? È un po' che non parliamo" propose lei.

"Certo, perché no" dissi io facendo strusciare i palmi della mano sui miei jeans.

"Bene. Chiamami quando sei libera" disse sorridendomi.

Ancora Tu? ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora