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Canzone per il capitolo: i hate u i love u

Aprii gli occhi molto lentamente mi alzai dal letto senza dire una parola avevo pianto troppo quella notte ed ero stanca: sia fisicamente, sia mentalmente e sia emotivamente.

Andai in bagno e mi guardai allo specchio. Dio santo.. fù l'unica cosa che riuscii a pensare dopo aver visto il mio orribile aspetta allo specchio.
Decisi di farmi una doccia. Feci una doccia fredda, volevo scacciare via tutti i ricordi di quella sera. Sospirai rumorosamente. Uscii dalla doccia e mi vestii con un paio di leggins neri e un felpone grigio. Scesi giù "buongiorno tesoro" disse mia madre. Gli feci un cenno della testa mettendo il cappuccio della felpa. "Buongiorno" la sua voce mi face avere un tuffo al cuore ormai innesistente, rotto in tanti piccoli pezzettini, ormai era innesistente. "Vado a scuola" sussurrai con voce flebbile prima di uscire di casa e infilare le cuffiette. Oggi il tempo e come il mio stato d'animo. Nuvoloso, confuso, senza colori, grigio e spento senza aspettative che il sole possa uscire dal quel aggroviglio di nuvole grigie e spente, un tempo senza vita.
Iniziai a camminare verso scuola mentre Diamons di Rihanna risuonava nelle cuffiette. Arrivai a scuola e cercando di passare innosservata mi avvicino all'armadietto, prendo il libro di biologia ed entro in classe prima che possa suonare la campanella. Mi siedo all'ultimo banco vicino alla grande vedrata in vetro e inizio a guardare fuori dalla finestra mentre Human di Christina Perri faceva capolineo nelle cuffiette. Iniziò a piovere ed io iniziai a lacrimare al suono di quelle note. Non mi accorsi che la professoressa era entrata e si ara avvicinata al mio banco per chiedermi il perchè stavo piangendo appena mi accorsi di star piangendo avanti a tutti presi la borsa e corsi fuori fuori dalla classe, ignorando le urla della prof. Nessuno deve vedere la mia vulnerabilità nessuno deve capire che lui è il mio punto debole.
Correvo verso il bagno e vado a sbattere contro qualcuno. "Nicole" disse lui tenendomi per non farmi cadere "lasciami" urlai con le lacrime staccandomi da lui e correndo verso il bagno. Appoggio la borsa con il telefono e le cuffiette sul grande davanzale del lavantino. Appoggio le mani su quest'ultimo e insipiro ed espiro più volte. Mi tolgo il cappuccio e mi sciaquo la faccia con l'acqua fredda. Raccolgo i capelli in una perfetta coda di cavallo. Respiro più volte guardandomi allo specchio, avevo gli occhi rossi e gonfi, due occhiaie ben evidenti sotto gli occhi e un espressione mista tra la confusione, tristezza e delusione. Inspiro ed espiro più volte prima di mettere il cellulare nella borsa mettere il cappuccio della felpa ed uscire dal bagno. Comincio a camminare verso l'aula di biologia pensando ad una scusa plausibile da dire alla prof per il mio comportamento. Sopiro e sto per bussare alla porta quando qualcuno mi tira per il polso e mi strattona fino a far combaciare le mie spalle all'armadietto. Tengo lo sguardo basso. Fa che non sia lui.
"perchè sei corsa via dalla classe?" Alzai lo sguardo e due occhi celesti mi stavano guardando con aria preoccupata. Abbracciai Nash e lo strinsi a me e iniziai a maledirmi in tutte le lingue del mondo per essere rimasta con lui e non essere andata a casa di Nash. Lui non disse niente capendo che avevo bisogno di un abbraccio mi strinse forte. "Cosa ti è successo piccola" sussurro più a se stesso che a me. Mi alzò il mento con due dita "vuoi spiegarmi cosa è successo?" Chiese. Scossi la testa in segno di negazione, lui si passò una mano tra i capelli "vabbene" sussurrò prima di abbracciarmi di nuovo. Appoggiai la guancia sul suo petto e lui iniziò a lasciarmi nel baci sui capelli. Mi staccai dall'abbraccio "stai meglio?" Mi chiese. Annuii sforzando un sorriso. "Nicole non devi fingere con me: stai bene?" Mi domandò di nuovo "io.. non lo so" sussurrai

[...]

3 giorni dopo.

Mi alzo dal letto alle 5.00 non ho sonno, non dormo ormai da tre giorni, non mangio, non parlo con nessuno se non con Nash usado solo monosillabi. La mia voglia di vivere è andata a farsi fottere. Provo apatia nei confronti di tutti e tutto, non mi interessa della scuola, di cosa pensano i miei amici di me, dei miei genitori, non mi importa niente, non riesco a provare niente se non indifferenza nei confronti ti tutto e tutti. Mi metto un paio di leggins, una maglia lunga fino alle ginocchia e scendo giù. Sono le 5.30 così decido di uscire fuori, mi siedo sull'altalena da giardino situata sulla veranda caccio il pacchetto di marboro dalla tasca della maglia e inizio a fumare, eh già ho iniziato a fumare.
Continuai a fumare e a guardare il panorama buio e avanti a me, sopirai un tiro dalla sigaretta e poi espirai chiudendo gli occhi quasi come se volessi sparire in quella piccola nuvola di fumo. Finii la sigaretta e buttai il mozzicone a terra chiusi gli occhi godendomi dell'aria fresca che c'era. Restai su quell'altalena per più di mezz'ora quando iniziò a solgere il sole. Restai a guardare quel panorama mentre fumavo un'altra sigaretta. "Da quant'è che fumi?" Non risposi e continuai a fumare. "Sto parlando con te" non risposi e continuai a fumare, una volta finita la sigaretta buttai anch'essa a terra ed entrai in casa ignorando completamente l'essere che era di sotto. Salii in camera presi lo zaino ed uscii di casa avviandomi verso scuola. Forse per la prima volta nella storia non avrei fatto tardi a scuola. Erano le 6.30 e avevo tutto il tempo del mondo, così a passo molto lento arrivai a scuole verso le 7.15
Mi sedetti a terra vicino il cancello ancora chiuso della scuola e fumai un'altra sigaretta. Se ve lo state chiedendo. Si fumo molto, mi aiuta a calmarmi e mi rilassa. Appoggio la testa sul muro dietro di me e sospiro. "Sono le 7 cosa ci fa già qui signorina Williams?" Alzo la testa e mi trovo il nuovo preside. "Oh nulla preside, mi sono svegliata prima stamane e siccome arrivo sempre in ritardo oggi ho deciso di fare una sorpresa alla prof di diritto" dico con un espressione indifferente. "Sono al corrente del suo costante ritardo signorina Williams" disse il preside ridacchiando. "Vuole entrare? Si gela qui fuori" mi chiede. Faccio le spallucce "vabbene" mi alzo in piedi ed entro nell'edificio affiancata dal preside. "Allora signor preside, le piace la sua nuova scuola?" Gli chiedo. "Molto, sopratutto gli alunni" disse dandomi un occhiata mente apriva la porta della presidenza. "Predise scusi se glielo chiedo ma il vostro nome è..?" Chiesi. "Joshua Williams" disse entrando, poi guardò e degludì. Lo squadrai dalla testa ai piedi. "Ha il mio stesso cognome" dissi tenendo uno sguardo curioso. Lui si allentò il nodo alla cravatta "già che coincidenza" disse evidentemente nervoso. "Già.." sussurrai io sedendomi su una delle portrone in pelle nera. Era la mia prima conversazione dopo giorni che comprendeva più che semplici monosillabi. "Signorina Williams ultimamente le ho visto assumere un comportamento strano, sta bene?" Mi chiese. "Più che bene" mentii "a me non sembra, sono... padre anche io e lei non mi sembra che stia bene" disse il presidr avvicinandosi a me. Mi alzai in piedi "preside non le hanno mai detto che impicciarsi dei fatti degli altri é male educazione?" Dico Innarcando un sopracciglio. "Signorina Williams controlli i suoi impulsi si ricordi che io sono il preside e deve portarmi rispetto" disse in torno fi rimprovero. "Giusto preside, lei é il preside ed io l'alunna. Si comporti come tale e non ci impicci più dei fatti miei. Ora se non le spiace -presi la borsa da terra- devo andare in classe" dissi per poi uscire dalla presidenza ed andare in classe.

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Genteeeeeeee🍟
Che ne pensate di questo capitolo? Vorrei tanto un vostro parere, fatemi sapere che ne pensate💋
Aggiornerò presto🌹

-Nuccy💘

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