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La paura che mi misi quella sera, non potrò mai dimenticarla.
Quando sentii la porta di casa aprirsi andai in panico scesi immediatamente dal tavolo accalda e col cuore che batteva come non mai in tutta la mia vita. "Amore hai dimenticato i finestrini dell'auto aperti!" Sentii urlare mia madre. "Oh hai ragione tesoro" la porta rimase semi aperta. Guardai cam e lui mi indicò la maglia per terra. Cosi la presi l' infilai e tornai a tagliare le carote. "Ragazzi siamo qui" urlò mia madre entrando in casa. "H-hey" li salutai. I due quasi coniugi entrarono in casa quando anche una terza persona entrò. "Nonna!" Urlò cam abbracciandola. Io vi avvicinai all'anziana signora. "Oh ciao piccola Nicole. Come stai? Ho saputo quello che è successo." Disse la nonna. "Ora sto bene." Dissi. La vecchietta sorrise "ma tesoro stai preparando la cena tu da sola?" Chiese. "Oh no, cameron mi stava aiutando, vero cam?" Dissi guardandolo. Lui annuì. "Volevamo farvi una sorpresa." Dissi fingendomi dispiaciuta. "Nicole ti lascio cucinare, ma solo perchè c'è cameron, non mi fiderei di te, potresti fare fuoco alla casa." Disse mia madre. Bè come darle torto. Annui. "Noi vi aspettiamo in salone allora" dissi josh. Annuii e li guardai andarsi a sedere sul divano. "Perchè l'hai fatto?" Mi chiese cam prendendo una pentola. Feci le spallucce arrossendo. Non potevo dirgli che l'ho fatto per passare un po di tempo sola con lui. "Nicole stai arrossendo" disse lui ridacchiando. "Taci e cucina babbuino" dissi ridendo. "Ai suoi ordini nana" disse iniziando a cucinare un la pasta.
Chiamarlo come lo chiamavo prima, mi fece sentire un vuoto allo stomaco, quasi come se rimpiangessi quei tempi. Beh sinceramente l'unica cosa positiva di "quei tempi" era che non eravamo fratellastri. Sbuffai e continuai a cucinare.

"Tesoro la cena è deliziosa" disse la nonna. Sorrisi. "Grazie" dissi. "Anche tu hai fatto un ottimo lavoro cameron. Grazie" disse sarcastico cam. Ridacchiai. "Su non prendertela, farai di meglio la prossima volta" dissi per poi dargli una piccola spallata prendere il piatto sporco e portarlo il cucina per metterlo in lavastoviglie. "Ma se sono stato favoloso" disse lui seguendo i miei stessi movimenti. "Si cam come no" dissi io mettendo il piatto nella lavastoviglie. "Vorresti dire che non sono il miglior cuoco del mondo?" Disse mettendosi sulla difensiva. "No sto dicendo che se non ci fossi stata io probabilmente ora starebbe andando a fuoco casa." Dissi io. Lui mi guardò male. "Ma sentitela" disse lui posando il piatto nella lavastoviglie. Sorrisi. "Ognuno ha le proprie capacità, io sono brava a cucinare invce tu sei bravo a-" "farti urlare, contorcere e gemere dal piacere?" Domandò lui sussurrando mentre incrociava le braccia al petto e innarcava le sopraciglia. Sentii avvamparmi. "Stavo per dire, a giocare a Lacrosse" dico cercando di fare la disinvolta. "Guarda che le ho viste le tue guance farsi rosse" disse lui provocatorio. "Ti sbagli" dissi io girandomi verso la cucina. Sentii le sue mani sui miei fianchi tirarmi verso di lui. Ormai non c'era nessuna via di fuga. Ero intrappolata tra le sue braccia, ed era la trappola migliore che potesse capitarmi, le sue braccia. L'unico posto dove mi trovo bene, l'unico posto dove posso stare al sicuro, sentirmi al sicuro. L'unico posto dove posso essere me stessa senza che io debba fingere di essere chi non sono. LE SUE BRACCIA SONO LA MIA VERA CASA.

"Sei così bella.." Sussurrò al mio orecchio. Sentii i brividi partire dal collo, dove la sua voce aveva picchiato violentemente, fino alla schiena per poi espandersi ed irradiarsi per tutto il mio corpo. Mi lasciai andare sul suo petto e mi lasciai cullare dalle sue braccia. "Dio.. non sai quanto bramo il tuo corpo contro il mio" disse con voce rauca. Sentii le gambe diventarmi gelatina. Non poteva avere tutto quel controllo su di me, era fottutamente impossibile. Eppure lui ci riusciva, mai nessuno , e sottolineo MAI, era riuscito a farmi sentire in quel modo.

Chiusi gli occhi sperando che quel momento durasse per sempre. Ma come sempre, tutte le cose nella hanno una fine.

"Nicole, Cameron. Prendete voi il dolce?" Chiede mia madre. Deglutii staccandomi da Cam. "si" urlai con voce spezzata. "Dobbiamo.. Dobbiamo tornare di la" dissi. Cam annuii. "Tu inizia ad andare io prendo il dolce ed arrivo" dissi deglutendo portandomi una mano sul collo sentendo un leggero pizzichio. "Io li scioglierei i capelli, perché si nota. Si nota tanto" disse prima di tornare in cucina.

Guardai la sua figura scomparire tra le due porte confusa. Che intendeva. Presi il mio cellulare aprii la fotocamera e notai un enorme livido violaceo sul mio collo. Oh merda. È enorme ed io non mi sono accorta di nulla. Ero così estasiata dal suo tocco, che non mi sono resa conto che mi stava facendo un succhiotto.

Senza altra scelta, sciolsi i miei lunghi capelli neri sbuffando. Presi il dolce dalla credenza e lo portai in salone dove stavamo cenando.

"Mamma, josh, nonna. Se non mi dispiace io andrei a letto, domani devo andare a scuola ed sono già mezzanotte passata. Mando un messaggio a Shawn e lo avviso che per stasera rimango qui" dissi educatamente. "Certo tesoro"" disse mia mamma. Sorrisi e vidi Cameron sorridere quando dissi che sarei rimasta a dormire a casa nostra.

Salii le scale velocemente e andai in camera mia. Presi il pigiama nel cassetto del comodino e andai un bagno. Avevo bisogno di una doccia calda.
Mi chiusi nel piccolo bagno, aprii l'acqua calda e dopo essermi spogliata, bagnai il mio corpo con l'acqua calda. Lasciai che i miei nervi e muscoli sì rilassassero sotto al tocco caldo dell'acqua.

Dopo essermi fatta una doccia rilassante, indossai il mio pigiama. Uscii dal bagno e andai a letto.
Mi infilai sotto le coperte calde e sentii la sensazione di benessere irrompere nel mio animo.
Chiusi gli occhi cercando la posizione giusta per dormire. Mi giravo e rigiravo nel letto, ma non riuscivo a trovare la posizione adatta. Sbuffai e aprii gli occhi quando sentii la porta di camera aprirsi. "Sei ancora sveglia?" La sua voce era bassa. "Si" sussurrai. Lo sentii entrare e chiudere la porta dietro di se. "Cosa fai?" Domandai alzandomi sui gomiti cercando di scorgere la sua figura nella penombra cosa al quanto impossibile siccome era tutto immerso nel buio più totale. Lo sentii imprecare più volte. Quando sentii un forte tonfo. Mi allungai per accendere la luce sul comodino, e quando accesi la luce vidi Cam per terra che si teneva il piede. "Che hai combinato?" Chiesi guardando i suoi piedi scalzi. "Ho sbattuto il mignolino vicino al letto" disse. In uno scatto veloce portai le mani vicino alla bocca per non scoppiare a ridere. "Non ridere. È così doloroso" sussurrò stringendosi il piede tra le mani. Mi morsi l'interno delle guance per non ridere. "Dai vieni qui" dissi spostandomi per farlo mettere di fianco a me. Lui si alzò da terra e venne lentamente vicini a me. Lo veci sdraiare di fianco a me e lo abbracciai "ti fa ancora male il dito?" Chiesi. "Ora non più" disse stringendomi a se. Appoggiai la testa sul suo petto e le sue braccia circondarono il mio corpo. "Rimani a dormire qui con me?" Chiesi. "Sono venuto per rimanere" ammise. Sorrisi e mi accucciai al suo petto. Chiusi gli occhi e trovai finalmente la posizione giusta per dormire. Purtroppo era così e non c'era niente da fare. Lui è il mio posto giusto sempre.

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CIAOOOOO❤️
Mi spiace essermi fatta attendere così allungo ma ho avuto contrattempi e problemi con wattpad ma yey sono tornataaaa
Se il capitolo vi è piaciuto commentate e votare sono curiosa di sapere cosa pensate di questo capitolo.
See u soon guys💖

~Nuccy💘

Ancora Tu? ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora