thirteen.

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«Di chi state parlando?» il mio fidanzato si avvicina a noi e volge lo sguardo verso di me, curioso e irritato al tempo stesso.
Mi paralizzo all'istante e guardo Perrie, in cerca d'aiuto.
«Parla di suo cugino, è malato però vuole uscire di casa perchè è da molto che non lo fa. E ha detto che uscirà solamente se la sua cara cuginetta lo accompagnerà.» dice la bionda e tiro un sospiro di sollievo. Lo sguardo di James vaga tra me e Perrie continuamente.
«Ma non dirlo a Tristan, vuole che il cugino guarisca presto e non accetterebbe. Lo fa solo per il suo bene.» dice nuovamente Perrie e i muscoli di James si rilassano. Devo proporre a Perrie di iniziare un corso di teatro e recitazione, perchè la prenderebbero subito, senza pensarci due volte.
«D'accordo, fammi sapere se tuo cugino si riprende poi.» dice e mi da un bacio sulla guancia. Lo abbraccio e torna in salotto da Tristan.
«Grazie.» sussurro poi, lei mi sorride.
«Andiamo a fare un giro?» chiede poi Tristan entrando in cucina, annuiamo. Ci informa sul fatto che verrà anche Isabella e spero vivamente che la storia di Bradley non esca fuori, perché non me la sento proprio di mentire di nuovo.
«Ehi Bella, come stai?» chiede Tristan non appena la mora ci raggiunge al parco. Come non detto, grazie fratello.
«Bene, più o meno, ma non pensiamoci ora. Godiamoci la passeggiata.» dice lei e camminiamo per le stradine del parco, c'è un po' di vento ma comunque sia si sta bene. Un gruppo di ragazzini ci viene incontro.
«Avete una sigaretta?» chiede un ragazzo che avrà sedici anni e non di più. Tristan e James lo guardano, inarcando le sopracciglia. Rispondiamo di no, poiché nessuno di noi fuma, e il ragazzo torna dal suo gruppetto alzando le spalle.
«Poteva essere mio figlio quel ragazzino.» dice poi Tristan scoppiando a ridere, ridiamo anche noi e a Isabella le si forma una specie di smorfia sul viso.
«Posso parlarti?» mi afferra il braccio e io spalanco gli occhi, indico me stessa, come a dirle chi? Io? E lei annuisce.
Ci spostiamo di poco e lei si mordicchia le unghie agitata.
«Ho un ritardo.» dice poi e si tocca la pancia. Spalanco gli occhi sorpresa, ed irritata, mio fratello è nei guai, è meglio che gli prenoti il primo volo per il Messico. Lei mi guarda, poi abbassa lo sguardo e una lacrima cade dai suoi occhi. Le afferro le spalle, massaggiandole dolcemente.
«Lui lo sa?» indico Tristan con lo sguardo, lei scuote la testa.
«Non so come dirglielo, ho paura di come possa reagire, e se dovesse lasciarmi?» mi chiede e le lacrime ancora visibili sul suo viso, gli altri sono entrati in un negozietto, fuori ci siamo solo io e lei. Scuoto la testa, Tristan non la lascerà, ha venticinque anni, è maturo e capirà.
«Quanti anni hai Bella?» le chiedo poi.
«Ventuno.» immaginavo fosse più piccola. Chissà come reagirà Bradley, anzi, chissà se glielo dirà.
«Sarò con te quando glielo vorrai dire a mio fratello.» le prendo la mano e lei annuisce, mi stringe in un abbraccio e mi ringrazia. Solo ora noto la somiglianza con suo fratello, hanno le stesse labbra sottili, i capelli di Isabella sono mossi, non ricci come quelli del fratello.
«Tu saresti perfetta per mio fratello.» dice e quasi mi strozzo con la saliva. Tossicchio imbarazzata e la guardo.
«Sì insomma, avete lo stesso carattere, più o meno, lui è molto più scorbutico di te, ma quando vuole sa essere molto dolce, è sempre pronto ad aiutare il prossimo, proprio come fai tu.» dice e mi sorride. Abbozzo un sorriso e scuoto la testa. Lo conosco già e ci siamo già baciati due volte, vorrei dirle. Ma tutto ciò che riesco a fare è guardarla confusa.
«Appena torna vorrei fartelo conoscere, ha bisogno di una ragazza come te che lo riporti sulla retta via.» dice ed annuisco. Basterà far finta di non conoscerlo.
«Bella, io sono fidanzata con James però.» le dico e lei spalanca gli occhi.
«Uh, immaginavo. Potreste comunque rimanere amici, tipo migliori amici?»
«Mh, queste cose dei migliori amici non fanno per me. Ma certo, mi farebbe piacere conoscere Bradley.» le dico e lei annuisce, poi ripensa a ciò che ho detto e spalanca la bocca.
«Come sai che si chiama Bradley? Io non te l'ho mai detto.» dice.
«Me l'ha detto Tristan.»
«Uh okay.» i ragazzi e Perrie tornano da noi e insieme proseguiamo la nostra passeggiata, è quasi ora che io vada al lavoro. Stiamo camminando per i negozi quando due persone catturano la mia attenzione, una di queste è una ragazza alta, bionda, con un fisico da perfetta modella. L'altra persona ha un cappello, e non lo vedo bene da qui. Perrie nota il mio sguardo verso quelle persone e si gira verso di me per decifrare la mia espressione. Le mani della ragazza si posano sulla guance del ragazzo, e successivamente finiscono sul suo cappello, glielo toglie e noto allora un ammasso di capelli ricci, spalanco gli occhi e Perrie afferra la mia mano.
Quel ragazzo è Bradley, e al momento le sue labbra sono impegnate su quelle della bionda, sicuramente rifatta, che si trova davanti a lui.
Qualcosa nel mio cuore si muove, sposto lo sguardo verso Isabella e fortunatamente non si è accorta della presenza del fratello, afferro la mano di James, forse per cercare conforto dopo quella scena, e lui prontamente l'afferra, unendo le nostre dita.
«Tutto okay?» mi chiede poi. Annuisco.
«Sisi, dovrei andare al lavoro, vado prima perché devo sistemare alcune cose, mi accompagneresti?» gli chiedo successivamente, prima abbandono questo parco, meglio è.
Lui annuisce. Stiamo per attraversare quando una voce, a me fin troppo familiare, ci interrompe.
«Isabella, sei tu?» la ragazza in questione si gira di scatto verso il ragazzo, lo guarda per qualche secondo e appena mette a fuoco gli salta addosso piangendo, lega le braccia attorno al suo collo e lui la solleva di poco, abbracciandola.
«Bradley, mi sei mancato da morire.» dice e stringo gli occhi, non mi giro, non voglio che mi veda.
«James possiamo andarcene? Farò tardi al lavoro ti prego.» lo imploro e lui annuisce, poi scioglie le nostre mani.
«Un secondo solo.» dice e si volta ad osservare la situazione, senza farmi vedere mi metto il cappuccio del giubbotto e mi metto una mano sulla faccia, per non farmi riconoscere.
Perrie afferra la mia mano, sta tremando. Ed io più di lei.
Isabella e Bradley sciolgono definitivamente l'abbraccio e si guardano. Poi lo sguardo della mora si posa sulla bionda che si trova accanto al riccio.
«Shana, qual buon vento ti porta da queste parti?» chiede e la bionda, che ora che osservo meglio è palesemente rifatta, sorride.
Shana, e solo il nome dice tutto.
«Sei gelosa? Hai una faccia indecisa, pare che tu stia programmando il suo omicidio.» mi sussurra Perrie, sorrido alle sue parole.
«Non sono gelosa, non so nemmeno chi sia.»
«Bradley appena tornato è subito venuto a trovarmi.» spiega e non mi meraviglio quando sento la sua voce stridula.
«Sì, dovevo assolutamente recuperare il tempo perso con te Shana, mi sei mancata da morire davvero.» le afferra la mano e lei gli da un bacio sulla guancia, non smettendo mai di sorridere come una vipera.
Ma non sono gelosa, sia chiaro, semplicemente mi sembra un po' antipatica. Quasi vomito alla scena di loro due avvinghiati, alzo gli occhi al cielo. Perrie ride silenziosamente vedendo la mia faccia, poi Isabella li guarda confusa, forse neanche lei sopporta questa Shana.
«Ah, che momento sdolcinato davvero, mi commuovo, ora me ne devo andare o farò tardi al lavoro.» dico acida e guardo prima Bradley e poi Shana, attraverso la strada e corro via da lì prima che la situazione degeneri.
Ad un tratto sento un urlo provenire da dietro di me.
«Veronica!» urla, ma non è nè mio fratello nè James, neanche Perrie o Isabella.

È Bradley.

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Tan tan taaaaaaaan
Rido, new entry nella storia, Shana, fate voi ma a me sta già antipatica rido. Potrei farci un pensierino su qualche catastrofe su di lei lmao. Anyway, a parte gli scherzi, come state?
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, e spero che la storia sia di vostro gradimento, mi sto impegnando molto a scriverla, fatemelo sapere nei commenti.
Vi voglio bien. Sciauuu :)
-fede

Il ritratto di Bradley Will Simpson. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora