«Buongiorno ragazze.» un James sorridente, con una busta enorme di Starbucks in mano, entra in casa nostra.
«Ehi.» gli vado incontro e gli lascio un bacio a stampo. Si siede in cucina, dove c'è Perrie che smanetta con il telefono.
«Vi ho portato brioches calde e i cappuccini.» lascia il sacchetto sul tavolo e prendiamo le nostre colazioni.
Si siede vicino a me e mi circonda i fianchi con le sue grandi braccia. Mi lascia un bacio sul collo e mi sorride.
«Potete non amoreggiare alle nove del mattino davanti a me, vi prego.» dice Perrie con una punta di disgusto nella voce. È stressata da quando ha messo i piedi giù dal letto, perché questa sera uscirà con il mio capo, che in effetti è strano da dire, anche perchè penso che lui sia molto più grande di lei. Sarà stato un colpo di fulmine, chi lo sa.
Ad un certo punto la porta si spalanca, ed entra in casa un Tristan con il fiatone, arriva in cucina e ci saluta frettolosamente. Si siede sulla sedia e ci guarda, sembra parecchio scosso, e pare non abbia dormito per niente. Mi avvicino subito a lui e gli accarezzo i capelli.
«È tutto okay Tris?» gli chiedo, lui annuisce, poi scuote la testa, poi annuisce di nuovo. Okay, non va per niente bene.
«Isabella, dopo la telefonata di ieri a cena, è strana. Le ho chiesto cosa fosse successo e mi ha detto che suo fratello, che era sparito da circa un anno, e che si pensava fosse morto, è tornato a casa.
E che ha trovato i suoi genitori, che l'hanno respinto.» dice lui nervoso, improvvisamente tutto il dialogo avvenuto la notte precedente con Bradley mi ritorna alla mente, trattengo il respiro per un attimo e poi sospiro.
Perrie posa una mano sulla sua spalla, chiedendogli di continuare a parlare.
«Lei è molto scossa, è da circa un anno che non lo vede. Ha detto che ha sempre avuto un legame molto stretto con il fratello, e ha detto inoltre che ha sofferto molto quando se n'è andato. Sono stato da lei prima, era nervosa, piangeva, il fratello dopo ieri sera non è più tornato a casa. E lei è disperata, può essere ovunque.» dice e quasi mi viene da piangere, io so dov'è, so anche perchè non torna, solamente non posso dirlo. Potrei dirlo solamente a Perrie.
«L'aiuteremo sicuramente a trovare il fratello.» dice poi James, Perrie e io annuiamo.
«Ti ha descritto com'è fatto? O ti ha detto il suo nome? Sarà più facile cercarlo così.» chiede nuovamente James, molto curioso. Lo guardo. Se solo sapessero..
«Mi ha detto solamente che è alto più o meno come Veronica, ha i capelli castani e ricci.» appena Tristan pronuncia queste ultime parole, Perrie si gira di scatto verso di me. Alza le sopracciglia sorpresa e continua a guardarmi. Io la guardo e alzo le spalle.
«E ti ha detto come si chiama?» chiede poi Perrie, guarda verso di me mentre pronuncia queste parole. Io chiudo gli occhi per un attimo, desiderando che tutto questo trambusto non fosse mai accaduto.
«Sì, mi pare di aver capito si chiami Bradley.» Perrie batte la mano sul tavolo e io la guardo subito, facendole segno di stare zitta con la testa. Lei annuisce.
«Bhe, lo troveremo.» alzo le spalle io. Loro mi guardano confusi, poi si guardano tra di loro e annuiscono. James e Tristan si mettono a parlare tra di loro e vanno in salotto, Perrie approfitta della loro assenza per iniziare il suo terzo grado.
«Hai sentito vero? Perché non hai detto che tu lo conosci?» mi chiede la bionda, tiene un tono di voce basso in modo tale da non farsi sentire.
«Non lo so okay? Se Bradley vorrà tornare sono certa che lo farà lui, non ha bisogno che delle persone lo cerchino per tutta la città. Anche perché New York è parecchio grande.» le dico e lei alza gli occhi al cielo.
«Tu non vuoi dire la verità perché non vuoi che Bradley torni a fare una vita normale, non vuoi che Bradley conosca altre persone al di fuori di te.» dice poi con un tono di voce fin troppo acido.
«Questo non è assolutamente vero.» assottiglio gli occhi e la guardo male. Lei alza gli occhi al cielo.
«La vita è sua e può fare quel cavolo che vuole, non ho mai detto di volerlo solo per me, anche perché notizia flash, ho un fidanzato, e so che Bradley non ha un momento facile, e non appena avrà acquistato fiducia in sè stesso tornerà sicuramente dalla sua famiglia.» le dico.
«Fai quel che vuoi, io glielo dico.» la fermo per un braccio. Lei mi guarda male e si lamenta.
«Non glielo dirai, se non vuoi che tutti sappiano che ci provi con quelli più grandi di te, per ottenere appuntamenti.» lei spalanca la bocca e porta la mano libera su di essa.
«Non ci provare Veronica! Ed ora lasciami stare, non sono affari tuoi le persone con cui esco.»
«Sì che sono affari miei, si dia il caso che tu sei la mia migliore amica e che il ragazzo con cui ci provi è il mio capo!» esclamo poi e mi meraviglio che James e Tristan non abbiano ancora sentito i nostri battibecchi.
«Okay, starò zitta. Ma tu dovrai fare lo stesso.» dice poi e io annuisco, ci stringiamo la mano in segno d'accordo e la nostra litigata finisce lì.
Raggiungiamo James e Tristan e andiamo a guardare un film in salotto per passare il tempo. Durante tutto il film ho un unico pensiero in testa, che riesce a farmi penare nonostante James sia abbracciato a me con le nostre mani unite. E quel pensiero è Bradley, e tutta la sua brutta storia. Non capisco come sia potuto succedere, non capisco perchè proprio a lui, ci sono un sacco di persone al mondo che sono scorbutiche e hanno atteggiamenti incivili, ma perchè tra tutti hanno scelto giusto Bradley Will Simpson, che ora come ora mi sembra la persona più buona di questo mondo. Il telefono mi vibra tra le mani, un messaggio. Spalanco di poco la bocca e leggo il messaggio inviato da un mittente sconosciuto:"Veronica, io voglio uscire da questo maledetto quadro. E tu sei l'unica che può aiutarmi a farlo, ho bisogno di te ti prego."
«Chi è?» chiede James.
«Eh? Mia madre, dice che la zia è tornata in città e mi ha detto di passare a trovarla.» invento la prima scusa che mi passa per la testa e lui annuisce. Torna con lo sguardo sul televisore e quello che mi ha detto prima Perrie mi ritorna in mente. Forse è vero, forse non voglio che Bradley esca dal quadro. Lo voglio, perché c'è di mezzo la sua felicità, potrà incontrare di nuovo la sua famiglia e potrà abbracciare nuovamente sua sorella. Ma ho paura che si dimentichi di me, ho paura che uscito dal quadro lui incontri nuove persone, e che man mano mi metta da parte, ed io non voglio che ciò accada.
Nonostante tutto, io ho bisogno di una presenza come Bradley nella mia vita, e non per forza come fidanzato, ho James, che è una persona spettacolare e che amo, però Bradley ha quel qualcosa che mi piace da morire, quel qualcosa di cui ho bisogno nella mia vita.
È da un mese che lo conosco, è da un mese che sono successe moltissime cose, si è confidato con me e l'ho apprezzato moltissimo. Quindi, sì, lo aiuterò sicuramente ad uscire dal quadro, lo merita.
Tra una cosa e l'altra arriva l'ora di pranzo, mangiamo la pasta e la carne e mentre stiamo sparecchiando Perrie si avvicina a me.
«Comunque, dici che Bradley uscirà mai dal quadro?» mi chiede poi e mi giro verso di lei.
«È quasi uscito, manca quell'ultimo tassello a far sì che sia ufficialmente libero, ma c'è una cosa che mi preoccupa di più riguardo questo.» la bionda corruga le sopracciglia, poi si avvicina maggiormente a me, preoccupata.
«Che cosa V?»
«È che solo io posso aiutarlo ad uscire, dice che potrà uscire solamente se starò al suo fianco e se lo aiuterò.» le dico e lei spalanca la bocca, guarda dietro di me con la bocca spalancata. Mi giro e mi porto una mano sulla bocca.James.
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Lalalala
James sempre tempismo perfetto complimenti davvero. Anyywaaay si sta per entrare nel cuore della storia che voi direte wtf che cavolo dice, intendo che ora inizieranno ad esserci capitoli più movimentati e con più risposte e nuove informazioni. Mi sento molto in un film di investigazione lol.
Anyway bando alle ciance, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Sciauuu
-fede
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Il ritratto di Bradley Will Simpson.
Hayran Kurgu«Regola fondamentale per lavorare qui: non dare confidenza a nessuno. Assolutamente a nessuno. Ciò che potresti vedere potrebbe lasciarti leggermente scossa, ma vedrai che ci farai l'abitudine.» *la trama è stata inventata da me, vi prego di non cop...