*spazio autrice sotto, leggetelo pls, buona lettura♡*
«Tienimi tienimi!» esclama Bradley, prima che io possa afferrargli la mano cade rumorosamente a terra. Scoppio a ridere e mi reggo alla balaustra per non cadere dalle troppe risate. Tende la mano verso di me e io la guardo, poi essendo molto simpatica, gli batto il cinque e continuo a ridere. Lui mi guarda male e mentre cerca di alzarsi cade nuovamente con il sedere sul ghiaccio. Perrie e Tristan accanto a me hanno quasi le lacrime dalle troppe risate. Questa volta aiuto il mio ricciolino stupido ad alzarsi e lui mi ringrazia alzando gli occhi al cielo.
«Ce la fai ancora a fare il salto?» chiede Perrie osservando diverse ragazze che fanno acrobazie, sorrido, mi sarebbe davvero piaciuto continuare a pattinare.
Annuisco e poi mi guardo i piedi. Perrie capisce e subito mi incita a continuare.
Okey ce la posso fare: gamba sinistra, slancio, salto e atterra con la gamba destra. Eseguo questo passo, che è sempre stato uno dei miei preferiti anche se semplice, e guardo i miei amici che stanno esultando contenti.
«Dovesti prendere in considerazione l'idea di tornare a pattinare.» mi dice Bradley e si avvicina stringendomi i fianchi. Mi lascia un bacio sulla guancia e mi sorride. Guarda un gruppo di ragazzine in uniforme che ballano e poi si gira nuovamente verso di me.
«Ma quelle gonnelline non te le metti, scordatelo.» mi fa l'occhiolino e mi circonda i fianchi con le sue braccia, posando la testa nell'incavo del mio collo.
«Ma sono le tutine che vanno usate!» gli dico ridendo.
«Nessuno ti guarderà il sedere, tranne me.» fa la linguaccia e poi assesta una pacca proprio su quest'ultimo. Sussulto dell'imbarazzo e spero che nessuno abbia visto questa scena.
«Ti faccio a pezzi Brad.» si avvicina Tristan e gli da una pacca sulla spalla, è divertente la scena perché mio fratello è altissimo rispetto a Bradley. Lui annuisce ridendo e mio fratello fa un sorrisetto compiaciuto. Sono contenta che vanno così d'accordo tra di loro.
Certo, avrebbe preferito che stessi con James siccome è il suo migliore amico, ma al cuore non si comanda.
Afferro la mano di Bradley e mi spingo in avanti con il pattino, lui si trascina sui piedi e mi segue pattinando a piccoli passi.
«Fai passi lunghi, così.» gli dico e spingo sul primo piede, tenendo leggermente alzato l'altro e successivamente faccio lo stesso con l'altro.
Lui prova ad imitarmi e stranamente ci riesce, senza perdere l'equilibrio.
Veniamo affiancati da Tristan e Perrie che esultano soddisfatti. Continuiamo a pattinare tra risate e casini vari.
[...]
«Vado a lavorare.» lascio un bacio sulla guancia a mio fratello e abbraccio la mia migliore amica, Bradley saluta e poi afferra la mia mano. Ormai viene sempre al lavoro con me, anche se non è più nel quadro.
«Ehi Ash.» saluto il biondino a lo affianco alla caffetteria. Brad si viene a sedere accanto a me e Ashton lo saluta dandogli il cinque.
«Zayn non sta più qua, esce all'orario di chiusura. Quindi puoi rimanere.» dice tranquillizzando Bradley, che continuava a guardare oltre la porta per cercare il nostro capo, sorride e si rilassa sulla sedia.
«Cosa ti va di fare?» chiedo al riccio e lui alza le spalle. Ashton prende il suo telefono e fa partire un po' di musica. Ne riconosco subito qualcuna ed infatti mi metto a canticchiare diverse canzoni.
«Questa non l'ho mai sentita, è molto bella!» esclamo poi e Ashton sorride canticchiando il ritornello.
«L'ho scritta con la mia band, si chiama Amnesia, ed è sinceramente una delle mie preferite.» dice e canticchia ancora, ha una voce particolare, è un po' più nasale rispetto a quella di Bradley, d'altronde anche quando parla normalmente ha un po' questa voce nasale. Ma la trovo davvero bella, la sua voce.
Bradley canticchia a sua volta, pare la conosca.
«L'ho sentita su YouTube, è molto bella davvero. Siete bravi.» dice poi dando una pacca sulla spalla ad Ashton.
«Grazie Brad, mi fa piacere.» sorride imbarazzato.
«Sono bellissime le parole.» dico io memorizzandole tutte nella mia mente. Il ritornello è quello che più mi piace.'Vorrei svegliarmi con un'amnesia, e dimenticarmi di tutte le piccole cose stupide.'
Ed è vero, l'ho sempre pensato anche io. Ogni tanto ci vorrebbe un'amnesia, capaci di farti dimenticare tutte le delusioni della vita, tutta le perdite, insomma di farti dimenticare appunto della stupide cose che rendono la tua vita meno felice. Abbiamo tutti bisogno di un tasto con su scritto 'stop' per poterle fermare. O semplicemente un tasto per poter tornare indietro nel tempo, a quando si stava bene, a quando si era davvero felici.
Come per esempio da bambini, che bell'età. Niente dramma, solo giornate spensierate al parco o in gelateria. Gli amici veri, quelli con cui passavi tutte le ore del giorno, quelle persone che non ti abbandonavano ed ogni giorno venivano da te per giocare, per salutarti.
Quei tempi in cui ancora non si conosceva la parola 'amore', quei tempi in cui la cosa più importante era semplicemente ricevere il regalo desiderato per Natale o per qualsiasi altra festività.
Ma poi cresci, cresci e capisci che babbo natale non è mai esistito, e che tutte le persone prima o poi se ne vanno. E ti rendi conto di quanto la realtà faccia schifo, e di quanto vorresti racchiuderti nel mondo delle fiabe per sempre.
Capisci che la cosa che più conta è trovare la persona che ti rende felice, e arrivato il natale, il capodanno, o il tuo compleanno, tutto ciò che aspetti in realtà è semplicemente un suo messaggio, o un abbraccio. A interrompere questi pensieri è il telefono di Bradley, che squilla ripetutamente sul bancone. Lo fferra e se lo porta all'orecchio per rispondere alla chiamata.
«Pronto?» chiede e lo vedo alzare gli occhi al cielo, Ashton è andato a chiudere il portone e mi giro nuovamente verso Bradley, osservando i suoi lineamenti così perfetti.
Si allontana di poco ma riesco ugualmente a sentire la conversazione.
«Cosa? Ora?» chiede preoccupato, e non riesco a decifrare cosa dicono dall'altro capo. Si passa la mano tra i capelli e sospira pesantemente, la persona con cui sta parlando lo sta mettendo in confusione e si può benissimo notare.
«No, io con quello non ho niente di cui parlare.» dice e stringe una mano a pugno.
Non idea di chi possa essere, chi odia così tanto da non volerci neanche parlare?
«No ti ho già detto.»
«Io non voglio allacciare i rapporti con lui! Non mi è mai stato simpatico e mai lo sarà.» sbotta poi, mi affaccio di poco e lo guardo preoccupata, mi dice di stare tranquilla e annuisco, ritornando alla mia postazione. Nel mentre torna Ashton e si siede accanto a me.
«Litigata in corso?» chiede riferendosi alla telefonata di Bradley, annuisco e successivamente alzo le spalle.
«E va bene, ma alla prima cazzata io me ne vado ti avviso.» continuo a non capire.
«Sì tranquilla» per un attimo una scia di gelosia attraversa il mio corpo «Va bene, anche io. Ciao mamma.» continua la frase e tiro un sospiro di sollievo nel sentire che è Mary il mittente della chiamata. Avevo pensato subito al peggio.
«Tutto bene?» gli chiedo e lui annuisce.
«Devo andare a casa, l'uomo che abita li dentro vuole parlarmi.» dice e rabbrividisco, non capisco perché si ostini a chiamarlo in tutti i modi possibili tranne che 'papà'. Annuisco.
«Vengo con te se vuoi.» mi alzo di scatto dalla sedia e guardo Ashton, che mi rivolge un'occhiata carica di fuoco, e poi guardo Bradley che ha lo sguardo allo stesso modo.
«No stai qua, è meglio affrontare le cose da solo.» dice duramente. Annuisco delusa.
«Sicuro? Può continuare Ash se è una cosa importante.» mi avvicino ma mi allontana scontrosamente.
«Veronica mi hai preso per un bambino di sette anni? So badare a me stesso, devo soltanente parlare con mio padre, non ti immischiare nella mia famiglia ti prego.» alza gli occhi al cielo e aumenta il tono di voce. Annuisco, ho capito, bhe tolgo il disturbo allora.
«Bene, vai, se farai qualche cazzata non venire a sfogarti da me, sai badare a te stesso, però non avere reazioni troppo esagerate.» dico e gli sto sia urlando contro arrabbiata che tranquillizzando e tutto ciò mi sembra poco coerente.
Lui mi guarda e poi sorride di poco.
«Vaffanculo Veronica, me la risolverò io.» dice e il mio cuore perde un battito, lo guardo delusa e mi manda un bacio volante prima di andarsene. Non so se odiarlo per quello che ha detto o amarlo per il semplice fatto che è un idiota che mi fa stare bene. Ashton gli urla qualcosa contro e lui non lo ascolta ed esce dal museo. Speriamo davvero che non faccia niente di cui potrebbe pentirsene.---
Bonjour people♡
Come state? In sti giorni sono piena di robe da fare tipo troppo e perciò sto scrivendo molto lentamente.
E gli aggiornamenti anche sono lenti, ma questo è dovuto al fatto che aspetto che ci siano un tot di visualizzazioni e magari qualche commento, perché altrimenti non vado avanti se non se la cagano questa povera storiella. Quindi se potete/volete commentate i capitoli per farmi capire come sono e se c'è qualcosa da migliorare, thanks♡
COMUNQUE COSA PIÙ IMPORTANTE SIAMO GIÀ A 1K+ DI VISUALIZZAZIONI E TIPO QUAND'È SUCCESSO VI AMO GIURO GRAZIE GRAZIE GRAZIE E ANCORA GRAZIE.
SIETE PARTE DEL MIO CUORICINO, VI VOGLIO BENE.
-fede
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Il ritratto di Bradley Will Simpson.
Fanfiction«Regola fondamentale per lavorare qui: non dare confidenza a nessuno. Assolutamente a nessuno. Ciò che potresti vedere potrebbe lasciarti leggermente scossa, ma vedrai che ci farai l'abitudine.» *la trama è stata inventata da me, vi prego di non cop...