nine.

318 37 4
                                    

«Ehi Ash!» saluto il mio amico stringendolo in un abbraccio. Lui ricambia e poi guarda la bionda accanto a me.
«Lei è Perrie, la mia migliore amica.» li presento e si stringono la mano.
Noto Ash abbastanza scosso dalla presenza della mia amica, e sicuramente avrà già fatto dei pensierini su quest'ultima, d'altronde chi non li farebbe, Perrie è una delle ragazze più belle che io abbia mai conosciuto, ed ha un fisico mozzafiato, appunto per questo si può permettere di indossare determinati vestiti.
«Sai che il museo sta chiudendo no?» mi chiede poi. Annuisco.
«Rimarrà qua, ci parlo io con Malik se chiede qualcosa tranquillo.» lo rassicuro e lui annuisce. Al nome del mio capo, la bionda si illumina. Spalanca la bocca e sorride. Le do una gomitata e mi metto a ridere.
«Vado a chiudere, vieni.» la prendo per mano e la trascino verso le porte del museo.
«Sappi che, dal momento in cui chiuderò queste porte, ti troverai in un altro mondo. Non avere reazioni troppo esagerate.» le dico e lei sembra spaventata.
Sto girando la chiave quando due forti braccia circondano i miei fianchi. Sussulto. Mi giro e trovo Bradley a sorridermi dolcemente.
«Mi sei mancata da morire.» sussurra poi e mi abbraccia. Questo momento, apparentemente dolce, viene interrotto da delle urla, provenienti dalla mia migliore amica.
Mi giro verso di lei e le tappo la bocca, poi sposta lo sguardo da me a Bradley in continuazione.
«Lui..cosa?» si guarda attorno spaesata e nota che il museo si è nuovamente popolato di gente.
«Allora Bradley, lei è la mia migliore amica Perrie.» il moro porge la mano a Perrie, la quale titubante l'afferra.
«Piacere di conoscerti.» dicono poi all'unisono.
Perrie mi tira per la felpa e mi trascina più in là.
«Veronica! Io, oddio, scusa, io pensavo che tu scherzassi ma mai avrei immaginato che Bradley» si gira verso di lui a guardarlo ancora, quest'ultimo sorride verso di noi, un po' in imbarazzo «fosse reale! Insomma pensavo fosse uno scherzo o qualcos'altro. Scusa!» esclama poi e le dico di abbassare la voce.
«È okay, torniamo da lui ora.» le dico e torniamo verso il moro, che ci guarda, non capendo la situazione.
«Allora riccio, come hai passato questi giorni?» gli dico poi scompigliado i suoi bellissimi ricci, quando la mia mano si incastra tra i suoi capelli noto che sono incredibilmente morbidi.
«Penso siano andati bene, ho fatto le solite cose, sai, non è che posso fare granché qua.» alza le spalle e io annuisco.
Ci sediamo sul suo palchetto e in tutto ciò Perrie è ancora sbalordita.
«Tutto bene?» le chiedo. Lei annuisce.
«Sono solo un po' incredula, tutto qui.» mi fa un sorriso rassicurante e annuisco.
«Emh, io andrei ora, Veronica grazie per avermi invitata qui, senz'altro tornerò a farvi compagnia. Bradley è stato un piacere conoscerti, ora si sta facendo tardi ed è meglio che io vada.» dice e annuisco, la stringo in un abbraccio. Perchè mi lascia da sola con lui ora?!
«Sicura?» le chiedo poi. Lei annuisce, dicendo di non preoccuparmi. La saluto e la vedo attraversare la stanza per andare via.

Perrie's pov.
Sto camminando per le stanze del museo ed ho ancora gli occhi spalancati, non posso crederci. Pensavo che Veronica avesse perso la testa, pensavo fosse uno scherzo. Ed invece Bradley era lì, proprio lui, in carne ed ossa.
Sto per raggiungere la porta d'uscita, aperta gentilmente da Veronica, quando un'idea mi passa per la mente. Svolto l'angolo e salgo al piano di sopra, dove trovo diverse porte. Non so perchè io lo stia facendo, ma le mie gambe mi trascinano fino alla porta sulla quale c'è scritto 'ufficio direttore'. Busso due volte, nessuna risposta. Busso una terza volta e la porta si apre davanti a me, dimostrando il direttore, Zayn Malik, davanti a me. Ha una camicia azzurra e una giacca blu scuro. Le scarpe eleganti ed una cravatta a righe blu e bianche.
I vestiti gli fasciano perfettamente il busto tonico, mettendo in evidenza i muscoli sulle braccia. Noto poi sulla mano innumerevoli tatuaggi, e alcuni anelli.
«Bhe? Chi sei, hai bisogno di qualcosa?» chiede poi lui, con un tono un po' strafottente. Sobbalzo.
«Sono Perrie Edwards, sono amica di Veronica Evans, la sua dipendente che lavora qua. Mi ha invitata qua solo che mi sto un po' annoiando. Ho trovato la sua stanza e sono entrata per sbaglio.» spiego e lui mi guarda, siamo ancora sull'uscio della porta.
«E chissene frega?» dice, mi sembrava un ragazzo così carino, e invece non solo è antipatico, ma pure scorbutico.
«Abito un po' distante da qui, e sono a piedi.» si avvicina a me, le nostre facce a pochi centimentri di distanza, chiude la porta alle mie spalle e poi si gira, andando a sedersi sulla sua poltrona costosa.
«Mi stai chiedendo un passaggio zuccherino?» chiede poi, poggia i gomiti sulla scrivania e mi guarda sorridendo maliziosamente. Se non fossi così incantata dal suo aspetto gli tirerei un calcio. Decido di provocarlo un po', per non risultare una bambina ai suoi occhi.
«Mh, può essere.» mi avvicino in modo seducente a lui e mi appoggio alla sua scrivania.
«Oppure potremmo rimanere qui?» gli chiedo, accavallo le gambe e lui si mette a ridere.
«Si può sapere cosa stai facendo? Con me non funziona tesoro.» dice poi e mi alzo di scatto in piedi.
«Sì, rimani pure qua a fare il cretino, piuttosto che offrire un aiuto ad una povera ragazza. È notte fonda, potrei essere rapita o dio solo sa cosa potrebbe succedermi, mi avrai sulla coscienza sappilo.» gli dico poi, guardandolo male. Si passa la lingua sui denti, sorridendo. Diamine, è proprio bello.
Riprenditi Perrie, ok.
«Che melodrammatica.» dice e alza gli occhi al cielo. Lo guardo nuovamente male e poi mi avvicino alla porta. La sto per aprire ma noto che è chiusa a chiave. Mi giro verso di lui sbuffando.
«Già, davvero divertente, ora però apri questa dannata porta.» dico. Lui sorride nuovamente.
«Bhe? Rimani lì a sorridere come un'ebete oppure vieni ad aprirmi la porta?» sbuffo.
«Mi stai riempiendo di parole dolci devo dire.» si alza e viene verso di me, è molto più alto di me, e questa differenza di statura mi mette a disagio.
Posa le mani ai lati della mia testa e mi blocca così. Il suo viso nuovamente a pochi centimetri dal mio.
«Smettila di fare così.» cerco di allontanarlo, ma fallendo miseramente.
«Di fare così come, zuccherino?» sorride nuovamente. Si lecca il labbro e sento il mio cuore esplodere in petto.
«Di guardarmi con quella faccia da maniaco, e di chiamarmi zuccherino dico acida.
«Altrimenti?» continua a provocarmi, sento dei brividi salire lungo tutta la mia schiena e sento improvvisamente caldo. Tutta questa faccenda non mi sta piacendo, per niente.
«Altrimenti niente, smettila e basta.» dico e lui sorride nuovamente.
«E va bene tesoro, ti accompagnerò a casa» tiro un sospiro di sollievo «A patto che tu esca con me.» ecco mi sembrava strano.
«Cosa? No!» esclamo subito dopo.
«Il prossimo pullman passa tra venti minuti allora.»
«E dai! Okay okay va bene. Usciremo.» dico poi io.
«Ottimo.» il moro afferra la sua giacca, le chiavi della macchina e successivamente usciamo dal suo ufficio. Stiamo scendendo le scale quando mi sporgo il giusto per vedere la mia migliore amica e Bradley abbracciati, in un attimo le labbra del moro vanno a finire su quelle di Veronica. Lei mette le mani dietro al suo collo e lui le circonda i fianchi. E da quel bacio capisco molto. Capisco che non scherzava quando diceva che c'era qualcosa che le impediva di stare con James, che era realmente confusa, e capisco inoltre che non è in una situazione facile attualmente. Ma sopratutto, capisco quanto lei e Bradley siano perfetti l'uno per l'altro. E capisco quanto Veronica tenga al riccio e viceversa.

---
Bonjour,
In questo capitolo ho parlato maggiormente di Zayn e Perrie ahaha, but don't worry perchè la storia è pur sempre su Bradley lel. Con Zayn ho già dato. Anyway io trovo che Bradley sia stra tenero con Veronica aw. Detto ciò, have a good day.
-fede

Il ritratto di Bradley Will Simpson. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora